L’inflazione e il carrello della spesa: a rischio alimentare 5,6 milioni di italiani

L'allarme di Coldiretti

A rischio alimentare sono ben 5,6 milioni di italiani che si trovano in una condizione di povertà assoluta, cioè con una spesa mensile pari o inferiore a una soglia minima corrispondente all’acquisto di un paniere di beni e servizi considerato essenziale per uno standard di vita minimamente

accettabile”. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti in merito alla scure dell’inflazione che si sta abbattendo sul Paese e che colpirà anche il carrello della spesa. Le ragioni sono da legarsi all’effetto guerra e sanzioni anche se come diverse organizzazioni segnalano da tempo la crisi è cronica e non è nata oggi.

“Si tratta della punta dell’iceberg della situazione di crisi in cui si trova un numero crescente di persone costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente”, denuncia Coldiretti che annuncia un numero crescente di persone che avranno bisogno di pacchi alimentari e non potranno permettersi riscaldamento. La stagione calda che arriva aiuterà, ma questo non rende il fenomeno meno drammatico. Per questo il presidente Ettore Prandini chiede di “sbloccare 200 milioni di euro dei fondi del Ministero delle Politiche Agricole per acquistare alimenti di base di qualità Made in Italy da consegnare agli indigenti”.

Esiste tra le tante iniziative anche quella della ‘spesa sospesa’ nei mercati degli Agricoltori di Campagna Amica.

Tra le tante iniziative di solidarietà che abbiamo visto rapidamente circolare in questi giorni, da parrocchie a associazioni a privati cittadini, bisognerà presto occuparsi anche di quel che accadrà nel nostro Paese. Il Rapporto Caritas 2021 parlava di aumento dei “poveri cronici, in carico al circuito delle Caritas da 5 anni e più (anche in modo intermittente) che dal 2019 al 2020 passa dal 25,6% al 27,5%”. Aggiungiamo alla crisi sanitaria quella in corso con il caro bollette e il gasolio alle stelle e le ripercussioni sul commercio, e lo scenario si fa piuttosto cupo.

La tensione sociale è partita: a partire da ieri e con il no allo sciopero della Commissione garanzia per via del mancato preavviso, si sono fermati individualmente molti autotrasportatori incalzati dai rincari.

Foto: da press kit Coldiretti

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