"Un concerto per Lucas", resti viva Memoria e Intercultura. Al Teatro San Timoteo a Roma il 18 gennaio

La serata solidale, presentata dalla scrittrice e brasilianista Antonella Rita Roscilli, sarà dedicata al ricordo del piccolo Lucas, figlio del musicista italo-brasiliano Neney Santos, di Salvador Bahia da molti anni in Italia

Roma – Uno spettacolo a Roma in nome dell’Amore, della Solidarietà, della Memoria che unisce Italia e Brasile. Un incontro interculturale, in nome della beneficienza, con musica, parole e sorrisi  il 18 gennaio alle ore 21.00 nel Teatro “San TImoteo di Roma”, ove avrà luogo la seconda edizione di “Un concerto per Lucas”. L’evento musicale vuole omaggiare la memoria di un piccolo italo-brasiliano, Lucas Bispo dos Santos, scomparso prematuramente e improvvisamente nel 2017. Era figlio del musicista e percussionista Neney Santos, di Salvador Bahia, che da molti anni vive in Italia. Lucas aveva 10 anni, una grande passione per la lettura e per la squadra della Roma. Un bambino generoso e altruista al quale nel 2018 è stato anche intitolato il Fondo di libri italiani e brasiliani della Biblioteca della Scuola “Geronimo Stilton” che Lucas frequentava con profitto. I suoi genitori, in atto di grande generosità, dopo la sua scomparsa, decisero di donare i suoi organi, contribuendo così a salvare la vita a molti bambini che hanno bisogno.

Nella seconda edizione parteciperanno illustri artisti noti sulla scena italiana e internazionale come i Funkallisto e il Gruppo Rio Samba. La serata sarà presentata da Antonella Rita Roscilli, scrittrice e brasilianista, che ha accettato con gioia di essere sul palco del “San Timoteo” anche in questa seconda edizione. Tutto l’ incasso verrà devoluto, come nella prima edizione, ai bambini bisognosi brasiliani di Salvador Bahia. Verranno donati, in particolare, all’asilo Casa VIHDA della Istituzione Beneficiente Conceição Macedo (IBCM), oltre alla creazione del  Progetto “CasAlabê”, sempre in Brasile, che comprenderà educazione e formazione musicale per ragazzi svantaggiati. L’IBCM è un’organizzazione senza fini di lucro fondata nel 1989 a Salvador Bahia  da due brasiliani: una infermiera in pensione Conceição Macedo (chiamata affettuosamente tia Conça o l’Angelo dei moradores de rua), insieme ad un sacerdote, padre Alfredo Dorea, una vita al servizio dei poveri e dei bisognosi e degli esclusi. Alfredo ha un ruolo fondamentale con l’istituzione perché si dedica intensamente all’assistenza di bambini con il virus dell’Aids.

L’Istituzione si occupa della prevenzione dell’Aids e offre appoggio a quanti convivono con il virus. Dà assistenza ai poveri che vivono per strada, offre accompagnamento ospedaliero a donne incinte e con l’Aids affinché il neonato non riceva il virus al momento della nascita. Si occupa anche di bambini minacciati di morte. L’Istituzione mantiene l’ asilo CASAVIHDA, inizialmente creato nel quartiere periferico di Pernambues, poi spostato a Nazarè e ora, provvisoriamente con sede al Pelourinho. E’ una Casa che ospita oggi 65 bambini (34 maschi e 31 femmine) in situazione di rischio sociale, di cui il 40% sono sieropositivi e i restanti convivono in famiglia con portatori del virus. Con orario integrale, offre loro tre pasti al giorno, assistenza di doposcuola e accompagnamento medico e psicologico (offerto da volontari), attività ludico-terapeutiche, ma anche specifiche per la condizione sieropositiva di alcuni dei bambini quali l’assistenza alla salute e all’alimentazione. Il progetto vive grazie alle donazioni, alla solidarietà di collaboratori e al lavoro volontario.

A questo proposito, la scrittrice Antonella Rita Roscilli ci dice: “In Brasile sono andata a trovare tante volte i bambini di Casa VHIDA. C’è sempre bisogno di aiuto, di latte in polvere, di quaderni, colori, giocattoli, ma si va anche per dare un sorriso, un abbraccio”. E prosegue: ” Per diversi anni per raccogliere fondi si è pubblicato il “Calendario Abrace a Vihda” presentato a Salvador ogni 1° dicembre, in occasione della Giornata Mondiale di Lotta contro l’Aids. Per qualche anno si è svolto anche a Roma uno spettacolo di solidarietà per vendere il calendario di cui mi onoro di essere la madrina. Diverse personalità come Caetano Veloso, Carlinhos Brown, Maria Bethania, Alcyone, il cantante italiano Ron e molti altri, incluso la sottoscritta, hanno prestato la loro immagine in modo assolutamente gratuito per sostenere la realizzazione dei Calendari. Hanno abbracciato un bambino di CASA VIHDA per mostrare che un abbraccio non è solo un contatto fisico, ma è il desiderio di aprirsi e lottare contro pregiudizi. Abbracciare significa riconoscere, identificarsi e condividere. Ci avvicina ad altri esseri umani che, anche se con alcune difficoltà, continuano a vivere e vogliono vivere.  Si sono svolte anche mostre fotografiche con foto  apparse sul Calendario tra il 2008 e il 2012 e anche qui a Roma. E poi c’è il libro ” Nossa Senhora Conceição” su Conceição Macedo, uscito tre anni fa in Brasile. Ne ho scritto la prefazione, ma il libro contiene pensieri su questo Angelo del Bene, questa donna straordinaria, contiene scritti dell’artista  Jota Veloso (nipote del più noto Caetano) e altri personaggi brasiliani come José Medrado, Marcelo Mendonça ecc. Speriamo che qualche casa editrice voglia pubblicarlo anche in italiano”. 

Nessuno a Salvador si prende cura dei “moradores de rua” tranne qualcuno, come tia Conça, famosa a Salvador come “l’angelo dei moradores da rua”, degli abitanti della strada. Una infanzia da “menina de rua” per fuggire alle violenze sessuali del patrigno, Conceção ha iniziato 25 anni fa a spendere tutto lo stipendio che guadagnava come infermiera per pagare l’affitto di piccole abitazioni per i mouradores da rua. Tra questi, trans, prostitute e gay cacciati di casa. Poi ha fondato l’IBCM, che coordina insieme a padre Alfredo Dorea. Ogni giovedì Conceição esce in strada nei quartieri di Barra e del Pelourinho per incontrare i trans che si prostituiscono. Con i volontari distribuiscono succo, caffè e panini. La generosità del piccolo Lucas Bispo dos Santos continuerà a brillare, attraversando l’ oceano, e attraverso il papà Neney e di altre persone, volerà in Brasile, verso i bambini dell’ asilo Casa VHIDA della IBCM.

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