In Catalogna No colpo di Stato. Rajoy Elezioni entro sei mesi.

''Rajoy con art. 155 ha attaccato le istituzioni e leso i diritti della cittadinanza, non lo permetteremo" incalza la presidente Carme Forcadell a nome del parlamento catalano

Madrid – ”Non si tratta di colpo di Stato” ha detto Il ministro degli Esteri spagnolo, Alfonso Dastis, in una intervista rilasciata alla Bbc, circa l’art. 155 della Costituzione attivato sabato 21 ottobre scorso dal governo centrale, per la prima volta nella storia della Spagna, per bloccare il processo indipendentista in Catalogna. Si tratta di un commissariamento di preparazione al voto regionale entro sei mesi – ha spiegando Dastis al programma The Andrew Marr Show della Tv inglese sottolineando "Se qualcuno ha tentato un colpo di Stato è stato il governo regionale catalano". 

 

E’ scontro aperto tra Mariano Rajoy e il presidente Carles Puigdemont che  accusa il  premier spagnolo  di avere agito contro le istituzioni catalane  con "il peggiore attacco" dai tempi della loro abolizione per mano del dittatore Francisco Franco dopo la guerra civile del 1936-39. I cittadini catalani si sono espressi in un ”referendum in favore dell’autonomia regionale e malgrado questo il governo di Madrid si è illegittimamente proclamato titolare del potere politico in Catalogna…"Non accetteremo l’umiliazione da parte di Madrid" ha aggiunto """"Puigdemont. "Quello alla Catalogna è un attacco alla democrazia". Così il leader della Generalitat in un messaggio televisivo diretto ai cittadini,  dopo l’applicazione dell’art 155 della Costituzione dal capo del governo Mariano Rajoy. Nel pomeriggio di sabato scorso circa mezzo milione di catalani hanno invaso le strade e la piazza di Barcellona in segno di protesta all’azione ”non democratica” di Madrid.

 

Il partito è "sotto shock" ha dichiarato il catalano Pablo Echenique, numero due di Podemos, davanti alla "sospensione della democrazia non solo in Catalogna ma anche in Spagna" cui ha fatto eco la presidente Carme Forcadell dichiarando in modo solenne  a nome del parlamento catalano, il premier spagnolo Mariano Rajoy oggi "ha annunciato un colpo di stato di fatto", un "golpe autoritario in uno stato membro dell’unione europea e pretende – ha aggiunto Forcadell –  che il parlamento catalano smetta di essere democratico". "Attaccando le istituzioni attacca la cittadinanza lesa nei suoi diritti” "non lo permetteremo".  A sottolineare la determinazione a perseguire la secessione della regione: ”la repubblica è un’assoluta necessità di sopravvivenza", anche  il responsabile degli Esteri del governo autonomo catalano, Raul Romeva che sulla testata online La Vanguardia. ha anche aggiunto  "Andremo avanti sereni e determinati nell’ambito dei valori democratici e repubblicani". 

 

"Obiettivo legalità, convivenza, economia, elezioni" ha precisato Rajoy che il governo ha dovuto applicare l’articolo 155 della Costituzione: "per ottenere quattro obiettivi: ritornare alla legalità; recuperare la normalità e la convivenza comune, elementi che si sono deteriorati; continuare con il recupero economico, indire le elezioni in una situazione di normalità". "Questo è un processo unilaterale e contrario alla legge e che ha cercato lo scontro". Queste sono state le parole del premier spagnolo, Mariano Rajoy, al termine del Consiglio dei ministri straordinario sulla Catalogna, parlando del referendum secessionista.  Dalla parte di Rajoy Il segretario socialista Pedro Sanchez che ha confermato l’appoggio del partito Psoe al governo. 

 

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