Il Parlamento di Atene dà il via al referendum – L’Eurogruppo dice No alla proroga di sei giorni del programma di aiuti

TSIPRAS : Un accordo offensivo, i cittadini hanno il diritto di decidere sul loro futuro - i primi sondaggi non sono favorevoli alla decisione del premier

Immagine : il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis e il premier greco Alexis Tsipras 

 

28 giugno 2015 –  Parlamento greco dice Sì al referendum e Tsipras  dà  il via alla campagna referendaria. La consultazione in aula si è  conclusa con 179 voti a favore e 120 contrari. Il partito del premier, Syriza ha vinto questo round, appoggiato dalla destra nazionalista, i nuovi "nazifascisti" di Alba Dorata e Anel.  
"Il nostro è  stato un atto di democrazia  e non di un colpo di stato,  come ci accusano – ha detto in Parlamento,   il primo ministro greco,  Alexis Tsipras- l'accordo dei creditori è  offensivo, è  un diritto dei cittadini lasciarli esprimere per fatti così importanti, che riguardano il futuro della Grecia, siamo stati costretti a ricorrere al referendum,  per i pesi insopportabili, che ci sono stati richiesti, .. combattiamo contro pratiche di cui l'Europa dovrebbe vergognarsi – e ha aggiunto difendendo con enfasi la sua posizione di rottura con i creditori – noi abbiamo il dovere di garantire alla nostra gente di vivere con speranza e non rendere il Paese, schiavo per 20 anni di un debito non sostenibile. "
Tsipras, ha invitato il popolo greco a dire no" all'ultimatum ,  perché ha le capacità  di sollevarsi da queste tristi circostanze storiche". 

Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, ha spiegato che il motivo del referendum è  legato al mandato elettorale del governo Tsipras, costituito con il 36%  del partito di Syriza, una percentuale non sufficiente per prendere una decisione tanto importante per il Paese, come quella di firmare un accordo,  peraltro non condivisibile , con i creditori, una condizione per la quale sarebbe stato necessario almeno il 51 %. Se i greci diranno si all'accordo , noi firmeremo.." ha aggiunto Varoufakis .

 

La questione potrebbe riservare all'esecutivo  ellenico,  brutte sorprese. Dai primi sondaggi   il 57% degli intervistati,  è  per un accordo con i creditori  internazionali, il 20% è   invece intenzionato a rompere i negoziati. 
Per cui la decisione di andare al referendum è  un'arma  a doppio taglio, per Tsipras, che dopo il via dato dal Parlamento, farà  di tutto per convincere i cittadini greci.

 

Ma le tensioni per il premier  non sono finite, il veloce Eurogruppo di ieri pomeriggio, ha respinto il programma di salvataggio  di 6 giorni, richiesto dell'esecutivo greco per poter andare alle urne, senza l'incubo del tracollo finanziario delle banche e del default.
Il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha detto , giustificando il   netto rifiuto giunto ieri da Bruxelles, definito la linea dei falchi, fautori  del fallimento  della Grecia, " che sarebbe stato incongruente estendere un programna, respinto da un Paese che va al referendum per esprimersi sul programma stesso.."

 

La prima reazione, è giunta da Varoufakis, che ha criticato l' Eurogruppo di non aver concesso per pochi giorni il sostegno  ad Atene, "in  attesa del voto, perché  le probabilità  sono tante che i cittadini non votino secondo le nostre raccomandazioni,  e aver detto no alla proroga – ha concluso il ministro – danneggera'gravemente le istituzioni  europee".

 

Default greca –  Domani alla riapertura dei mercati, la triste pagina europea di ieri , potrà  avere pericolose conseguenze per i paesi europei più  vulnerabili dell Eurozona, come Spagna,  Portogallo e Italia.
Il governatore della Banca centrale europea Bce, ha pronto uno scudo contro l'effetto contagio. 

 

Aggiornamento delle 18.29- 27.6.2015 L'Eurogruppo dei ministri delle finanze dell'euro zona, nella riunione di oggi pomeriggio non ha concesso la proroga, richiesta da Tsipras, di alcune settimane per fronteggiare il rimborso della rata da 1,6 milioni di euro in scadenza il 30 giugno. Il vertice si è di nuovo riunito senza il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakise. Forse una ricucitura allo strappo potrà essere ancora possibile. 

 

Aggiornamento di sabato 27 giugno 2015 –  Alexis Tsipras non accetta in prima persona le condizioni proposte ieri dai creditori internazionali, Fmi, Bce e Ue, e chiede l’appoggio del Parlamento, rimettendo  la decisione, al voto dei cittadini greci. La data di un possibile referendum dovrebbe essere il 5 luglio.

L’offerta  consisteva in un accordo immediato tra le istituzioni e.. Atene, con una proroga degli aiuti di salvataggio da qui a novembre, e un esborso complessivo in favore della Grecia di 16miliardi di euro.

 

Dopo un incontro lungo e difficile con i membri del suo governo, il primo ministro greco Tsipras chiude le porte all’apertura dei creditori,  che credevano che la riunione di oggi fosse l’occasione giusta per mettere un punto, alla difficile questione greca.

 

Invece il premier ellenico con un discorso enfatico, dai toni drammatici, annuncia alla televisione di “non aver avuto altra scelta, per i pesi insopportabili richiesti, che avrebbero aggravato la situazione del mercato del lavoro e l’aumento delle tasse,  per cui  costretto da offerte che sono in realtà  ricatti e ultimatum, contrari ai valori europei,” ha dichiarato “di essere  obbligato a rispondere sentendo la volontà dei cittadini” .

 

Al Parlamento greco da dopo la mezzanotte di oggi, dopo l’annuncio di Tsipras, è iniziato il dibattito per il voto necessario ad  indire il   referendum.

Molti degli esponenti del governo greco sono favorevoli  al voto contrario all’offerta. Il portavoce di Syriza in  Parlamento e il  ministro allo sviluppo Panayiotis Lafazanis, hanno chiesto al Paese di votare contro il piano offerto dai  creditori internazionali.

L’obiettivo da raggiungere in Parlamento è  una volontà  unanime dei parlamentari  “così  la Nazione sarà più forte agli occhi della comunità internazionale”ha sottolineato il ministro dell’Interno, Nikos Voutsis.

 

L’opposizione si dichiara però, nettamente contraria alla decisione del premier greco di rinviare alla volontà dei cittadini la questione, e sostiene che questa è una strategia pericolosa che porterà la Grecia fuori dall’Unione Europea. Pasok chiede le dimissioni di Tsipras e i conservatori lo accusano di irresponsabilità.

 

""Il colpo di scena di Tsipras e la decisione di chiedere ai cittadini se accettare l’offerta, comunque ritenuta non sostenibile, ha creato ansia nei cittadini che temono il tracollo delle banche . Ma il vicepremier, George Katrougkalos ha assicurato che le banche lunedì non chiuderanno e i contanti ci saranno, però la corsa ai bancomat sembra essere scattata lo stesso già da stanotte.

Tsipras ha anche avuto un colloquio con il il presidente della Bce, Mario Draghi, che ha compreso la scelta del governo ellenico per il referendum .

 

La tranche di  rimborso del 30 giugno è  alle porte , probabilmente Tsipras chiederà nelle more del referendum una estensione dei programmi di aiuti di pochi giorni ai creditori.   

 

Aggiornamento del 26 giugno 2015 – Giunge dai creditori internazionali un’alettante offerta per laGrecia. Un accordo immediato e 5 mesi di ""estensione  del programma di aiuti fino a novembre con un esborso nei confronti di Atene di circa 16miliardi di euro. La sostanziosa proposta verrà discussa e  analizzata nell’Eurogruppo di sabato.

Con un comunicato ufficiale, i  ministri delle finanze dell’ eurozona ,  hanno invitato la Grecia "ad accettare la proposta delle istituzioni"

Anche la Merkel e il presidente francese Hollande, stanno caldeggiando il consenso del premio grecoTsipras.

 “Stiamo invitando Atene ad accettare  la generosa offerta del Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea e Commissione UE, la riunione di domani è decisiva, Tsipras deve compiere l’ultimo passo”, così oggi Holande.

Intanto a Berlino le trattative negoziali continuano, in attesa del vertice di domani, sabato 27giugno.

 

Bruxelles, 25 giugno 2015 – Fumata nera dell’Eurogruppo notturno di giovedì,  per l’accordo tra Grecia e creditori, che nei giorni scorsi sembrava quasi arrivato al capolinea.

Ieri, constatando la diversità di intendimenti, L’Eurogruppo, per evitare la frattura, ha pensato di concedersi una pausa, ed aggiornare l’incontro a sabato.  La cancelliera tedesca Angela Merkel , spera in un’azione vincente tra le parti, prima della riapertura dei mercati di lunedì, che nonostante l’ultima frenata, manifestano ottimismo.

  Atene sta giocando una partita, “con sforzi enormi e dolorosi per arrivare ad un accordo fattibile, ora la palla è nel campo delle istituzioni" ha dichiarato Alexis Tsipras, per il rigore delle misure fiscali messe sul tavolo dell’Eurogruppo. Ma evidentemente questo non basta ancora, infatti da una analisi  piu’ attenta, che il vertice scorso, non aveva fatto per il ritardo della Grecia nel presentare la relazione, sono emersi punti di vista, tra Atene e  le istituzioni creditricinon ancora allineati. Sono state respinti gli aumenti di tasse per le aziende e chiedono invece più interventi sulle pensioni. Idee ritenute “assurde” da Atene. Tsipras, mercoledì mattina  aveva lasciato la capitale greca alla volta di Bruxelles accusandoli di “non volere l’accordo” o essere “al servizio di interessi specifici“. Parole   –  messe sul suo account Twitter – che  significano  come lo sblocco dell’ultima tranche di aiuti da 7,2 miliardi di cui il Paese ha assoluto bisogno sia ancora  lontana . 

Il 30 giugno è dietro l’angolo, manca infatti meno di una settimana alla data spettro del rimborso di  1,6 miliardi di Atene al Fmi.

""E’ stato interessante notare, ha riferito il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, facendo rilevare l’assenza di unità all’interno dell’Eurogruppo, come  i ministri delle finanze, fossero su posizioni critiche nei confronti delle proposte negoziali sia greche che  su quelle espresse dai creditori internazionali. Noi andremo comunque avanti, ha sottolineato Varoufakis, in questo percorso negoziale, fino alla fine per trovare una soluzione.

 

Sembrerebbe secondo fonti europee, che Fmi, Bce,  Commissione Ue e Atene si stiano avvicinando, sulla base dei  parametri assimilabili delle loro proposte, e come auspica la Merkel, sabato l’incontro  potrebbe  sfociare in una intesa finale.  

 Atene sta preparando dunque per l’Eurogruppo, un ulteriore piano. Si tratterebbe però di una manovra recessiva,  che come ha sempre sostenuto il premier ellenico Tsipras, potrebbe condurre  l’economia del Paese al collasso, bloccandone  la crescita. 

 

Sabato, quindi altro round, sperando sia quello conclusivo per la soluzione della crisi greca, e se Atene e creditori riusciranno a lavorare in pieno accordo, il testo che ne uscirà dall’intesa finale, andrà al Parlamento greco che dovrà votarlo  e pronunciarsi entro domenica sera.

 

Bruxelles, 20 giugno 2015 – Partita in chiusura per la questione greca. Il primo ministro Alexis Tsipras,ha esposto in conference call ad ""Hollande, Merkel e Juncker,alcune misure che Atene presenterà al vertice dell’Eurogruppo lunedì 21 giugno cui parteciperanno Christine Lagarde (Fmi), il presidente della Bce Mario Draghi e dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Il programma fiscale  riguarderà  il blocco dei prepensionamenti, un aumento della tassa di solidarietà per chi  guadagna oltre 30mila euro l’anno e per le società con utili superiori ai 500mila euro annui.

A differenza del piano di giugno Atene sarebbe ora pronta a raggiungere per il 2015 l’obiettivo di un avanzo primario dell’1% sul Pil e di centrare il target di una avanzo del 3,5% per il 2018 come chiedono i creditori. Sempre secondo indiscrezioni Atene dovrebbe raggiungere il 2% nel 2016 e il 3% nel 2017.

Domani il vertice europeo non si accontenterà più di impegni, l’incontro richiederà l’ufficialità di un accordo siglato da Atene e i creditori internazionali.

L’intesa mira a sbloccare l’ultima tranche di aiuti di salvataggio da 7,2 miliardi, per far uscire da una drammatica  situazione di liquidità la Grecia, che negli ultimi giorni ha provocato una consistente fuga di capitali , per più di 4miliardi di euro,  creando nuovo panico nei mercati, già in fibrillazione per il debito di fine giugno, che Atene  dovrà rimborsare al Fondo monetario internazionale (Fmi), relativo alla rata del 5 giugno non corrisposta in quella data, a cui si aggiungono i 2,2 miliardi occorrenti per il pagamento delle pensioni e stipendi di giugno ai dipendenti pubblici.

 

Uno scenario finanziario dunque molto difficile, che fino ad ora il governo greco era riuscito a tamponare, ma che adesso è divenuto insostenibile per la flessione del gettito fiscale, per cui il taglio a stipendi e pensioni sembrerebbe quasi certo.

 

Lunedì l’Eurogruppo tornerà a riunirsi anticipando l’ora prevista delle 15, alle 12. L’eurosummit dei capi di governo, si riunirà intorno alle  19,  per valutare la situazione in caso di mancato accordo con la Grecia, che potrebbe avviarsi verso il default e l’uscita dalla moneta unica o verso nuovi scenari,come annunciato dal premier Tsipras a margine dell’Eurogruppo di giovedì scorso.

 

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