Cambogia viola diritti umani: UE avvia procedura di sospensione aiuti commerciali

Le preferenze accordate nell'ambito del regime EBA "Tutto tranne le armi" possono essere revocate se i paesi beneficiari vengono meno al rispetto dei diritti umani fondamentali e dei diritti del lavoro

Bruxelles, 11 febbraio 2019 – Oggi l'UE ha avviato il processo che potrebbe portare alla sospensione temporanea dell'accesso preferenziale al mercato dell'UE riservato alla Cambogia nell'ambito del regime "Tutto tranne le armi" (EBA). Le preferenze accordate nell'ambito del regime EBA possono essere revocate se i paesi beneficiari vengono meno al rispetto dei diritti umani fondamentali e dei diritti del lavoro.

L'avvio della procedura di revoca temporanea non comporta l'abolizione immediata delle preferenze tariffarie, che rappresenterebbe la decisione estrema, ma dà inizio a un periodo di intensa attività di monitoraggio e collaborazione. L'obiettivo dell'azione della Commissione resta quello di migliorare la situazione della popolazione.

L'Alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione europea Federica Mogherini ha affermato: "Negli ultimi diciotto mesi abbiamo visto deteriorarsi la democrazia, il rispetto dei diritti umani e lo Stato di diritto in Cambogia. Nel febbraio 2018, i ministri degli Affari esteri dell'UE hanno espresso chiaramente quanto l'UE consideri seriamente tali sviluppi. Recentemente le autorità cambogiane hanno intrapreso iniziative concrete, tra le quali il rilascio di esponenti politici, attivisti della società civile e giornalisti e interventi per affrontare il problema delle restrizioni imposte alla società civile e alle attività sindacali.Tuttavia, in assenza di un'azione più risolutiva da parte del governo, la situazione sul campo rimette in dubbio la partecipazione della Cambogia all'EBA. L'Unione europea si impegna a favore di un partenariato con la Cambogia che produca risultati per la popolazione cambogiana. Il nostro sostegno alla democrazia e ai diritti umani nel paese sono al centro di questo partenariato."

La Commissaria UE responsabile per il Commercio, Cecilia Malmström, ha dichiarato: "È importante chiarire che la decisione di oggi non è né definitiva né conclusiva. Ma adesso il conto alla rovescia è ufficialmente cominciato e abbiamo bisogno di vedere presto azioni concrete. Entriamo ora in una fase di monitoraggio e valutazione nella quale siamo pronti a collaborare pienamente con le autorità cambogiane e a lavorare con loro per aprire nuove prospettive. Quando affermiamo che la politica commerciale dell'UE è fondata su valori non stiamo soltanto pronunciando frasi vuote. Siamo fieri di essere uno dei mercati più aperti al mondo nei confronti dei paesi meno sviluppati; i dati dimostrano che esportare verso il mercato unico dell'UE può dare un forte impulso alle loro economie. Tuttavia, in cambio chiediamo a tali paesi di rispettare alcuni principi fondamentali. Il nostro impegno nei confronti della Cambogia ci ha portato a concludere che in tale paese vi sono gravi carenze nell'ambito dei diritti umani e del diritto del lavoro, che il governo deve affrontare se vuole mantenere il proprio accesso privilegiato al nostro mercato."

Dopo un periodo di impegno rafforzato che ha compreso una missione conoscitiva in Cambogia nel luglio 2018 e successivi incontri bilaterali di massimo livello, la Commissione ha concluso che esistono prove di gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani fondamentali e dei diritti del lavoro in Cambogia, in particolare il diritto alla partecipazione politica, alla libertà di riunione, di espressione e di associazione. Tali constatazioni si sommano alle preoccupazioni dell'UE già esistenti da lungo tempo riguardo alla mancanza di diritti dei lavoratori e alle controversie legate alle concessioni fondiarie per ragioni economiche nel paese.

La decisione di oggi sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'UE il 12 febbraio, dando così il via a un processo che intende giungere all'allineamento della Cambogia agli obblighi sottoscritti dal paese nel contesto delle convenzioni fondamentali delle Nazioni Unite e dell'OIL:

– un periodo di monitoraggio e collaborazione intensi con le autorità cambogiane;

– seguito da un ulteriore periodo di tre mesi durante il quale l'UE elaborerà una relazione sulla base delle proprie constatazioni;

– dopo un totale di dodici mesi la Commissione concluderà la procedura con una decisione finale in merito all'opportunità della revoca delle preferenze tariffarie; è in questa fase che la Commissione deciderà la portata e la durata della revoca, che prenderebbe effetto dopo un ulteriore periodo di sei mesi.

Il 4 ottobre 2018 l'Alta rappresentante/Vicepresidente Mogherini e la Commissaria Malmström hanno avviato l'iter interno per attivare la procedura. Gli Stati membri hanno approvato la proposta della Commissione di avviare la procedura di revoca alla fine di gennaio 2019.

Contesto

Il regime "Tutto tranne le armi" è una delle iniziative del sistema di preferenze generalizzate (SPG) dell'UE, che consente ai paesi in via di sviluppo più vulnerabili di versare dazi ridotti o di non versare alcun dazio sulle esportazioni verso l'UE, offrendo loro un accesso fondamentale al mercato dell'Unione e contribuendo così alla loro crescita. Il regime EBA concede ai paesi meno sviluppati al mondo (secondo la definizione delle Nazioni Unite) un accesso unilaterale al mercato dell'Unione europea in esenzione da dazi e contingenti per tutti i prodotti (ad eccezione di armi e munizioni). Il regolamento SPG stabilisce che le preferenze commerciali possono essere sospese in caso di "violazioni gravi e sistematiche dei principi" contenuti nelle convenzioni sui diritti umani e sul diritto del lavoro elencate nell'allegato VIII del regolamento.

Nel 2018 le esportazioni di articoli tessili e calzature, prodotti delle industrie alimentari e prodotti vegetali (riso) e di biciclette hanno rappresentato il 97% delle esportazioni complessive della Cambogia nell'UE. Sul totale delle esportazioni, pari a 4,9 miliardi di €, il 99% (4,8 miliardi di €) era ammissibile a beneficiare dei dazi preferenziali dell'EBA.

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