NEW YORK – Attacco di un singolo o azione organizzata? È questo l’interrogativo al quale l’Fbi sta cercando di dare una risposta. Un uomo a bordo di un furgone bianco è piombato su una pista ciclabile e ha investito alcune persone. Il bilancio è di almeno 8 vittime accertate (tra cui un belga e cinque argentini) e una dozzina di feriti. La dinamica. Alle 15 locali (le 21 in Italia) un veicolo, un pick-up noleggiato da Home Depot (con il logo della popolare catena americana per il bricolage) si è scagliato contro un gruppo di ciclisti su una pista lungo l’Hudson per poi finire contro uno scuolabus della Stuyvesant High School nella zona meridionale di Manhattan. L’attentatore, un 29enne uzbeko di nome Sayfullo Habibullaevic Saipov, è sceso dal furgone impugnando una pistola sparachiodi e una che spara proiettili a inchiostro urlando “Allah akbar”, affrontato da un agente newyorchese è stato colpito all’addome e fermato. Trump ha subito dichiarato: “ Nuovo atto di folle malato” ma nel veicolo del killer è stato poi rinvenuto un documento che attesta la sua fedeltà all’Isis, lo “Stato Islamico” su Telegram esorta i suoi seguaci: “Attaccate la parata di Manhattan”. Saipovic viveva apparentemente in Florida, a Tampa, e sarebbe arrivato negli Stati Uniti nel 2010, possedeva la “Green Card”, il permesso di residenza permanente negli Stati Uniti. In realtà, secondo quanto si è appreso, l’uomo abitava a Patterson, nel New Jersey, insieme alla moglie e a tre figli. In una conferenza stampa tenutasi con il capo della polizia Jim O’Neill e il governatore Andrew Cuomo, il sindaco di New York Bill de Blasio lo ha definito “un atto terroristico particolarmente codardo” e ha chiesto ai newyorchesi di essere “vigili” per la notte di Halloween, durante la quale tradizionalmente si riversano in strada migliaia di persone. “New York è un obiettivo per tutti coloro che sono contro la libertà e la democrazia” ha detto Cuomo, “andremo avanti più forti di prima se decidiamo di cambiare qualcosa nella nostre vite vuol dire che loro vincono e noi perdiamo”.
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