Ucciso il killer di Berlino

Anis Amri, fermato a Milano dalla polizia è stato ucciso intorno alle quattro di stanotte. L'agente Luca Scatà ha risposto al fuoco dello stragista uccidendolo. L'altro poliziotto Christian Movio rimasto ferito nel conflitto a fuoco è stato dimesso dall'ospedale di Monza

di Redazione

 

Il Killer di Berlino Anis Amri  è stato ucciso la scorsa notte a Milano, poco prima delle 4 dalla polizia. In fuga e ricercato dalla polizia internazionale per la strage al mercatino di Natale avvenuta il 19 dicembre nella capitale tedesca , Amri è morto in uno scontro a fuoco in piazza I Maggio a Sesto San Giovanni. Il ministro dell’Interno Minniti ha confermato la notizia. Secondo le ricostruzioni della Digos, coordinati dal capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili, Anis Amri è arrivato in Italia dalla Francia, in particolare da Chambery, in Savoia, da dove ha raggiunto Torino e poi in treno Milano, all’una di notte circa. Dalla stazione centrale milanese si è spostato a Sesto San Giovanni dove intercettato e ritenuto sospetto viene bloccato dagli agenti di una volante, Cristian Movio, 36 anni e Luca Scatà, di 29 anni. Alla richiesta di mostrare i documenti Anis estrae la pistola e spara contro i poliziotti. Luca Scatà risponde al fuoco e nel giro di pochi secondi la vicenda si conclude con l’uccisione dello stragista e il ferimento ad una spalla dell’ agente Movio. Christian viene poi trasportato in ospedale per essere operato.

"Dobbiamo essere orgogliosi, abbiamo identificato il killer e neutralizzato. Vuol dire che c’è un sistema che è capace di funzionare. Ringrazio di cuore coloro che sono sulla strada in queste ore. L’agente Luca Scatà, persona straordinaria”, così il ministro Minniti ha ringraziato per ”la grande professionalità” i poliziotti impegnati nell’operazione di stanotte.

 

Il profilo di Anis Amri:La pericolosità di Anis fu subito chiara dopo poco il suo arrivo in Italia per "episodi in cui manifestava forme di radicalizzazione e di adesione ideale al terrorismo di matrice islamica". Amri è sbarcato  in Italia illegalmente nel febbraio del 2011. E’ arrivato da Tunisi insieme a migliaia di connazionali che lasciavano il paese per lo scoppio della primavera araba. Sarebbe stato condannato in contumacia e ricercato dalle autorità di Oueslatia la sua città, per rapina a mano armata. Giunto in Italia è stato  trasferito in un centro di accoglienza per minori in Sicilia anche se nato nel 1992, secondo quanto appurato in questi giorni. In poco tempo a suo carico le accuse per  danneggiamenti e incendio del centro dove si trovava. E’ stato arrestato e condannato a 4 anni di reclusione scontati prima nel carcere di Catania e poi all’Ucciardone di Palermo. Nel 2015 finisce di scontare la pena e trasferito in un Cie, un Centro di identificazione ed espulsione visto che nei suoi confronti era stato emesso un provvedimento rimpatrio. Nel luglio 2015 Anis giunge in Germania e si stabilisce nella regione del Nordreno-Vestfalia, registrato in un centro per richiedenti asilo a Emmerich. Era irregolare e anche in questo avrebbe dovuto essere espulso ma , i documenti tunisini sono arrivati solo due giorni fa in Germania, come dichiarano fonti ministeriali tedesche. In attesa dei documenti, ottiene il rilascio di un permesso di permanenza temporanea che sarebbe quello ritrovato nel camion usato per la strage e che ha fatto scattare la caccia all’uomo.

 

Secondo alcuni media Anis era stato poi fermato nel luglio scorso a Friedrichshafen al confine con la Svizzera dalla polizia con un falso documento d’identità italiano e rinchiuso per due giorni nel carcere di Ravensburg ma poi rilasciato. Dopo i fatti di Berlino la polizia tedesca nei suoi confronti ha spiccato un mandato di arresto internazionale. Nella scheda diffusa si legge che Anis Amri è nato nel 1992 in Tunisia ha 24 anni, è alto 178 centimetri pesa circa 75 chili ed è considerato armato e pericoloso.

 

 

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