Governo Gentiloni, entro mercoledì la fiducia

Alfano agli Esteri e Minniti all'Interno. Verdini e Zanetti: ''non voteremo la fiducia a un governo fotocopia''. Salvini non parteciperemo alla fiducia

Roma – Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e i ministri hanno giurato nelle mani del Capo dello Stato, Sergio Mattarella con la pronuncia della formula di rito. Il paese ha così il nuovo governo a fronte di una crisi durata solo cinque giorni dalle dimissioni di Matteo Renzi, causate dalla sconfitta del referendum costituzionale del 4 dicembre.

Dopo le consultazioni con i gruppi parlamentari chiuse alle 14 di oggi con il Partito Democratico, Gentiloni intorno alle 17.30 è salito al Quirinale per sciogliere la riserva in un colloquio con il presidente Mattarella di un’ora e presentare la lista di 18 ministri, di cui 5 senza portafoglio.

Le novità del Governo Gentiloni  sono il passaggio di Angelino Alfano dagli Interni agli Esteri, Marco Minniti come responsabile del ministero dell’interno, Valeria Fedeli come ministra dell’istruzione. L’ex ministra delle riforme Maria Elena Boschi è la nuova sottosegretaria alla presidenza del consiglio.

Domani in agenda alle 9,30 conferenza capigruppo  e subito dopo le dichiarazioni programmatiche di Paolo Gentiloni alla Camera previste alle 11. A seguire la presentazione del Governo alle due Camere per la fiducia che sarà votata entro mercoledì. Potrebbe esserci il rischio che la  maggioranza sia meno ampia di quella che sosteneva il governo Renzi, in particolare al senato. Denis Verdini, alla guida del gruppo parlamentare Alleanza liberalpopolare-autonomie (Ala),  ha dichiarato insieme ad Enrico Zanetti in una nota “Non voteremo la fiducia a un governo fotocopia che sarebbe stato comprensibile con un governo Renzi-bis.  Il nuovo esecutivo deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest’ultimo principio’’. Di contro risponde Paolo Naccarato del gruppo Autonomie e Libertà,  secondo cui  ‘Il governo a Palazzo Madama non avrà alcun problema di numeri’ malgrado la defezione di Ala e Sc, e la maggioranza sarà comunque ‘solida, ampia e autonoma, come abbiamo dimostrato tante volte’, ‘Buon lavoro a Paolo Gentiloni e al governo’’.

L’ottenimento della fiducia entro mercoledì consentirà all’Italia di essere presente all’appuntamento di Bruxelles di giovedì 15 dicembre al Consiglio europeo, rappresentata dal nuovo premier.

Paolo Gentiloni dopo il giuramento di oggi  al Quirinale, ha dichiarato di aver operato nei tempi previsti dal Capo dello Stato per formare il nuovo governo ‘’per aderire all’invito del presidente della Repubblica e nell’interesse della stabilità delle istituzioni alla quale guardano gli italiani – Come si vede dalla sua struttura – ha continuato il premier –  il governo proseguirà nell’azione di innovazione svolta dal governo Renzi e nel contempo si adopererà per facilitare il lavoro delle diverse forze parlamentari volto a individuare nuove regole per la legge elettorale’.

Matteo Salvini rimane sulle posizioni iniziali e parte all’attacco facendo sapere che la Lega resta sull’Aventino e non parteciperà ai voti di fiducia. Mentre il M5s annuncia che scenderà in piazza entro il voto della Consulta del 24 gennaio.

La lista dei ministri del governo Gentiloni:

Ministero dell’economia e delle finanze:
Pier Carlo Padoan (indipendente)

Ministero degli esteri:
Angelino Alfano (Nuovo centrodestra)

Ministero del lavoro:
Giuliano Poletti (Partito democratico)

Ministero dello sviluppo economico:
Carlo Calenda (Partito democratico)

Ministero dell’interno:
Marco Minniti (Partito democratico)

Ministero della giustizia:
Andrea Orlando (Partito democratico)

Ministero dell’istruzione:
Valeria Fedeli (Partito democratico)

Ministero della salute:
Beatrice Lorenzin (Nuovo centrodestra)

Ministero dell’ambiente:
Gian Luca Galletti (Unione di centro)

Ministero della difesa:
Roberta Pinotti (Partito democratico)

Ministero dei trasporti e delle infrastrutture:
Graziano Delrio (Partito democratico)

Ministero dell’agricoltura:
Maurizio Martina (Partito democratico)

Ministero della cultura e del turismo:
Dario Franceschini (Partito democratico)

Ministero degli affari regionali:
Enrico Costa (Nuovo centrodestra)

Sottosegretaria alla presidenza del consiglio:
Maria Elena Boschi (Partito democratico)

Dipartimento per i rapporti con il parlamento (senza portafoglio):
Anna Finocchiaro (Partito democratico)

Ministero per la coesione territoriale e il mezzogiorno (senza portafoglio):
Claudio De Vincenti (Partito democratico)

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