Il Premio MADAMA in ricordo della stilista Mimma Ferraro

Per la prima volta a Messina un evento moda di respiro nazionale, mercoledì 12 aprile al Palacultura

Immagini: L’attrice Joan Crawford e Mimma Ferraro (foto Vizzini) – La stilista Mimma Ferraro – Gazzetta del Sud 6 maggio 1953 –  Marta Vacondio poi Marzotto sul traghetto per Messina

MESSINA  – Illustri personalità italiane della Moda saranno premiate mercoledì 12 aprile al Palacultura nel primo evento – sfilata di respiro nazionale che ospita la Città di Messina per consegnare loro un riconoscimento in ricordo della stilista Mimma Ferraro, conosciuta come “Madame Ferraro”. Nasce con grande ambizioni e con il legame ad una storia affascinante e di prestigio il“Premio MADAMA”, che sarà assegnato a stilisti, orafi, giornalisti e operatori di settore di dichiarata fama, con l’obiettivo di celebrare una couturier messinese che negli anni ’50 e fino agli inizi dei ’70 è stata indiscussa protagonista e oggi i suoi abiti sono in parte custoditi a Mirto (ME) nel Museo del Costume e della Moda Siciliana diretto da Giuseppe Miraudo.

L’iniziativa dell’associazione culturale Prima Sicilia, già promotrice di note manifestazioni come “MareFestival Salina – Premio Troisi” e “Messina a Sanremo” (giunte entrambe alle seste edizioni) vuole far conoscere una donna che, con grandi difficoltà e sacrifici, è stata una vera “pioniera” della moda cittadina, partendo alla volta di Milano e Parigi, stringendo rapporti con noti stilisti come Chanel, Dior, Yves Saint Laurent e Balenciaga e portando i modelli delle grandi griffe in riva allo Stretto, come in altre parti della Sicilia e persino a Reggio Calabria, “dove un giovanissimo Gianni Versace iniziò a innamorarsi di ago e filo nei suoi atelier…” come racconta la figlia Mariantonella Ferraro, in un’intervista esclusiva che sarà proiettata in anteprima durante la serata.

I nomi dei premiati, ospiti del fashion show con le loro preziose collezioni, saranno annunciati nella conferenza stampa di presentazione dell’evento venerdì 7 aprile alle ore 11 nella Sala Giunta di Palazzo dei Leoni insieme con il programma dettagliato dello spettacolo, che prevede ingresso gratuito, su invito.

Il Premio MADAMA lega la moda ad una nobile causa: infatti sarà occasione per raccogliere fondi in beneficenza per la Misericordia di Messina, destinati all’acquisto di un’ambulanza: all’ingresso saranno omaggiate 600 uova di Pasqua, offerte gentilmente dalla Dolphin, a chi farà una donazione libera.

Premio MADAMA è patrocinato da Comune di Messina e Città Metropolitana di Messina e si svolge in collaborazione con le associazioni AMMI sezione di Messina, CRAL, Atreju, Istituto Alberghiero Antonello. L’evento è realizzato grazie al sostegno di San Lorenzo Confezioni, Commerciale Gicap Spa, Damiano Malfi Assicurazioni, Miscela d’Oro, Bisazza Gangi Viaggi e Turismo, Gruppo Formula 3, Mohd Mollura Home Design, PVK, Costa Gioielli, Carla G 4 Piazza Fulci, Profumerie Griffe, Gentile Group Compagnia della Bellezza, B&B Messina 41 Guesthouse, Dimensione Verde, Rimodella, Stampa Open e 1983 Number One.  

PREMIO MADAMA 2017

LA MADAMA FERRARO

Una storia di moda e d’amore per la città di Messina

Fra gli anni ’50 e ’60 quando anche a Messina si viveva l’atmosfera della Dolce Vita nel suo frequentato atelier di via Risorgimento n. 93 creava moda Mimma Ferraro, anzi la Madama Ferraro, come tutti in segno di rispetto e quasi di timore la chiamavano.Era una donna di grande personalità Domenica Ingegnosi, in arte Mimma Ferraro rigorosamente con il cognome del marito. Era abile, creativa,furba, intraprendenteelegantecomela sua moda.

Mimma Ferraro era preferita dalla migliore aristocrazia di Messina, Reggio Calabria e della Sicilia. Le future spose la volevano perché le faceva sentire come le libellule.Era un must del tempo vestire la richiestissima couturier.

La Madama Ferraro nacque a Vittoria il 7 febbraio del 1910, a10 anni si trasferì a Messina con la famiglia (in parte originaria di Casalvecchio Siculo)  cominciò a lavorare ad appena 13 anni,  a 18 sposò Carmelo Ferraro dal quale ebbe 6 figli. La sua non fu una vita facile, fu piena di gioie ma anche di grandi dolori per via delle malattie e della morte di alcuni figli.La passione per il suo lavoro l’aiutò a superare tanti dispiaceri.

“I tessuti mi parlano”amava dire e lei era così innamorata della sua arte che faceva mille rinunce pur di andare a Milano in via Montenapoleone a procurarsii tessuti originali.La sua attività veniva persino primadella casa che comprò“a scompito”.

Per raggiungere Parigi viaggiava tre giorni e tre notti in treno su sedili di legno in terza classe,ma la stanchezza magicamente spariva davanti allo spettacolo dell’ alta moda. Qui acquistava i “patron” e cioè i cartamodelli che poi imparò a far suoi con lo sguardo e soprattutto incontrava Balenciaga, Coco Chanel, Yves Saint Laurent, Christian Dior dai quali Madame Ferraro era considerata una di loro.

Particolare fu il rapporto con Coco Chanel, alla quale l’accomunava l’amore per il lino e l’organza unita ai ricami, fece amicizia con l’allora giovane Saint Laurent che in quegli anni faceva i disegni per Dior.Molto stretta fu anche la collaborazione con lo stesso Dior tanto chele concedette persino una delle top dell’epoca la celebre Alla che insieme alle note Gigliola, Marta Vacòndio (poi in Marzotto)varcavano lo stretto e rendevano gli affollatissimi defilè di Mimma Ferraro alla Tavernetta ed alGrand Hotel Angelo Musco uno spettacolo di assoluta alta moda.

Mimma Ferraro portava a Messina ed in Sicilia un’immagine della grande moda francese. Lei non si limitava ariprodurre gli abiti, li trasformava e li ricreavasulle sue clienti,nascondeva i difetti delle signoreele accontentava sempre,  educandole al buon gusto dell’alta moda. Il suo tocco finale, erano i fiocchi di tessuto,il suo segno distintivoche usava a profusione.

Mimma Ferraro vestìle donne messinesi di un ventennio, ma anche calabresi, siciliane e napoletane.Attraverso le first lady dellepiù  importanti famiglie della città  i suoi abiti arrivavano  alla “Prima della Scala di Milano”; star comeJoan Crawford e GinaLollobrigidadurante la rassegna del Cinema di Messina e Taormina volevano essere seguite da lei.

Fra le sue tante clienti anche la signora Versace di Reggio Calabria, madre del piccolo Gianni(poi divenuto il grande stilista) che portava con sé in atelier a Messina.

“Era ancora un bimbo quando insieme alla mamma veniva in sartoria da mia madre” RicordaMariantonella Ferraro, figlia di Mimma Ferraro. “Era vivace e per farlo stare buono giocavamo, disegnavamo insieme e già si vedeva che aveva una bellissima mano, un vero talento.Nei salotti verde e rosso di mia madre Gianni cominciò ad innamorarsi della moda.”

Mimma Ferraro scomparve il 15 novembre del 1982. Oggi della “Madama”restano i ricordi, unaselezione di30 anni di moda da 50 fino al70 custoditaa Mirto (ME)  nel  Museo del Costume e della Moda Sicilianadiretto dall’architetto Giuseppe Miraudoed un atto d’amore.Pur godendo ditanto successo leinon volle mai lasciare Messina. “La nostra città” diceva“Doveva conoscere l’arte della moda e io non me ne voglio andare”.

Per celebrare il suo prestigio ed i sentimenti di appartenenza alla città di Messina è nato  il Premio Madama.

                                                                                                                    Patrizia Casale

Si ringraziano per la consulenza Maria Antonella Ferraro e l’architetto Nino Principato. 

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