La mostra “Napoli Ottocento. Dal Sublime alla Materia” alle Scuderie del Quirinale

Le Scuderie del Quirinale sono sede della mostra “Napoli Ottocento. Dal Sublime alla Materia” visitabile fino al 16 giugno, Edgar Degas, William Turner, Giuseppe De Nittis sono alcuni degli artisti che con le loro opere raccontano la Napoli Ottocentesca

Roma- Le Scuderie del Quirinale saranno la sede della mostra “Napoli Ottocento. Dal Sublime alla Materia” visitabile fino al 16 giugno. L’esposizione è curata dall’ex direttore di Capodimonte Sylvain Bellenger insieme a Jean Loup Champion, Carmine Romano e Isabella Valente con la collaborazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Gallerie Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, la Direzione Regionale Musei Campania, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e la Stazione Zoologica Anton Dohrn.

 Tanti gli artisti che con le loro opere raccontano il capoluogo campano nell’Ottocento. La mostra raccoglie oltre 250 opere, tra sculture, dipinti, acquarelli di artisti provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti, arrivati a Napoli per dipingere le montagne, il mare, il paesaggio di Capri, Ischia, Procida, i resti di Pompei ed Ercolano, la costiera amalfitana, il Vesuvio, la vita napoletana di tutti i giorni. “Dal Sublime alla Materia” è il sottotitolo della mostra, che inizia proprio con opere che rappresentano il Vesuvio, il vulcano risulta essere una manifestazione perfetta del “sublime” descritto da Kant.

“Paradossalmente, il Vesuvio, con le sue eruzioni — dice Sylvain Bellenger, che per otto anni ha diretto il museo di Capodimonte — è l’immagine più stabile di Napoli. Racchiude il concetto estetico e filosofico del sublime: la potenza della natura capace di provocare un terrore che meraviglia”. 

Le sale raccolgono le opere di William Turner, Giuseppe De Nittis, Ercole e Giacinto Gigante ed Edgar Degas. Quest’ultimo, artista francese da parte del padre, ha sempre rivendicato le sue origini napoletane.

«Senza l’Ottocento l’Italia non esisterebbe, e l’Ottocento più vivo è quello napoletano», continua Bellenger. La mostra è un viaggio nel tempo, viaggio presentato da diversi artisti che riproducono la bellezza di Napoli.

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