California, strage a San Bernardino: 14 morti e 17 feriti. Uccisi i killer

Non esclusa l’ipotesi di un attacco terroristico

Sono circa le 11 di mattina (le 20 in Italia) di un mercoledì come tanti a San Bernardino, California, quando due persone armate di fucili AK-47 e volti coperti hanno aperto il fuoco in un centro di servizi sociali nel piccolo centro a 100 chilometri di Los Angeles. All’Inland Regional Center lavorano 670 persone che giornalmente si occupano dei disabili, ebbene i due killer di origine araba – Syed Farook e Tashfeen Malik – hanno dato inizio a una folle sparatoria incarando i peggiori incubi di un Occidente sempre più fragile.

E’ presto per capire il movente della strage ma gli inquirenti non escludono, per ora, l’ipotesi di un attacco terroristico, un incubo. Il commando era quindi formato da un uomo e una donna, americani di origine araba, uccisi dopo un inseguimento a bordo di un SUV dopo lo scontro a fuoco con la polizia locale. Secondo la ricostruzione della polizia statunitense i due killer indossavano tenute d’assalto, erano armati di fucili e pistole ma anche di esplosivo.

Farook – secondo le fonti della Nbc – sarebbe in qualche modo connesso al centro di servizi sociali e all’origine della strage efferata ci sarebbe un diverbio professionale. Secondo lo sceriffo della contea di San Bernardino Jarrod Burguan “Siamo di fronte a una situazione di terrorismo interno, i killer sono arrivati con un intento preciso, con uno scopo” afferma. Intanto l’Fbi non si è ancora pronunciata ma è presente sul luogo della strage assieme a uomini dell’esercito, alle ambulanze, ai pompieri e alla polizia locale. Il presidente Barack Obama sta seguendo la vicenda ed è costantemente aggiornato sugli sviluppi dal consigliere alla sicurezza interna e all’antiterrorismo Lisa Monaco. 

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