Si è conclusa Altaroma, la fashion week capitolina dedicata alla moda.

Protagonisti i nomi dell’alta moda accanto a giovani stilisti emergenti.

Nonostante le difficoltà economiche dovute al taglio dei fondi destinati alla manifestazione da parte della sindaca Virginia Raggi, anche quest’anno  si è svolta  nella capitale la 32esima edizione di Altaroma, che ha visto  protagonisti  grandi couturier accanto a giovani designer emersi dalla fondamentale opera di scouting della manifestazione. Gli spazi del Guido Reni District e le location romane più prestigiose, hotel, musei, scuole e department store sono stati lo scenario della rassegna, confermando il forte legame fra AltaRoma e la sua città.  Le creazioni raffinatissime e femminili di Camillo Bona hanno inaugurato la kermesse, emozionando il pubblico: ispirati alla bellezza selvaggia e sensuale di Silvana Mangano  nel celebre film di Beppe de Santis, Riso Amaro,  interpretata  da Aurora Vannini,  hanno sfilato  al Guido Reni District  30 capi, in tonalità neutre che vanno dal bianco mandorla al grigio, dal panna al nero, realizzati in tessuti leggeri e sofisticati, come seta, organza pizzo e lino.

Tra i beniamini più attesi  della Manifestazione il giovanissimo couturier Filippo Laterza, già osannato dalla critica nazionale e internazionale,  che ha  presentato per la prima volta sulla passerella di Altaroma le sue creazioni di haute couture Primavera -Estate 2018. La  collezione, “Opera Orientale”, si ispira ad un viaggio ideale fra Oriente e Occidente,  un cammino fra culture e tradizioni, dove tagli, volumi e forme dell’haute couture sono modernamente rivisitate.

Per festeggiare il traguardo dei suoi  20 anni di carriera, Francesco Scognamiglio  Il couturier più amato dalle star, ha presentato alla Galleria d’Arte Moderna la  sua collezione P.E. 2018.  Un set “ghiacciato”ha fatto da sfondo alle sue modelle, sospese in un’atmosfera di sogno e magia. Sensuali e femminili  gli outfit, impreziositi da ricami rubati ai decori della Napoli barocca. Indimenticabili i pezzi storici come l’abito per Beyoncè, ricamatissimo di cristalli e col corsetto invisibile che vale 150.000 euro e la cappa di broccato fiorito di rose di porcellana di Capodimonte creata per Bjork nello scatto di Tim Walker per “W”.

 Guillermo Mariotto  della maison Gattinoni con la collezione “Heritage”  ha omaggiato la forza delle donne contro ogni abuso e discriminazione sociale. Le sue modelle incarnano donne forti, coraggiose, che in ogni tempo hanno conquistato e lottato per la loro indipendenza.  Sulla passerella dell’Aula Ottagona – Ex Planetario hanno  sfilato  Gloria Guida (classe 1960), Elisabetta Dessy (classe 1957),Isabella Albonico (classe 1937). In passerella anche  Gessica Notaro  (sfregiata dal fidanzato con l’acido). Eroine forti e  senza tempo,  le donne Gattinoni indossano baschi e cappelli a falda larga realizzati artigianalmente, rubano le camicie ai propri uomini, ma le ingentiliscono con polsini realizzati in voile over e  maniche a sbuffo strette da nastrini di sbieco di raso. E per la sera sete e velluti, tessuti in pizzo, abiti ricamati (soprattutto fiori e motivi geometrici) e stampati con vegetazioni lussureggianti.  

Il rigore formale di Sabrina Persechino  ha  incantato ancora una volta il pubblico: si ispira all’ambra e alle sue sfumature- che vanno dall’oro al verde reseda e all’ultra violete –  la collezione   primavera-estate,  come sempre di forte impronta architettonica, ma di estrema eleganza e sensualità. Immancabili il bianco e il nero.  

Si vestono di primavera le modelle di  Renato Balestra, il 92 enne couturier che ha  ancora una volta affascinato il pubblico presentando a Palazzo Brancaccio “il giardino incantato”, una collezione di 22 abiti meravigliosi, chic e femminili,  realizzati in tutte le tonalità del verde.  Gli abiti sono cosparsi di fili d’erba “rubati” dal prato  e pratoline bianche in tessuto di filo di seta, perle e swarovsky. Tra strati di organza e fiori spumosi bianchi il giardino prende vita anche sugli abiti blu notte.

Oltre ai defilè, hanno animato la Capitale molte altre iniziative, laboratori aperti ed  eventi come  Show Case, una vetrina d’eccezione per ben quaranta nuove collezioni di brand italiani emergenti, fondati da non più di dieci anni, che hanno debuttato nei prestigiosi spazi del museo MAXXI.   

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