Prova di maturità della politica al cospetto del prof. Mario Draghi

Record non da paese europeo della nostra storia repubblicana "67 governi in 75 anni"

A Giuseppe Conte, che si è congedato da Palazzo Chigi, gli sono stati concessi applausi e gli onori delle armi. Mario Draghi ha preso il comando in silenzio, concentrato nel fare, senza dirette social e  senza schiamazzi. Draghi  ha arruolato 23 ministri,  un numero elevato creato anche per accontentare i nuovi “costruttori”. Il presidente Draghi li conosce tutti, conosce i potenziali traditori e quelli, che da lunedì cominceranno a fare dichiarazioni fuori dal coro, cercando di portare acqua al proprio mulino. Le possibili sbavature non lo preoccupano, lui ha otto fidati ministri,  sommati ad altri cinque che sicuramente lo seguiranno nel gestire e risolvere le priorità, tutti gli altri saranno utili a dare equilibrio alla sua azione. Non annuncerà prima del fare, ma a fatto avvenuto, per fare gli annunci al momento giusto, dovrà imporre regole, nel suo primo Consiglio dei Ministri, ha chiesto e preteso “sobrietà” nel comunicare.

Ci aspettiamo da lui tre cose, più un grande regalo da fare prima della conclusione del suo mandato. La priorità è quella di vaccinare il più possibile, senza il commissario e le “Primule”, usando tutti i luoghi possibili: dagli ospedali, stadi, ai palasport e alle caserme, utilizzando con concretezza l’esistente.

La seconda priorità è quella del Recovery Plan  (PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), una scommessa già persa, se messa in mano alla vecchia politica, che avrebbe continuato ad affossare  il paese in maniera irreversibile. Non sarà facile visto la nostra grassa, costosissima e dannosa burocrazia, ma lui ci proverà, facendo lavorare i suoi fedelissimi, perché non potrà perdere la faccia davanti all’Europa.

Il tempo del suo mandato è limitato, l’economia è a terra, quindi la terza priorità resta l’inizio della risalita quella spinta economica, che dovrà portare il nostro paese a raggiungere i livelli che merita, riducendo il debito pubblico che ogni governo ha fatto lievitare  inesorabilmente malgrado i tagli. Per fare volare l’economia serve un apparato statale snello, mentre oggi è obeso e stenta a camminare, bisogna eliminare tutte le SpA, “doppioni” create negli anni dai precedenti governi, allo scopo di aumentare il consenso elettorale come: Difesa SpA, Protezione Civile SpA, Coni SpA  oggi Sport e Salute e tanti altri carrozzoni a molti sconosciuti,  che appesantiscono e aggravano i conti dello stato, togliendo vitali risorse al paese reale.

Infine, il regalo consiste nell’approvazione di una legge elettorale alla tedesca, per  consentire di governare senza assilli almeno per un mandato. L’approvazione di una nuova legge elettorale sarà difficile, perché nel nostro paese il caos politico negli anni ha permesso a tutti i partiti di governare e di “ristorare” gli iscritti. I fatti parlano chiaro, è solo italiano il record non da paese europeo, della nostra storia repubblicana “67 governi in 75 anni”.

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