“Webstars for People”. Sosteniamo i terremotati del centro Italia

Le vie sociali della solidarietà

Roma – Venerdì 30 giugno allo Stadio “Tre Fontane” si è svolta l’iniziativa “Webstars For People”, il primo triangolare di calcio solidaristico di impronta prettamente “social” dedicato al sostegno delle popolazioni terremotate del centro Italia. L’eventoè stato ideato e curato da Antonino Maira e Simone Giacomini ed è stato annunciato come il “primo di una lunga serie di eventi dedicati alla solidarietà e all’educazione”. In particolareper la Scuola Pubblica “abbiamo intenzione di portare avanti un’iniziativa contro il cyberbullismo” afferma Antonino Maira.

In molti hanno preso parte all’avvenimento tra cui il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, il Generale di Brigata della Polizia Penitenziaria Pierantonio Costantini, il direttore generale dell’INMP Concetta Mirisola, l’addetto all’anticamera di Sua Santità Giuseppe Tedeschi e la giornalista del Tgr Lazio e scrittrice Isabella Di Chio.

La giornata è stata contraddistinta da spettacoli di musica e ballo, dalle scenette e dagli spezzoni delle webstars più in voga del momento, e ovviamente dalle partite di calcio. Il calcio di inizio è stato preceduto dall’immancabile Inno di Mameli cantato dal Maestro mezzosoprano contralto Maria Ratkova. Sono scese in campo per l’occasione la Nazionale Socialstars, la Nazionale Polizia di Stato e la neo-nata Nazionale terremotati.

Quest’ultima, alla prima apparizione sulle scene calcistiche, è stata istituita dal Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. “No, io sono semplicemente l’allenatore. È stato il mio mestiere per 24 anni, fino al 24 agosto 2016 (il primo terremoto che ha scosso Amatrice e le altre città del centro Italia, ndr). I ragazzi hanno voluto creare questa squadra, è a loro che va il merito di tutto ciò” precisa il Sindaco Pirozzi. “Lo sport insegna a stare insieme, a superare le avversità da squadra e a ricominciare a vivere con rinnovata fiducia verso il futuro, essenziale per dei ragazzi che hanno perso tutto, casa e affetti, a causa del terremoto. Questa è la miglior nazionale di calcio dopo quella italiana” afferma il Pirozzi.

L’8 e il 9 luglio è in programma “Lampedus’amore” – Premio giornalistico internazionale Cristiana Matanò. Il Sindaco Pirozzi ritiene i grande importanza l’ufficializzazione del gemellaggio tra Amatrice e Lampedusa, due realtà in difficoltà unite da un’eguale forza d’animo e spirito di sacrificio. Ma il suo pensiero non si ferma alla sola Amatrice. “Da 10 mesi ho scoperto un mondo di solidarietà”, dichiara il Sindaco. “Andiamo avanti grazie alla solidarietà italiana e internazionale e alla progettualità. Abbiamo realizzato un parco e un giardino grazie alle donazioni di Jaguar e RangeRovers”, precisa a titolo esemplificativo, “el’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha donato un campo di calcio a 5 alla frazione di Scai. Ma le frazioni sono 69 in tutto e c’è ancora molto da fare”. Eventi come “Webstars for People” contribuiscono a mantenere accesa l’attenzione su una situazione che dopo il forte l’impatto mediatico iniziale sembra aver perso la dovuta considerazione. Ma il problema è ancora più a monte: “Viviamo in un paese di non decisioni e di ritardi”, sostiene il Pirozzi, “speriamo di riuscire a correggere il sistema e a farlo già da Lunedì (3 luglio, ndr) quando avremo un incontro a Roma con i rappresentanti del Governo.”

Ad ogni modo, è necessario riconoscere quanto di buono è stato fatto fino ad ora. I social possono essere uno strumento di aggregazione e, se usati con criterio, un modo intelligente per diffondere consapevolezza su temi delicati. Esempi significativi sono, per l’appunto, l’evento in questione “Webstars for People” ed anche, come indica il Sindaco Pirozzi, la pagina Facebook“Amatrice nei Gesti”. “Ho voluto fortemente quest’iniziativa, perché è necessario parlare e dare risalto anche alle belle cose che vengono fatte, non solo alle cattive notizie. Mi sono accorto in questi 10 mesi”, continua il Sindaco, “di quanto sia forte la solidarietà delle persone e di quanto si possa costruire grazie ad essa. Nel futuro vorremmo che Amatrice nei Gesti possa diventare Italia nei Gesti”.

All’evento “Webstar for People” ha partecipato anche la giornalista e scrittrice Isabella Di Chio con il suo libro “Amatrice. Piccole storie per ricominciare” (Editore Luigi Di Salvo, Edizioni Torri del Vento – Palermo 2017). Il volume, che sarà presentato a Roma il prossimo 5 luglio, dopo la prima del 28 giugno ad Amatrice, racchiude già nel titolo una componente fortemente “umana” e un’idea di far ripartire il paese da piccoli gesti e dalle fondamenta della società, i cittadini. Isabella Di Chio, come inviata del TGR, ha vissuto per 9 mesi ad Amatrice. “ho dormito lì per lunghi periodi di tempo, anche 15-20 giorni di fila. Prima in un agriturismo, poi nei container e per finire nelle casette di legno”, racconta la Di Chio. “Ho sentito ogni scossa successiva al 24 agosto 2016. Il 18 gennaio 2017 (giorno della forte scossa avvertita distintamente anche a Roma, ndr) è stata la giornata più brutta della mia vita, in una città sepolta da 3 metri di neve.” Il libro ha cominciato a prendere forma nelle lunghe notti di terrore passate in città. “Ho iniziato col raccontare ciò che percepivo di giorno. Ho reso personaggi le persone del giorno, che ormai sono entrate a far parte della mia vita.” La pubblicazione consiste in 5 racconti liberamente ispirati a storie vere di 4 donne e un uomo che hanno voluto mantenere il loro vero nome nelle narrazioni. “Il libro è un atto di amore verso un territorio che ho imparato ad amare” afferma la scrittrice. I proventi della vendita del libro verranno interamente devoluti, sia dalla Di Chio che dall’editore, alla città di Amatrice, perché “ricostruire è un imperativo.”

“L’Italia bella è quella che è venuta ad Amatrice e si è mischiata col fango, la polvere e la neve” continua la Di Chio, “eventi come quello di oggi (Webstars for People, ndr) continuano ad accendere i riflettori sulla realtà di Amatrice”. Riguardo la situazione attuale la scrittrice ribadisce l’importanza di ricostruire e nel più breve tempo possibile, e per farlo “bisogna riaprire le attività commerciali e le case. Le persone devono poter ricominciare a vivere, non possono più vivere nei capannoni nel terrore perenne di una nuova scossa. Deve ricominciare la vita.”

Luigi, cittadino di San Lorenzo a Pinaco, racconta del lavoro che ha fatto per risollevare il paese: “ho fatto tutte le planimetrie delle fogne, levato le “F” dalle case (segnale che ne indica l’inagibilità, ndr), ricostruito un centro di aggregazione e iniziato a riseminare i campi, e oggi mi sono accorto realmente del miracolo che ho fatto.”

Finchè resiste e si espande questa forza di volontà, la speranza per un futuro migliore è viva.

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