Laika1954, l’artista romana in incognito

Si fa chiamare Laika1954 l'artista romana che dal 2019 arricchisce la città con poster, adesivi, murales, graffiti o quadri con fini di denuncia o istruttivi. La sua identità resta però ancora oggi un mistero, il cui nome d'arte è un omaggio alla cagnetta russa Laika, il primo essere vivente in orbita e impietosamente fatta morire a bordo dello Sputnik 2

Si chiama Laika 1954 l’artista in incognito che sta riempiendo Roma di poster, adesivi, murales, graffiti o quadri che affrontano qualsiasi tematica, seria o leggera che sia.

Il nome d’arte è un omaggio alla cagnetta russa Laika, il primo essere vivente in orbita a bordo dello Sputnik 2 imbarcato il 3 novembre 1957 e fatto impietosamente morire a bordo della capsula spaziale sovietica.

La cagnolina Laika

Agisce in segreto senza rivelare la sua identità. Persino la sua voce è resa metallica e irriconoscibile grazie a un distorsore. Per questo motivo è associata a Bansky: artista e writer britannico, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane ancora un mistero.

L’artista ha scelto l’anonimato perché il suo aspetto non deve influenzare il messaggio trasmesso attraverso le sue opere, lei stessa afferma che “l’immagine neutra di un alter ego inventato mi rende libera”. Non mancano però i tratti distintivi che la rendono “Laika” a tutti gli effetti: la sua maschera e la sua parrucca rossa permettono di contraddistinguerla da tutti gli altri artisti.

L’artista stessa definisce se stessa “l’attacchina” di Roma, come afferma nella sua BIO Instagram (IG @laika1954). Ha esordito, apparentemente in silenzio, una notte dell’estate del 2019 dando il via alla sua carriera. Tra i personaggi oggetto delle opere della Street Artist troviamo Daniele De Rossi, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, Greta Thunberg e Sonia Hang Zhou, Patrick Zaki e Giulio Regeni, Boris Johnson e Fidel Castro.

Spesso le sue creazioni sono soggette a pubblicazioni da parte della stampa nazionale e internazionale. Si caratterizzano per il loro carattere di denuncia e informativo della realtà.

Il 24 Aprile scorso nel quartiere di San Lorenzo in via dei Peligni è apparta la sua nuova opera dal titolo “Liberazione”.

Il poster raffigura una partigiana italiana che prende per mano una donna palestinese con in mano un fiore rosso e l’accompagna verso un cammino di resistenza. Nella didascalia dell’opera si legge: “Una mattina mi son svegliata e ho trovato l’invasor..”. La scelta del luogo anche stavolta non è casuale: San Lorenzo è uno dei quartieri romani che hanno fatto la resistenza.

In Italia, le donne partigiane combattenti furono 35 mila, e 70 mila fecero parte dei Gruppi di difesa della Donna. 4653 di loro furono arrestate e torturate, oltre 2750 vennero deportate in Germania, 2812 fucilate o impiccate e 1070 caddero in combattimento. A Gaza, sono circa 10.000 le donne uccise durante l’invasione dell’esercito israeliano”, ha dichiarato l’artista.

Dedico a tutte loro questa giornata: alle donne che hanno liberato l’Italia dal nazifascismo, alle donne palestinesi che resistono, soffrono e muoiono e che sognano la nascita di uno stato palestinese in cui vivere liberamente e dignitosamente. D’altronde, come ha detto il nostro Presidente Mattarella, ‘Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra, sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno stato’. Cessate il fuoco, ora!”, ha concluso Laika.

Lo scopo della sua arte resta un attivismo pacifico, ma ben determinato a far sentire la propria voce

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