Bologna. Immagini e Parole sui Percorsi dei Rifugiati di otto artisti del progetto europeo Refest

Le storie di Collins e Hope donne migranti raccontate agli artisti di Refest, promosso da Passaggi Cultura

 È stata molto intensa la settimana che gli otto artisti del progetto europeo Refest- Immagini e Parole sui Percorsi dei Rifugiati hanno trascorso tra Bologna e Fano per la tappa italiana delle quattro residenze artistiche, in programma dal 12 al 18 febbraio.

I poeti italiani Flavia Novelli (Roma) e Loris Ferri (Pesaro), le illustratrici spagnole Marìa Peña Coto e Ishara Solis, le fotografe bosniache Imrana Kapetanovi? e Vanda Kljajo e quelle croate Maša Bajc e Dea Botica compongono il gruppo di lavoro della sezione italiana – dedicata alle “donne migranti” – del progetto di Europa Creativa promosso da Passaggi Cultura per l’Italia, Fondazione Montemadrid per la Spagna, Organ Vida per la Croazia e Urban per la Bosnia.

Gli artisti a Bologna hanno incontrato donne provenienti da parti del mondo afflitte da fame, guerra e persecuzioni, ospitate nelle strutture gestite dall’associazione MondoDonna a Bologna e dallo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) a Granarolo. Si sono avvicinati alla loro nuova quotidianità accogliendo storie, pensieri, sentimenti, desideri e progetti. Hanno condiviso le attività di una giornata tipo, sono stati accompagnati in una passeggiata per Bologna alla scoperta dei luoghi da loro preferiti della città che li ospita e hanno partecipato insieme all’evento di One Billion Rising di Piazza San Francesco, contro la violenza sulle donne, tenutosi il 14 febbraio.

A Fano, dal 15 febbraio, il primo incontro è stato con Collins, la giovane mamma camerunense sbarcata in Italia nell’ottobre 2015 in fuga da Boko Haram che ha partorito il suo secondogenito Divane, a bordo della nave Dignity di Medici Senza Frontiere in soccorso nel Mediterraneo. Con lei hanno visitato la struttura della onlus Cante di Montevecchio nella quale presta servizio civile. Collins era già operatore sociale in Camerun, e a Fano si prende cura degli anziani e fa ricerca per migliorare la qualità dei servizi offerti agli utenti della struttura. Un impegno agevolato dalla buona padronanza della lingua italiana che continua a incrementare con studio costante.

Completamente diverse le aspirazioni di Hope, ragazza nigeriana di 22 anni arrivata in Italia da sola e che ora vive nella struttura di Casa Lilith, a Roncosambaccio di Fano, la quale ha una splendida voce e il sogno di diventare cantante. Da quando è qui ha costituito una band insieme ad altri giovani stranieri, che ha chiamato Soul. Nella giornata trascorsa con gli artisti di Refest, Hope ha raccontato la sua storia e la sua passione, regalando momenti di forte emozione in alcune delle più belle chiese di Fano, dove ha intonato canti cristiani, conquistando ed emozionando tutti.

Esperienza ancora diversa l’incontro con due famiglie siriane, ospitate a Casa Nazareth, spazio gestito dalla comunità di S. Egidio, composte da diverse donne arrivate a Fano tramite il corridoio umanitario, che hanno raccontato la loro storia, la ricerca di una professione e il desiderio di tornare a casa un giorno.

Gli otto, tra poeti fotografi e disegnatori, hanno lavorato in team per sette giorni confrontandosi con spirito di gruppo sulle esperienze vissute. Da ora comincia il lavoro di creazione risultante dalle emozioni maturate, dall’impatto con le storie e dall’ispirazione dei luoghi che li hanno ospitati. Le opere verranno esposte nei Festival organizzati dalle associazioni partecipanti, primo dei quali Festivalito de Villaverde a Madrid, il 26 maggio; poi Passaggi Festival a Fano, Balkan Photo Festival a Sarajevo, International Photography Festival a Zagabria.

www.passaggifestival.it  

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