Il Parlamento Europeo: perché domenica ci sono le elezioni?

di Alessandra Caputo

Domenica 26 maggio i cittadini italiani sono chiamati alle urne per eleggere i deputati che li rappresenteranno nella prossima legislatura al Parlamento Europeo.

Ma cosa sappiamo davvero di queste elezioni? E perché sia in Italia che negli altri paesi europei assistiamo a un alto tasso di astensionismo?

 

Il Parlamento Europeo

Il Parlamento Europeo è l’unica istituzione europea composta da membri direttamente eletti dai suoi cittadini ogni cinque anni. È composto da 751 deputati e i seggi sono attribuiti in base alla popolazione di ciascuno Stato membro. I deputati si riuniscono in partiti a seconda delle loro affinità politiche e non alla loro nazionalità.

 

Ad oggi il Parlamento Europeo è composto da 8 gruppi politici. Ogni gruppo è composto da un numero minimo di 25 membri e ogni deputato può aderire a un solo partito politico oppure a nessuno, in quest’ultimo caso si parla di “deputati non iscritti”.

 

Ogni gruppo politico si organizza internamente eleggendo un presidente o due copresidenti, un ufficio di presidenza e una segreteria. I partiti esaminano i lavori delle commissioni e possono presentare emendamenti, ma nessun deputato può ricevere un’indicazione di voto obbligatoria.

 

La maggioranza al Parlamento Europeo è composta da tre gruppi politici: EPP, S&D e ALDE. Tutti gli altri gruppi, compreso quello dei deputati non iscritti, costituiscono l’opposizione.

 

Il gruppo EPP (o anche PPE), Gruppo del Partito popolare europeo (Democratici Cristiani) è quello con il maggior numero di membri. Di ispirazione conservatrice e moderata, posizionato a centro-destra, questo partito è il più influente all’interno del Parlamento, basti pensare che a oggi tutte e tre le cariche rappresentative dell’Unione Europea (Presidente del Consiglio Europeo, Presidente della Commissione Europea e Presidente del Parlamento Europeo) sono ricoperte da membri di questo partito.

 

Il gruppo S&D, Gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici è il secondo gruppo per numero di membri. Di ispirazione progressista e socialista si colloca a centro-sinistra. Infine ALDE, Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa, è una forza centrista e contiene al suo interno anche il partito PDE, Partito Democratico d’Europa.

 

All’opposizione troviamo per quanto riguarda lo schieramento di destra, il gruppo ECRG o abbreviato ECR, dei Conservatori e Riformisti Europei, il gruppo EFDD, Europa della Libertà e della Democrazia Diretta e il gruppo ENF, Europa delle Nazioni e della Libertà. Questi tre gruppi hanno posizioni euroscettiche e conservatrici, e per quanto riguarda l’ECR anche antifederaliste.

 

Abbiamo poi il gruppo G/EFA ovvero Verdi Europei/Alleanza Libera Europa, posizionato a sinistra e di matrice ambientalista e regionalista. Il gruppo EUL/NGL ovvero Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica che si posiziona sempre a sinistra e si ispira a ideali comunisti e socialisti democratici, in netta opposizione a quella che è l’attuale composizione dell’Unione Europa a loro avviso troppo burocratizzata. Questo gruppo politico propone inoltre di abolire il Trattato di Maastricht e di cambiare completamente le politiche economiche, nonché di uscire dalla NATO.

 

Infine c’è il gruppo dei Non Iscritti composto da deputati di formazione e ideologia mista che non si riconoscono in nessuno degli altri partiti.

 

Perché è importante votare alle elezioni europee?

Il Parlamento Europeo ha potere legislativo e di conseguenza delibera quelle leggi che verranno poi recepite dagli stati membri. Ha inoltre potere di bilancio, ovvero ha l’ultima parola sull’approvazione del bilancio annuale europeo (e questa da sola a mio avviso è una gran bella motivazione per decidere chi sarà là a rappresentarci) e potere di controllo, ovvero vigila sull’operato delle istituzioni europee e in particolare della Commissione Europea, l’organo esecutivo.

 

Insomma si tratta di un organo legislativo che molto decide delle vite dei cittadini europei, ma nonostante questo spesso le elezioni europee risaltano per l’astensionismo di chi avrebbe diritto di voto. In Germania ad esempio l’affluenza non ha superato il 50% nelle ultime elezioni del 2014 e quest’anno per incentivare il voto sono stati allestiti dei seggi in luoghi famosi come il set di “Chi vuol esser milionario” e lo spogliatoio della squadra di calcio Borussia Dortmund.

 

Come si vota in Italia?

In Italia si vota domenica 26 maggio dalle 7 alle 23. È sufficiente presentarsi con la propria tessera elettorale e documento di identità valido presso il seggio al quale si è iscritti.

Verranno eletti 73+3 membri, i tre membri in più ci verranno assegnati quando il Regno Unito uscirà dall’Europa. Ogni elettore sceglie fra i candidati presentati nella propria circoscrizione di residenza, in Italia ci sono cinque circoscrizioni sovraregionali: Nord Occidentale, Nord Orientale, Centrale, Meridionale e Insulare. L’assegnazione dei seggi segue il criterio proporzionale, ovvero in proporzione al numero dei voti ricevuti.

 

Nell’ambito della stessa lista l’elettore può indicare da una a tre preferenze. Una volta stabilito il numero di seggi per ogni lista di ciascuna circoscrizione vengono eletti i candidati con il maggior numero di preferenze. È importante tenere a mente che i candidati nazionali appartengono naturalmente a partiti nazionali, ma una volta eletti entrano a far parte dei partiti componenti il Parlamento Europeo. Detto in altre parole, prima di scegliere la lista e le preferenze sarebbe bene informarsi a quale partito europeo questa lista aderisce.

 

Attualmente il partito della Lega aderisce al gruppo ENF, mentre il Movimento 5 Stelle al gruppo EFDD, il Partito Democratico al gruppo S&D e Forza Italia al PPE. Queste però sono tutte informazioni da considerare con una certa cautela perché dopo le elezioni i gruppi parlamentari europei potrebbero rimescolarsi e ricomporsi. Quindi il criterio migliore è senz’altro informarsi sul programma delle liste e dei singoli candidati deputati.

 

Quando si vota nel resto d’Europa?

Ogni paese ha scelto in autonomia la propria data elettorale purché compresa fra il 23 e il 26 maggio. Ieri hanno votato i cittadini olandesi e britannici, mentre oggi sarà il turno degli irlandesi e della Repubblica Ceca, dove i seggi rimarranno aperti anche sabato. Sabato poi toccherà a Malta, Lettonia e Slovacchia, infine domenica a tutti gli altri, compresa l’Italia.

 

In Olanda lo spoglio non si è ancora concluso ma secondo i primi exit poll i laburisti sono in netto vantaggio mentre i candidati di estrema destra sono stati quasi completamente spazzati via. Per quanto riguarda il voto in Gran Bretagna i risultati non si avranno prima di domenica ma circolano diversi “rumors” sul trionfo di Farage e sulle imminenti dimissioni di Theresa May.

 

Dove trovare più informazioni?

Oltre ai siti istituzionali dell’Unione Europea e del Parlamento Europeo, segnalo la campagna Stavolta Voto e l’interessante test pubblicato da Politico che può essere un’ottima base di partenza, e sottolineo base di partenza, per iniziare a reperire informazioni su liste e candidati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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