Casoli, Città della Memoria: il Comune dedica un’opera architettonica per ricordare l’internamento civile fascista (1940-1943) e la Shoah

Il sindaco Massimo Tiberini: “È necessario si faccia memoria degli internati civili stranieri, alcuni dei quali, in quanto ebrei, furono deportati ad Auschwitz, ed è impegno morale che si custodisca il loro ricordo come monito per le giovani generazioni e per tutti noi”

Casoli (Chieti) – Verrà inaugurato ad aprile l’imponente monumento dedicato alla memoria degli internati nell’ex campo fascista di Casoli, uno dei 15 campi di concentramento abruzzesi allestiti dal regime fascista all’indomani dell’entrata in guerra nel giungo 1940. È un’operazione storicamente rigorosa e umanamente toccante che l’amministrazione comunale ha avviato grazie alla spinta del lavoro di ricerca storica del giovane studioso Giuseppe Lorentini.

internati politici_ex_jugoslavi

“È necessario – afferma il sindaco Massimo Tiberini – che si faccia memoria degli internati civili stranieri, alcuni dei quali, in quanto ebrei, furono deportati ad Auschwitz, ed è impegno morale che si custodisca il loro ricordo come monito per le giovani generazioni e per tutti noi”. Grazie alla ricerca di Lorentini, ideatore, creatore e responsabile del centro di documentazione on line open access www.campocasoli.org, oggi si ha la possibilità di consultare oltre 4500 documenti conservati presso l’Archivio storico del Comune, che rappresenta un esempio di eccellenza di archivio digitale sia come strumento di consultazione a fini della ricerca storica, sia come vettore della conservazione e della trasmissione della memoria. Sull’onda del notevole interesse che l’iniziativa ha suscitato e con il pieno sostegno dell’Amministrazione Comunale è stata allestita la Piazza della Memoria. Infatti, il 27 gennaio 2018 il Comune di Casoli ha apposto una targa contenente tutti i 218 nomi degli internati civili “ebrei stranieri” (108), e degli internati politici “ex jugoslavi” (110), che tra gli anni 1940 e 1943 transitarono nel campo fascista di Casoli. Inoltre, è stata posizionata un’imponente iconografia che mostra i volti e alcuni documenti personali degli internati. Grazie ad un importante finanziamento regionale, il Comune di Casoli potrà portare a termine i lavori di consolidamento del centro storico e del muraglione della Piazza della Memoria nella sua nuova veste monumentale di memoriale europeo.

“Dopo aver consultato la documentazione, dimostratasi vera fonte di ispirazione, e dovendo intervenire in quell’area – dicono i progettisti, ing. Cristinziano Scutti e arch. Giuseppe Fortunato, ideatori dell’opera architettonica – ci è sembrato naturale rappresentare il passaggio in quei luoghi delle persone che hanno lasciato incisioni della loro memoria. Sulla piazza ci è parso opportuno quindi “rappresentare” la materia incisa, quale testimonianza degli importanti avvenimenti accaduti nel luogo: sopra allo zoccolo verticale del muro, nella parte inclinata a scarpa del muro, sarà realizzata una superficie incisa 218 volte. In particolare l’estesa superficie inclinata sarà suddivisa in due ordini sovrastanti: nell’ordine più in basso una superficie costituita da mattoni di laterizio posati con una rotazione rispetto al muro retrostante, individuano 108 incisioni verticali, mentre nell’ordine disposto più in alto una superficie di mattoni disposti con diversa rotazione e passo rispetto all’ordine sottostante, individuano 110 incisioni verticali. Questo il significato della disposizione dei mattoni e della loro illuminazione”. Un’idea originale che ha ricevuto lodevoli apprezzamenti dalla soprintendenza e dai tecnici comunali. In tale occasione ci sarà anche la posa di sette pietre di inciampo (Stolpersteine) dell’artista tedesco Gunter Demnig, un’iniziativa congiunta degli istituti scolastici superiori “Algeri Marino” di Casoli e liceo classico “V. Emanuele II” di Lanciano, diretta dal prof. Luciano Biondi e promossa e sostenuta dall’amministrazione comunale. Nello specifico l’iniziativa intende ricordare 7 persone internate a Casoli (5 delle quali morte ad Auschwitz, una alla Risiera di San Sabba e una sola sopravvissuta a Bergen-Belsen). La messa in opera delle pietre d’inciampo nel tessuto urbanistico, con ovvie ripercussioni in quello sociale, permetterà a Casoli di entrare così a far parte del più grande monumento diffuso, mosaico di memorie europee.

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