ANA, i 103 anni dell’Associazione Nazionale Alpini: una lunga pagina di impegno e sacrificio

L'8 luglio del 1919, a Milano, nella Galleria Vittorio Emanuele II, si riunirono gli alpini reduci dal Primo Conflitto Mondiale, per diffondere e mantenere vivo lo spirito di fratellanza nato nelle trincee e, proseguire in un'opera di concreta solidarietà a favore delle famiglie dei commilitoni caduti spesso in grande difficoltà. Una storia straordinaria che L'ANA da allora sta portando avanti verso le persone più deboli o più sfortunate, senza mai chiedere nulla in cambio



Milano – L’8 luglio l’Associazione Nazionale Alpini compie 103 anni. In quella data, nel 1919, a Milano, sotto la Galleria Vittorio Emanuele II, si riunirono gli alpini che, reduci dal Primo Conflitto Mondiale, volevano mantenere vivo lo spirito di fratellanza nato nelle trincee e, al tempo stesso, portare avanti un’opera concreta di solidarietà a favore delle famiglie dei commilitoni caduti che si trovavano spesso in grande difficoltà.
Da allora l’Associazione ha continuato a scrivere pagine straordinarie di impegno e sacrificio a favore della comunità e in primo luogo dei fratelli più deboli o più sfortunati. Lo ha fatto anche nei periodi più difficili, anche recenti, e nei luoghi più funestati dalle grandi calamità naturali: senza bisogno di sollecitazioni, perché gli Alpini sono stati e sono sempre pronti a rispondere “presente!”, senza mai chiedere nulla in cambio.
Perciò forti di questa storia rinnoviamo, in occasione di questo anniversario, il nostro messaggio fatto di valori e spirito di servizio, messaggio che vogliamo trasmettere soprattutto ai giovani, che hanno sempre più bisogno di certezze e punti di riferimento: proprio questo abbiamo avviato per loro l’esperienza dei Campi Scuola, che incontrano un successo crescente di anno in anno a dimostrazione che questa esigenza è sempre più forte.
E proprio per la nostra storia, che in oltre un secolo non ha mai deviato dal solco tracciato dai nostri fondatori, guardiamo con fiducia e serenità al futuro e alle tante sfide che ancora ci attendono: godiamo del consenso della gente, che ci vuole bene e apprezza il nostro operato, al di là di qualunque sterile polemica che travalica, anche strumentalmente, il significato del nostro essere Alpini.
Buon anniversario a tutti, dunque e, come sempre, viva l’Italia e viva gli Alpini!


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