Governo Conte, clima da stadio a Montecitorio

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte visibilmente infastidito replica alle proteste soprattutto dell'ala della Lega e di Fratelli d’Italia, durante il discorso alla Camera della Deputati pronunciato prima del voto per la fiducia

Roma, 9 settembre 2019 – L’atmosfera all’interno della Camera dei deputati è incandescente. Un’aula parlamentare che come ha sottolineato lo stesso presidente della Camera, Roberto Fico, ha assunto sembianze da stadio calcistico. Fatica a portare avanti il suo discorso il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che di fronte alle proteste e alle continue grida provenienti soprattutto dall’ala della Lega e di Fratelli d’Italia, ha reagito alzando la voce.

Ripresa la seduta: Conte replica

La seduta alla camera dei deputati è ripresa e c’è ampio spazio alle parole di replica di Giuseppe Conte tanto quanto alle grida e ai cori. Dall’ala leghista si odono le urla “Buffone“; “Elezioni“; “Dignità“, parole gridate in aula che interrompono la seduta e soprattutto il discorso di Giuseppe Conte, visibilmente irritato.

 “Mi chiedo se la nostra Costituzione esiste ancora o è stata stracciata

Molti interventi di Lega e anche di Fi celano delle forti reazioni emotive, veementi proclami“, le parole di replica di Giuseppe Conte che spezzano un silenzio desiderato ma non trovato. Sempre Conte: “Ho ascoltato in silenzio, con attenzione, prendendo appunti sulle parole più usate: tradimento, oltraggio a italiani, addirittura sequestro del voto. Mi chiedo se la nostra Costituzione esiste ancora o è stata stracciata“. Sempre Conte: “Il solo fatto che una forza politica e il suo leader possa chiedere di portare il Paese a elezioni ogni anno è irresponsabile.

 La nostra Costituzione descrive un assetto noto come democrazia parlamentare, significa che voi parlamentari viene eletto dal popolo ma il governo viene qui a richiedere la fiducia, come avviene oggi“.

Conte alla Lega: “Coerenti alle vostre convenienze elettorali

Di fronte alle continue interruzioni, Roberto Fico quanto Giuseppe Conte si spazientiscono. Di fronte alle prime grida arrivate poco dopo la ripresa della seduta: “Permettetemi di dire che conosco la vostra abilità comunicativa ma ripetere all’infinito queste parole non cambierà la realtà dei fatti“.

Estrapolando alcuni punti salienti della replica di Conte: “Non ho mai detto e non dirò mai che voi avete tradito: mi rivolgo alla Lega. Dico che mentre il M5s è stato coerente al proprio programma voi dimostrate di essere coerenti alle vostre convenienze elettorali. Avete sbagliato giuramento perché i ministri che hanno giurato letteralmente hanno giurato di tutelare l’interesse esclusivo della nazione non del proprio partito“.

Ancora Conte: “C’è stato il deputato Garavaglia con cui ho lavorato per mesi fianco a fianco che ha usato un’espressione volgare: ‘Volete rimanere imbullonati alle poltrone’. E’ un’espressione che non trovo appropriata perché per me una poltrona è fonte di responsabilità ma che devo pensare: ‘Che volevate andare a elezioni per avere più poltrone?‘”.

(Chiara Surano www.thesocialpost.it)

Stampa Articolo Stampa Articolo