Dal primo amore con Martino Cafiero Eleonora esce distrutta… e, il resto in Undulna

Duse 100. Il volume "UNDULNA" per Solfanelli editore, coordinamento scientifico di Pierfranco Bruni a cura di Franca De Santis. Da una Napoli dai ritmi popolari e Mediterranei c'era una volta il salotto di Matilde Serao. La scrittrice del ventre di Napoli. Alla corte Eleonora Duse nello scavo del tragico del dolore della perdita, l'irrisione di un amore distruttivo, Venezia e d'Annunzio tra vita, teatro poesia e morte....

Cosa sarà mai stato l’amore tra Martino Cafiero e Eleonora Duse? Il vero primo amore. In una Napoli dai ritmi popolari e Mediterranei c’era una volta il salotto di Matilde Serao. La scrittrice del ventre di Napoli.
Quel Salotto era legato alla nascita del giornalismo quotidiano, alla cronaca spicciola e dei fatti grandi, quella Napoli amata da Boccaccio e dalle passioni alla Fiammetta. Quella Napoli di Scarfoglio e della commedia del “Ora rido io” e di Eduardo Scarpetta che duellava con d’Annunzio per il copyright della “Figlia di Iorio” e poi successivamente dei fratelli De Filippo.
In una atmosfera di commedia, appunto, e di ironia il riso è drammatico. La storia di Scarfoglio e della ballerina. Il suicidio della ballerina e la bimba lasciata sul davanzale della porta di Matilde.

Pierfranco Bruni coordinatore scientifico di “Undulna”. E. Duse – M. Cafiero

In un tale contesto si consuma il primo amore di Eleonora Duse. È qui che Eleonora incontra Martino Cafiero. È qui che si innamorano, o meglio che Eleonora si innamora fortemente, passionalmente, sensualmente teatrale del suo Martino.
Un amore passione che doveva diventare un amore matrimonio. Lei resta incinta. Lascia Napoli. Il bambino dopo pochi giorni muore. Lei invia un telegramma con una foto del bimbo e lui risponde: Sei la solita teatrante.
Eleonora da questa grande storia ne esce distrutta. Un amore finito. Un figlio morto. Sempre negli ambienti teatrali incontra Teobaldo Tecchi con il quale contrae matrimonio e dal loro rapporto nascerà Enrichetta. 
Anche questa storia finisce. Sino a incontrare Arrigo Boito. Un altro amore mal vissuto. Boito non ha mai accettato di Eleonora il fatto che fosse una attrice.
Boito non amava il teatro. Legato ardentemente al melodramna sdegnava il teatro di poesia. Un amore importante ma non decisivo.
Con Gabriele sarà destino. Da quell’incontro a Venezia, anche se si sono conosciuti in un camerino di teatro qualche tempo prima, d’Annunzio sarà vita, teatro, poesia e morte. Il resto verrà dopo.

Il tutto si potrà trovare nel bel  volume “UNDULNA” scritto a più mani per Solfanelli editore con coordinamento scientifico di Pierfranco Bruni* e la cura di Franca De Santis

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Pierfranco Bruni è nato in Calabria e vive tra Roma e la Puglia. Scrittore, poeta, italianista e critico letterario, già direttore archeologo presso il Ministero della Cultura. Esperto di Letteratura dei Mediterranei, vive la letteratura come modello di antropologia religiosa. Ha pubblicato diversi testi sulla cristianità in letteratura. Il suo stile analitico gli permette di fornire visioni sempre inedite su tematiche letterarie, filosofiche e metafisiche. Si è dedicato al legame tra letteratura e favola, letteratura e mondo sciamanico, linguaggi e alchimia. Ha pubblicato oltre 120 libri, tra poesia saggistica e narrativa. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Quest’anno con decreto del Ministero della Cultura Mic , è stato nominato Presidente della Commissione per il conferimento del titolo di “Capitale italiana del Libro 2024“. Recente è inoltre l’incarico assegnato sempre dal Mic di Componente dellaGiunta del Comitato nazionale per il centenario della morte di Eleonora Duse (21 aprile 1914 – 21 aprile 2024) e direttore scientifico nazionale del Progetto Undulna Duse 100.
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