Wisconsin amaro per Hillary e Donald

Vincono gli “inseguitori” Cruz e Sanders con oltre il 50%

Sesta vittoria di fila per Bernie Sanders che si è aggiudicato ieri anche il Wisconsin dopo aver battuto Hillary Clinton in cinque Stati il 22 marzo. Notte da dimenticare anche per Donald Trump sconfitto da Ted Cruz, sconfitte “importanti” che confermano l’incertezza di questa corsa/lotta elettorale statunitense e, in particolar modo per i repubblicani, la possibilità di arrivare alla Convention di Cleveland in Ohio senza un chiaro vincitore.

Al momento infatti Trump ha raccolto 740 delegati contro i 508 di Cruz e i 143 di Kasich, quest’ultimo ormai fuori dai “giochi” e mancano all’appello – ancora – i delegati di altri 18 Stati che da qui al 7 giugno potrebbero sovvertire gerarchie che fino a poche settimane fa sembravano cristallizzate. In campo democratico la sesta vittoria di fila di un Sanders ieri raggiante “Con il Wyoming abbiamo vinto sette delle ultime otto elezioni, la nostra campagna terrà duro fino alla vittoria, le donazioni continuano ad affluire e siamo a un passo dalla nomination”, ha detto, lo avvicina minacciosamente a Hillary Clinton, ancora sconfitta, ma che mantiene un vantaggio consistente, 1743 delegati contro i 1056 di Bernie.

Ma il risultato del Wisconsin ha confermato, semmai ce ne fosse stato bisogno, la forte “presa” sui giovani e su alcune “minority” di Sanders, il “socialista improbabile” che continua ad essere il beniamino dei liberal e di quella “ala democratica del partito democratico” che vuole fare piazza pulita dalle lobby e dai potenti finanziatori del clan dei Clinton. In campo repubblicano la corsa resta a tre e anche se Cruz ha a sua volta vinto bene contro Donald Trump con il 48,9% contro il 34,4% per Trump, il terzo incomodo Kasich ha comunque incassato il 14,2% dei voti. Cruz è irritatissimo dalla continua presenza di Kasich nella corsa elettorale. In numerosi messaggi televisivi ha detto: ”Kasich non può vincere ma sta rovinando la corsa repubblicana farebbe meglio a ritirarsi”.

Ma Kasich non si ritira, sa bene che a New York si trova in vantaggio su Cruz e arrivare secondo lì posizionerà bene Kasich per la California, Stato chiave vista la situazione così incerta. Insomma, i margini di Trump si assottigliano sempre più anche se il favore degli elettori, finora, non gli è mai mancato. Colpisce infine la debolezza di questi candidati che in aprile non hanno ancora nessuna certezza, prossimo appuntamento il 9 aprile in Wyoming per i democratici e in Colorado, il  Centennial State, per i repubblicani.

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