Ue, Faccia a faccia tra Renzi e Merkel a Berlino

Renzi alza i toni su Turchia e potere al tavolo di Bruxelles

L’ultimo  Consiglio europeo di Bruxelles del mese scorso, ha messo in evidenza un clima diverso nei rapporti tra il premier italiano Matteo Renzi e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Dopo due anni di convenevoli solo ora Renzi ha cambiato registro ed ha alzato  i toni delle conversazioni, accusando la Merkel di strumentalizzare gli acquisti degli aeroporti greci da parte di imprese tedesche, come se fossero solo beneficienza  in aiuto alla Grecia e quindi all’Europa, e non degli  investimenti mirati, in  un momento in cui la cancelliera peraltro deve difendersi dagli attacchi interni  per le polemiche  sulle politiche dell’immigrazione.

Dal canto suo la Merkel dopo il primo momento di entusiasmo nei confronti di Renzi,all’epoca della nomina di primo ministro, considera il protagonismo da prima donna sul palcoscenico europeo del premier, come il tentativo di raccogliere più consensi in Italia.

Oggi Merkel e Renzi  sono riuniti ad una colazione di lavoro in cui affronteranno le divisioni sul piano politico ,nelle quali  emergono la questione dei migranti e la Turchia, definito nodo cruciale. Sarà tra i due come è stato negli ultimi i giorni,  un botta e risposta sulle vicende dell’UE più critiche, flussi migranti e sospensione spazio Schengen… che stanno mettendo a repentaglio l’integrazione europea nel suo lungo e faticoso cammino post-bellum…?? Agli attacchi della cancelliera tedesca sull’empasse dell’accordo con la Turchia, causato dall’inerzia italiana nel pagamento di 281 milioni di euro quota parte che servono per  arginare l’acutissima emergenza profughi nel Paese confinante con la Siria,  e sulle mancate aperture dell’Italia di altri tre hotspot, oltre gli operativi di Porto Empedocle, Pozzallo e Lampedusa, Matteo Renzi rinfaccia l’assenza dell’Italia, perché non invitata, ai pre-vertici sull’immigrazione organizzati da Berlino a Bruxelles. Al di là di questi rimbrotti Angela Merkel, si trova davanti un Renzi diverso, “un’osso duro” “un giovane arrabbiato” secondo Il settimanale tedesco Die Zeit. Certamente nelle ultime settimane in Europa tira un’aria nuova che mal digerisce in tutti i casi l’asse franco-tedesco, e mira ad un’intesa più armonica tra i paesi a 28 dell’Ue, sotto la spada di Damocle dello smantellamento dell’accordo di Schengen che se dovesse avvenire manderebbe all’aria le fondamenta dell’Unione europea. Renzi alza la testa e si presenta in Europa al cospetto con la Germania, alzando soprattutto i toni, sostenendo tra le righe che per l’Italia è terminata  la fase dell’obbedienza, ed è giunta l’ ora delle richieste, e come un disco rotto ripete che il contraddittorio da ora in poi con la Merkel sarà “da pari a pari”.. “ non ci saranno compiti da fare, non ci sarà più il primo della classe”.  Il nodo da scogliere come dicevamo resta quello del finanziamento europeo alla Turchia per il superamento della fortissima emergenza profughi provenienti dalla Siria. L’Italia è chiaramente consapevole di aver fatto moltissimo sul fronte dei migranti, anzi di avere agito senza aiuto alcuno degli altri Paesi membri, azione operosa e incontestabile riconosciuta peraltro anche nelle ultime ore dal  Die Zeit. Il giornale tedesco infatti ammette, che l’Italia ha affrontato da sola la crisi dei migranti, nel disinteresse dei partner del Nord Europa, ai tempi in cui  la crisi  era esclusivamente italiana, e nessun paese compresa la Germania ha dato atto di solidarietà, anche secondo le parole del presidente della Commissione Esteri del Bundestag tedesco Norbert Roettgen che sulla questione Turca però ribadisce , che l’Italia non si deve tirare indietro  e pagare i 281 milioni di euro per  consentire lo sblocco dell’emergenza profughi in Turchia, pari a complessivi tre miliardi di euro.  L’Italia scioglierà il nodo se i soldi saranno tirati fuori dal patto di stabilità, ha sostenuto il premier Renzi. Vedremo al prossimo round come andrà a finire. 

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