LuganoMusica, Salotto musicale al LAC, nel Segno dell’Invenzione – martedì 24 novembre ore 20.30

Repertorio da camera con il trio Hanna Weinmeister (violino), Jürg Dähler (viola) e Thomas Grossenbacher (violoncello)

Immagini: 1) Il trio Hanna Weinmeister, Jürg Dähler e Thomas Grossenbacher  2)Nadir Vassena

 

Il secondo appuntamento del Salotto musicale, che LuganoMusica dedica al repertorio da camera, porta al Teatrostudio LAC, martedì 24 novembre alle 20.30, il trio composto da Hanna Weinmeister (violino), Jürg Dähler (viola) e Thomas Grossenbacher (violoncello).

Il programma si lega alla tematica “nuovi territori”, che accomuna le diverse serate del ciclo: fra gli autori che hanno esplorato nuovi sentieri vi sono giganti della storia della musica, come Johann Sebastan Bach, di cui vengono proposte le Invenzioni a tre voci, e Ludwig van Beethoven, autore del Trio op. 9 n. 2. A fare da contraltare ai grandi nomi del passato, un autore contemporaneo, Nadir Vassena (classe 1970) con la prima assoluta di una composizione di quest’anno, Archeologie di una perdita (Streichtrio n. 1) commissionata per l’occasione da LuganoMusica.

 

Il secondo appuntamento con la musica da camera vede protagonisti tre affermati artisti, provenienti dal cuore dell’Europa: svizzeri tedeschi di Zurigo sono infatti il violista Jürg Dähler e il violoncellista Thomas Grossenbacher; austriaca di Salisburgo la violinista Hanna Weinmeister. I tre artisti propongono un programma in bilico tra passato e presente, che si muove dalle polifonie di Bach per approdare alla musica contemporanea.

Patrimonio di cembalisti e pianisti, le Invenzioni a tre voci  o Sinfonie BWV 787-801, composte da Bach nel 1723, sono qui presentate affidando ciascuna voce ad un diverso strumento ad arco, così da esaltarne la raffinata architettura. Svincolate così dall’originaria destinazione didattica, queste pagine acquistano nuova luce e si rivelano all’ascoltatore nella loro austera e sublime bellezza.

Relativamente giovanile è il Trio op. 9 n. 2 in re maggiore, scritto da un Beethoven ventottenne nel 1798: in questo periodo il compositore stava ancora consolidando la propria reputazione artistica a Vienna e doveva fare i conti con i modelli rappresentati da Haydn e Mozart.

Una riflessione contemporanea sulla formazione del trio d’archi è infine Archeologie di una perdita di Nadir Vassena, autore quarantacinquenne cui LuganoMusica ha affidato una nuova composizione, che il pubblico del LAC ascolterà in prima esecuzione assoluta. Spiega l’autore a proposito dell’opera:

5 movimenti, o meglio 5 momenti che nascono da un intreccio di pratiche più o meno oscure, consapevoli o automatiche. L’archeologia è qui intesa come un’indagine che porta alla luce un canto allo stesso tempo nuovo e conosciuto, dimenticato o immaginato. Ma per accedere a ciò che si trova “sotto la pelle” è necessario un ingresso: può essere una ferita, uno strappo o una lacerazione, una perdita o un vuoto che segna una mancanza e apre la possibilità per uno scavo in profondità, una messa a nudo.

Rispetto al più celebrato e frequentato quartetto d’archi, il trio sembra già portare con sé proprio il segno della mancanza, dell’assenza di un altro elemento per (ri-)costituire quell’equilibrio ideale che tanti compositori hanno cercato e saputo esaltare. Qui siamo nello squilibrio, provvisorio equilibrio, funamboli incerti che si chiedono “Cosa abbiamo perso? Cosa avevamo da perdere?” Nella spogliazione resta l’immanenza del suono e del corpo, l’essere esposto, nudo, senza ripari o funi di sicurezza, sospeso nella vertigine del vuoto”.

 

La commissione a Nadir Vassena è stata assegnata da LuganoMusica su suggerimento di Jürg Dähler e realizzata con il sostegno della Fondazione Landis & Gyr e di Pro Helvetia, Fondazione svizzera per la cultura.

 

Appuntamento alle 20.30 al Teatrostudio LAC

 

 Gli interpreti

 

Hanna Weinmeister

Nata a Salisburgo, ha iniziato lo studio del violino a Vienna con Gerhard Schulz (membro del Quartetto Alban Berg), perfezionandosi poi per due anni con Zakhar Bron a Lubecca. È stata vincitrice di numerosi concorsi:  Internationaler Mozart Wettbewerb a Salisburgo, Concours international Jaques Thibaud a Parigi e International Parkhouse Award a Londra. In qualità di solista collabora regolarmente con direttori quali Heinz Holliger, Heinrich Schiff, Christoph von Dohnányi, Fabio Luisi, Michael Gielen e Franz Welser-Möst accanto a orchestre come la Filarmonica di Monaco, la Sinfonica di Berlino, l’Orchestra del Mozarteum, il Südfunk Stuttgart, l’Orchestra Sinfonica di Calgary e la English Chamber Orchestra. In qualità di musicista da camera si è esibita in tutta Europa, in Giappone e negli Stati Uniti con partner quali Heinz Holliger, Heinrich Schiff, Christian Tetzlaff, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich e Renaud Capuçon. Dal 1998 è violinista solista dell’orchestra dell’Opera di Zurigo e, per concessione delle Assicurazioni AXA Winterthur, suona lo Stradivari Bennett del 1692.

 

Jürg Dähler

Nato a Zurigo, si è formato con Sándor Végh, Christoph Schiller, Pinchas Zuckerman, Kim Kashkashian e Fyodor Druzhinin. È stato artisticamente influenzato dai suoi incontri con Heinz Holliger, Nikolaus Harnoncourt e György Ligeti. Nella sua pluriennale attività di violinista, violista, docente e camerista ha lavorato nei principali centri culturali del mondo: Vienna, Salisburgo, Parigi, Madrid, Londra, Sydney e Lucerna. È stato membro fondatore nel 1993 del Collegium Novum Zürich e nel 1999 ha cofondato (e da allora diretto) gli Swiss Chamber Concerts. Dal 1993 è prima viola solista del Musik Collegium di Winterthur e membro del Quartetto di Winterthur. Ha partecipato alle prime esecuzioni di centinaia di opere di autori quali Heinz Holliger, Hans Werner Henze, György Ligeti, Arvo Pärt, Friedrich Cerha, Rudolf Kelterborn, Hans Ulrich Lehmann ed Eric Gaudibert. Suona un violino di Antonio Stradivari (Cremona 1714) e una viola di Raffaele Fiorini (Bologna 1893).

 

Thomas Grossenbacher

Nato a Zurigo, è primo violoncello solista dell’Orchestra della Tonhalle e, nella stessa città, insegna alla Scuola Superiore di Musica e Teatro. Intrapresi gli studi di violoncello con Tatjana Valleise e Mischa Frey, si è in seguito diplomato con Claude Starck al Conservatorio di Zurigo e perfezionato con David Geringas presso il Conservatorio di Lubecca. Anche Menahem Pressler, György Ligeti e Alfred Schnittke hanno contribuito significativamente al suo sviluppo artistico. Nel corso degli anni si è esibito in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. In qualità di solista, ha lavorato con direttori quali David Zinman, Armin Jordan, Paavo Berglund, mentre in ambito cameristico si è esibito con Radu Lupu, Leon Fleisher, Hélène Grimaud, Joshua Bell e con il Carmina Quartett. La sua interpretazione del Don Chisciotte di Strauss – con David Zinman e l’orchestra della Tonhalle – è stata pubblicata nel 2003 da Arte Nova raccogliendo unanimi consensi su scala internazionale, tanto da essere stata definita dal BBC Music Magazine come la migliore incisione disponibile di tale opera.

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