Torino, Lavoro: rivoluzione digitale, opportunità e rischi di una sfida epocale per l’Europa

Presenti, tra gli altri la Commissaria Ue Marianne Thyssen, Sergio Chiamparino e Luigi Bobba

Torino, 29 settembre 2017 – Dal 2013 sono stati creati nell’Unione europea 11 milioni di posti di lavoro. Il tasso di occupazione è sceso a luglio 2017 al 7,7%, la percentuale più bassa degli ultimi nove anni. Questo risultato è anche il frutto di una crescita europea superiore negli ultimi due anni a quella di Stati Uniti e Giappone e di una ripresa degli investimenti anche grazie al “Piano Juncker”, che ha mobilitato risorse per 225 miliardi di euro negli Stati membri.

Non è però il momento di rilassarsi perché l’impatto dell’Industria 4.0 sulle forze produttive e le opportunità insieme alle sfide che dovranno essere affrontate chiamano istituzioni, imprese, lavoratori, organizzazioni educative e formative a una mobilitazione senza precedenti. Questo il tema, in tutte le sue molteplici sfaccettature, al centro del convegno “The future of work in Europe. Digitization and its impact on new and old job”, promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, e organizzato da I-Com, Istituto per la Competitività, che si è svolto oggi a Torino, presso il Consiglio regionale del Piemonte.

 

Alla conferenza, tra i vari rappresentanti delle Istituzioni, hanno partecipato ""Marianne Thyssen, Commissaria Ue per l’Occupazione, le Competenze e la Mobilità dei lavoratori, Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte, Luigi Bobba, Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, e Mauro Laus, presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, che ha ospitato l’iniziativa. I lavori sono stati aperti daBeatrice Covassi, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, e moderato da Stefano da Empoli, Presidente di I-Com.

 

L’automazione e l’introduzione pervasiva delle tecnologie digitali all’interno dei processi produttivi rappresenta una sfida imprescindibile per il sistema economico del Paese e dell’intera Europa. Le tecnologie ICT di nuova generazione (l’Internet of Things, la robotica, il cloud computing, l’analisi dei big data, il 3D printing, l’intelligenza artificiale, il blockchain e altre ancora) possono consentire alle imprese margini di crescita molto ampi e permettono ai consumatori l’acquisto di beni e servizi sempre più evoluti e personalizzati. Ma le opportunità significative che si presentano sono accompagnate da rischi che non vanno negati. Nel convegno sono emerse, in particolare, due sfide che riguardano il futuro del mercato del lavoro: la necessità di ridurre il rischio di espulsione dei lavoratori già attivi e la crescente difficoltà di molte imprese a trovare competenze adatte alle proprie esigenze. Un apparente paradosso al quale le istituzioni, insieme alle imprese e ai lavoratori, sono chiamate a rispondere con urgenza.

 

Durante il convegno, introdotto da una relazione di Antonio Samaritani, DG dell’Agenzia per l’Italia Digitale, sono intervenuti i rappresentanti di FCAHuawei ItaliaGoogle ItaliaMaristella Gelmini (FI) e Brando Benifei (PD), i vertici di Cisl e Confindustria,Anpal e dell’incubatore d’imprese Digital Magics.

 

Nel convegno è emerso che il gap di competenze tra la domanda e offerta di lavoro nella UE toccherà quota 769 mila unità vacanti nel 2020. In questo senso il ‘Piano Juncker’ appare consapevole della sfida quando definisce la digitalizzazione una priorità strategica per il sistema economico e imprenditoriale del continente. Oltre al ‘Piano Juncker’, durante i lavori si è discusso del “Sistema di garanzia per i giovani”, che ha coinvolto da gennaio 2014 più di 18 milioni di persone, offrendo loro un lavoro o un tirocinio entro quattro mesi dal completamento degli studi o dall’inizio del periodo di disoccupazione, e l’Agenda per le Competenze per l’Europa, che aiuta gli adulti scarsamente qualificati ad acquisire un livello minimo di competenze alfabetiche, matematiche e digitali.

 

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