Migliaia di profughi siriani accolti in Austria e Germania

Forte appello di Papa Francesco per dare assistenza alle famiglie dei migranti – “I conventi vuoti sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati” – La lotta contro i trafficanti di esseri umani

Immagine: Il benvenuto austriaco ai rifugiati siriani

Migliaia e migliaia di profughi in fuga dalla Siria sono arrivati in questi ultimi giorni in Austria e Germania. L’Europa affronta un’emergenza storica tra slanci di accoglienza e antiche paure. Papa Francesco all’Angelus di domenica ha chiesto a ogni parrocchia e santuario d’Europa di accogliere una famiglia di migranti. Intanto nel Canale di Sicilia si continua a morire. Da un centinaio di migranti, appena arrivati a Lampedusa, si è saputo che circa 20 di loro, compagni di viaggio, sono caduti in mare nel corso della traversata.

L’appello di Papa Francesco è rimbalzato anche a Tirana dove si svolge l’incontro internazionale delle religioni per la pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Nel suo messaggio il Papa auspica che dall’Albania, terra di martiri, possa partire una “nuova profezia di pace” perché il mondo non si può rassegnare alle guerre e alla violenza. Fino a domani, oltre 400 persone, tra leader religiosi, esponenti della cultura e della politica di tutto il mondo, dialogheranno sui principali temi che attraversano le odierne società: dalle migrazioni, ai conflitti che insanguinano intere aree geografiche, dall’ambiente alla globalizzazione della solidarietà.

Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, commentando l’appello del Pontefice a proposito dell’accoglienza ai rifugiati, ha rilevato che Papa Francesco vuole che in tutta l’Europa – e non solo in qualche luogo particolare di essa – la comunità cattolica si faccia animatrice di accoglienza in una situazione in cui la gravità dei problemi dei profughi e dei migranti si manifestano come la frontiera più attuale e urgente della solidarietà concreta in un orizzonte continentale. Si tratta, appunto, di un appello alla solidarietà e all’accoglienza, a una risposta creativa e generosa, che nasce dal cuore del Papa nel contesto della preparazione a un Giubileo della Misericordia che si deve attuare in particolare attraverso le opere, e non si riferisce a un piano operativo e organizzativo predefinito.

Naturalmente – spiega Padre Lombardi – quando il Papa parla delle parrocchie, intende infatti le comunità parrocchiali come comunità inserite nel territorio e non solo i parroci con le case “canoniche”; le comunità parrocchiali potranno trovare in forme diverse le vie adatte per realizzare l’accoglienza. Mentre quando parla delle comunità religiose tornano alla mente le parole forti che aveva già usato tempo fa nella visita al Centro Astalli di Roma con riferimento ai “conventi vuoti”: Il Signore chiama a vivere con più coraggio e generosità l’accoglienza nelle comunità, nelle case, nei conventi vuoti… “Carissimi religiosi e religiose, i conventi vuoti non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi e guadagnare i soldi. I conventi vuoti non sono nostri, sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati. Certo non è qualcosa di semplice, ci vogliono criterio, responsabilità, e anche coraggio. Facciamo tanto, forse siamo chiamati a fare di più, accogliendo e condividendo con decisione ciò che la Provvidenza ci ha donato per servire”.

Da parte sua Robert Crepinko, direttore dell’Europol (agenzia Ue finalizzata alla lotta al crimine) dichiara in una intervista all’Agence France Press pubblicata da Sky News online, che i sospetti trafficanti di esseri umani dietro all’immigrazione illegale in Europa sono circa 30mila, quasi un esercito. “Contrastare tali trafficanti “è di sicuro la priorità assoluta, non solo per l’Europol ma per tutti gli stati Ue”, afferma Crepinko annunciando la prossima apertura di una apposita unità in Grecia, nel Pireo, per combattere il traffico dalla Turchia.

A sua volta Izabella Cooper, portavoce di Frontex (agenzia Ue di controllo delle frontiere) riferisce che i guadagni delle organizzazioni criminali derivanti dal traffico dei migranti, combinato con quello di esseri umani per sfruttamento sessuale e lavorativo, hanno superato le cifre derivanti dal business di armi e droga. I trafficanti farebbero sempre più ricorso ai social media per pubblicizzare i propri servizi e organizzare i viaggi. Attualmente Europol e la missione navale Ue “Eunavfor Med” stanno collaborando da una base in Sicilia per identificare e smantellare le reti dei trafficanti di disperati.

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