Uomini che hanno trasformato il mondo: San Colombano pioniere di civiltà

In Italia, S. Colombano, la cui festa celebriamo il 23 novembre, monaco d'Irlanda fu la personalità più eminente del Medio Evo. L’occidente europeo odierno deve in parte a lui la sua storia, quale pioniere di civiltà, fondatore dell'Abbazia di Bobbio tra i centri monastici più importanti d'Europa, precursore di giustizia e libertà, testimone e assertore della suprema dignità dell’uomo per il suo tempo e anche per il nostro

Dublino, novembre 2022 – Mille e 400 anni fa, intrepidi pellegrini irlandesi affollarono le strade e le piazze dell’Europa, devastata da decadenza di valori morali, caos sociale e orde di barbari, dopo il crollo dell’Impero Romano. Essi vi  portarono speranza, amore, apertura all’”altro” , il vicino, il rifugiato, lo straniero -, diritto alla vita della persona umana, ricca di un’immensa dignità e di una propria vocazione escatologica, quali patrimonio antropologico culturale comune da cui ripartire per la rinascita di un mondo nuovo.

Gli ideali di rispetto per tutti gli esseri umani – incluso i tanti disperati che si affidano ai barconi della morte, periti tragicamente nelle profondità del mare. Dignità suprema, giustizia, uguaglianza, solidarietà e cultura umanistica dovrebbero essere abbracciati da tutti come modello per costruire insieme la “Casa Comune Europea”: un progetto e una sfida politica affascinante e coraggiosa, mai proposta.

Per queste ragioni bisognerebbe “ripensare le leggi economiche per garantire una vita più degna a tutti gli esseri umani”, ha dichiarato Papa Benedetto XVI. Tale messaggio è ancora valido per il rinnovamento dell’Europa di oggi.

St. John H. Newman scrisse del lavoro di questi intrepidi pionieri medievali irlandesi: “I loro monasteri sono divenuti il granaio del passato e il luogo di rinascita del futuro”.

Passato e futuro possono andare di pari passo e un’era può arricchire l’altra, se si sa leggere nelle pieghe della storia.

In Italia, S. Colombano, la cui festa celebriamo il 23 novembre, fu la personalità più eminente del Medio Evo. Papa Pio XI, nel 1923, lo definì “uomo eccezionale che la Divina Provvidenza fa nascere in momenti difficili della storia umana per ribaltare cause quasi perdute”.

L’occidente europeo odierno deve in parte a lui la sua storia, quale pioniere di civiltà, fondatore di cenobi, precursore di giustizia e libertà, testimone e assertore della suprema dignità dell’uomo per il suo tempo e anche per il nostro. Robert Schumann tra i fondatori dell’Unione Europea insieme a De Gasperi ed Adenauer, dichiarò che Colombano è il “Santo Patrono di quanti si prodigano per costruire un’Europa Unita”, anzi “Il padre dell’Europa moderna”.

Abbazia di Bobbio in provincia di Piacenza

Fu Colombano che fondò l’abbazia di Bobbio nel 614, centro per molti secoli di vita religiosa, filosofica,

Abbazia di San Colombano a Bobbio, targa

scientifica, artistica e sociale. Le sue qualità diplomatiche, quale costruttore di pace, la sua vasta cultura, il suo lavoro alle origini cristiane dell’Europa, la sua visione di questo corpo europeo, chiamato a crescere in giustizia e perfezione, fecero di lui l’uomo più dotato di spirito europeo, 200 anni prima di Carlo Magno

Nell’Archivio Capitolare di Bobbio, da lui fondato, Petrarca e Muratori trovarono ben 150 manoscritti latini, anteriori al VII secolo, che portarono alla luce il De Re Publica di Cicerone, opere di Virgilio e Frontone, il “Codice biblico K” e altre, copiate pazientemente da monaci irlandesi.

Egli costruì anche tre monasteri a Luxeuil – il centro culturale più importante del medio evo – Annegray e Ad-Fontanas in Francia.

Dal VI al XIV secolo, l’Irlanda – una piccola isola agli “estremi confini della terra”, con le sue scuole monastiche – vere Università – si impose quale faro di civiltà. I “Santi e Studiosi” di queste scuole si riversarono in Italia, Austria, Svizzera, Germania, Benelux, Inghilterra, Scozia, Francia e altre nazioni, portando cultura umanitaria e luce cristiana, “pro amore Dei”.

UNESCO Parigi

Simili ideali sono stati abbracciati ai nostri giorni dall’UNESCO. Questa istituzione volle  “promuovere lo sviluppo culturale ed etnico insieme alla cooperazione internazionale”, “creare progetti storici regionali e culturali”.

“Eequilibrare il divario tra ricchi e poveri” e contribuire alla “costruzione della pace”, a “uno sviluppo sostenibile”, al “dialogo interculturale”, alla “collaborazione internazionale nel settore dell’educazione, delle scienze e della cultura per migliorare il rispetto universale a favore della giustizia e dei diritti umani”.

Quanto S. Colombano e i monaci medievali irlandesi volgevano lo sguardo alla costituzione di un solido fondamento per esaltare il pluralismo delle nazioni, sfruttare la ricchezza delle varie identità culturali e religiose e tracciare le basi per un cammino comune verso benefici sociali, civili, politici, spirituali e culturali in Europa.

Irlanda

A loro dobbiamo anche il sorgere delle principali Università europee, fondate sull’esempio delle famose Scuole Irlandesi, alle quali si accedeva gratuitamente, 1,400 anni prima dei programmi Erasmus.

Il contributo religioso e culturale, dato all’Italia e alle varie nazioni europee, fu incalcolabile, rendendo un grande servizio alla storia europea e al miglioramento della condizione umana.

Questo avvenne all’indomani del crollo dell’Impero Romano e tale messaggio, che voleva migliorare la condizione umana medievale, è valido per l’Europa di oggi.

“Il tempo è maturo per lavorare insieme nel costruire un’Europa non sull’economia, ma sulla sacralità della persona umana, su valori inalienabili”, ha dichiarato Papa Francesco dinanzi all’Assemblea del Parlamento Europeo a Strasburgo, il 25 novembre 2014. Il Pontefice ha aggiunto: “Un’Europa che non accetta la dimensione trascendente della vita, rischia di perdere la propria anima e quello ‘spirito umanistico’ che ancora ama e difende”.

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Biografia

Enzo Farinella, nato a Gangi in provincia di Palermo, già docente di Antropologia filosofica nell’Università di Dublino, studioso di monachesimo irlandese in Europa, scrittore, giornalista corrispondente per ANSA  e Radio Vaticana dall’Irlanda, dove vive da 50 anni. 

Per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura a  Dublino, in atto fondatore e direttore del Centro Culturale “Casa Italia” della capitale irlandese, organismo diretto agli scambi culturali Italia – Irlanda. Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare  dei Cavalieri della Concordia, referente a Dublino dell’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione.

Biografia completa https://www.paeseitaliapress.it/album_18_Enzo-Farinella-

www.enzofarinella.com 

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