Gaza. 63 giorni di ostilità. Biden: no al cessate il fuoco a Gaza dei ministri esteri arabi in Usa

In Medioriente oggi il sessantreesimo giorno di guerra. Israele e Stati Uniti non sarebbero vicini ad una pausa umanitaria. Casa Bianca: Non siamo d'accordo, Hamas è pericolosa
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8 dicembre 2023 – Sessantreesimo giorno per la guerra in Medioriente.

Hamas: sventato un blitz israeliano, morto un soldato ostaggio. Dall’inizio dell’operazione di terra sono stati uccisi in totale 91 soldati israeliani. A Gaza nuovo bilancio di 17.487 morti.

Il premier palestinese Mohammed Shtayeh, afferma che l’Anp (Autorità nazionale palestinese), potrebbe partecipare al futuro di Gaza, anche Hamas, in forma subalterna. Gli Stati Uniti replicano alla richiesta dei ministri arabi, di un cessate il fuoco immediato: “Non siamo d’accordo, Hamas è pericolosa”.

Nuovo avvertimento dell’Onu: “A Gaza siamo vicini al punto di non ritorno”. Decine di combattenti fondamentalisti si sono arresi all’esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza.

“L’esercito ha arrestato e interrogato centinaia di sospetti terroristi: molti di loro si sono arresi e si sono consegnati”. Così, commentando la notizia, il portavoce militare di Israele.

Dall’inizio dell’operazione di terra sono stati uccisi in totale 91 soldati dello Stato ebraico. Intanto il presidente americano Joe Biden ha parlato con il premier israeliano Netanyahu per discutere degli ultimi sviluppi: “C’è urgente necessità di proteggere i civili palestinesi a Gaza”. Dalla Casa Bianca l’affermazione, che Israele e Hamas non sono vicini all’accordo su una nuova pausa umanitaria.

Contesto

La guerra Hamas-Israele del 2023 è un conflitto armato nella Striscia di Gaza tra lo Stato di Israele e il gruppo paramilitare di Hamas, iniziato il 7 ottobre 2023 come conseguenza dell’attacco di Hamas a Israele del 2023. Dal punto di vista israeliano la guerra è chiamata “operazione Spade di Ferro”.

Ḥamās, acronimo di Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya (Movimento di resistenza islamica) è un’organizzazione politica palestinese islamista, sunnita e fondamentalista, centrale nel Conflitto israelo-palestinese. Il fondatore di Hamas è Ahmed Yassin, un religioso palestinese cresciuto come attivista delle sezioni locali dei Fratelli Musulmani (un’organizzazione dell’islam politico nata in Egitto negli anni ‘20). Nel 1987: Yassin fonda Hamas a Gaza, come braccio politico della Fratellanza, dopo lo scoppio della Prima Intifada (rivolta palestinese contro l’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gaza e di Gerusalemme Est).

Nel 1988: Hamas pubblica la sua carta, in cui si pone come obiettivo la distruzione di Israele e l’istituzione di uno stato islamico in Palestina.

Hamas ha un’ala militare (le Brigate Ezzedin al-Qassam) ed è considerata un’organizzazione terroristica dall’ Unione europea, Stati Uniti, Israele, Canada, da una parte dell’ Egitto e dal Giappone. È bandita dalla Giordania. Mentre Australia, Nuova Zelanda, Paraguay e Regno Unito, classificano solo la sua ala militare come organizzazione terroristica.

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