Biennale di Architettura di Venezia: dibattiti durante la prima colazione coi grandi protagonisti

Promosso dall'Ambasciata e dal Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi in collaborazione con Het Nieuwe Instituut Organizzato da Image A cura di Aaron Betsky

Venezia, 25 maggio 2018, ore 9-11 
Caffe? InParadiso Giardini della Biennale | Venezia
L’ingresso e? gratuito, ma a causa dello spazio limitato si consiglia vivamente di registrarsi via email all’indirizzo rom- pcz@minbuza.nl.

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Il format leggero che caratterizza i Greenhouse Talks dal 2012, dove la conversazione in presenza di una colazione a base di cornetti e cappuccini, offre ancora una volta a professionisti e media la possibilita? di incontrare alcuni dei protagonisti del dibattito internazionale sull’architettura. Gli ospiti invitati potranno approfondire il tema della Biennale di quest’anno, proposto dalle registe Yvonne Farrell e Shelley McNamara e intitolato FREESPACE, e quello proposto dal Padiglione Olanda, commissionato da Het Nieuwe Instituut, intitolato WORK, BODY, LEISURE.

Curatore di questa nuova edizione dei Greenhouse Talks e? Aaron Betsky, presidente della Scuola di Architettura di Taliesin, che condurra? la conversazione con un gruppo di ospiti d’eccezione, scelti per la loro capacita? di osservare criticamente e interpretare coi loro progetti quello che lo stesso Betsky ha definito lo LIMBO SPACE. Il fotografo Iwan Baan e gli architetti Maria Claudia Clemente (Labics), Nathalie de Vries (MVRDV), Elizabeth Diller (Diller Scofidio + Renfro), Andre?s Jaque (Office for Political Innovation) contribuiranno a riflettere sul tema e sulle condizioni che esso puo? generare in architettura, nel contesto globale. L’architetto e ricercatrice Marina Otero Verzier, direttore della ricerca di Het Nieuwe Instituut e curatrice del Padiglione Olanda, offrira? alcune osservazioni conclusive sull’argomento. 

Nelle parole del curatore: ”negli spazi in cui aspettiamo, bruciamo o semplicemente trascorriamo il tempo, si dissolvono i vincoli e le strutture della buona architettura. Nelle sale d’attesa degli aeroporti, negli ambienti delle burocrazie governative o negli studi medici, nei luoghi dove fuggiamo per fare poco a niente e nei bozzoli che creiamo utilizzando le piu? moderne tecnologie o le antiche tecniche di meditazione per ritrovare noi stessi, i confini si dissolvono. Trascorriamo una porzione sempre maggiore del nostro tempo in questi spazi. Sono il purgatorio tra l’inferno della realta? quotidiana e il paradiso ininterrotto dello spazio sociale virtuale – o viceversa. Qual e? l’architettura di questi spazi non proprio liberi, e come dovrebbe essere progettato cio? che si riconosce impalpabile? Che cosa ci dicono questi spazi del futuro dell’architettura?” Partendo da qui, Aaron Betsky condurra? la conversazione utilizzando questa chiave per fornire un punto di vista critico con cui avvicinarsi ai contenuti della 16. Mostra Internazionale di Architettura e al contributo specifico del Padiglione Olanda. 

La riflessione sul rapporto tra uomo e lavoro, con quello che finora e? stato chiamato “tempo libero”, si apre all’osservazione di campi soggetti a profonde mutazioni e strettamente connessi tra loro: dalle conseguenze dell’automazione all’introduzione di una massiva intelligenza artificiale, dalla questione energetica alle mutazioni ambientali legate ai cambiamenti climatici. Tutto cio? delinea uno scenario di fronte al quale e? necessaria una riflessione sulla centralita? dell’uomo e dei suoi spazi fisici e mentali. Una riflessione che si rinnova rispetto ai paradigmi che hanno guidato l’architettura negli ultimi decenni. I protagonisti della conversazione esploreranno da diversi punti di vista il modo in cui l’evoluzione economica e demografica nonche? la rapida accelerazione tecnologica che il mondo ha conosciuto negli ultimi decenni potrebbero essere interpretate dall’architettura per coniugarle con un altrettanto importante miglioramento delle condizioni di vita di tanti esseri umani.

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