La Commissione adotta misure per rafforzare la cooperazione dell’UE nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e alla criminalità informatica

La Commissione europea ha presentato il 28 aprile a Strasburgo un’agenda europea sulla sicurezza per il periodo 2015-2020, per aiutare gli Stati membri a cooperare contro le minacce alla sicurezza e per potenziare gli sforzi comuni di lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e alla criminalità informatica. L’agenda stabilisce le misure e gli strumenti concreti che saranno utilizzati nell’ambito di questa cooperazione per garantire la sicurezza e affrontare le tre minacce più urgenti in modo più efficace.

I recenti attacchi terroristici ai cittadini e ai valori europei sono stati coordinati a livello transfrontaliero, il che dimostra che la collaborazione è fondamentale per affrontare queste minacce, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali.La responsabilità di garantire la sicurezza interna è innanzitutto degli Stati membri, ma i problemi transfrontalieri sfidano la capacità dei singoli paesi di agire da soli e necessitano del sostegno dell’UE per creare fiducia e facilitare la cooperazione, lo scambio di informazioni e un’azione comune.

Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: “Il terrorismo, la criminalità organizzata e la criminalità informatica sono problemi di sicurezza complessi e mutevoli che attraversano i confini europei. È giunto il momento di sviluppare la collaborazione a livello europeo per migliorare la sicurezza dei cittadini. Con questa agenda condivisa dell’UE vogliamo aiutare le autorità nazionali a collaborare in modo più efficace, in uno spirito di fiducia reciproca. I terroristi attaccano i valori democratici che ci stanno a cuore. Ci impegniamo quindi a difendere i diritti fondamentali e ad affrontare le cause profonde della radicalizzazione, promuovendo un’autentica cultura della tolleranza nelle nostre società”.

Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: “Non può esserci sicurezza senza libertà, né libertà senza sicurezza. La Commissione assume un ruolo di guida, presentando un’agenda dell’UE sulla sicurezza che si concentra sui settori in cui l’Unione europea è davvero in grado di fare la differenza. L’agenda non è solo una risposta ai tragici fatti recenti, bensì il rinnovamento della nostra strategia di sicurezza comune in un nuovo contesto politico e giuridico in cui siamo tutti d’accordo sulla necessità di fidarci l’uno dell’altro, coordinarci in modo efficace e scambiare informazioni per affrontare minacce in costante evoluzione. L’agenda stabilisce le azioni concrete per realizzare questi principi fondamentali: una serie di misure forti che spaziano dalle azioni preventive alla protezione, all’individuazione e all’applicazione.”

Potenziare la collaborazione, con tre priorità

L’UE ha elaborato una serie di strumenti per aiutare le autorità di contrasto degli Stati membri a lottare contro la criminalità e il terrorismo. Il loro successo dipende dall’efficacia della cooperazione tra le istituzioni e le agenzie dell’UE, gli Stati membri e le autorità nazionali. L’agenda consentirà un uso migliore di questi strumenti, migliorando lo scambio di informazioni e potenziando la collaborazione.

Questo approccio può adeguarsi alle minacce nuove ed emergenti e sarà utilizzato per affrontare tre delle sfide più urgenti: 1) prevenzione del terrorismo e lotta alla radicalizzazione; 2) lotta alla criminalità organizzata3) lotta alla criminalità informatica.

Le azioni principali

  • Lotta alla radicalizzazione: la Commissione istituirà un centro di eccellenza per raccogliere e diffondere le competenze in materia di lotta alla radicalizzazione, basato sulla rete per la sensibilizzazione in materia di radicalizzazione (RAN), una rete di coordinamento a livello dell’UE avviata nel 2011. Ciò rafforzerà lo scambio di esperienze tra i professionisti direttamente coinvolti nella prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento a livello locale.
  • Aggiornamento della decisione quadro sulla lotta al terrorismo: l’obiettivo è fornire un quadro giuridico più coerente per affrontare il fenomeno dei combattenti stranieri, permettendo così di intensificare la cooperazione con i paesi terzi.
  • Tagliare i finanziamenti dei criminali: sarà rafforzata la cooperazione tra le autorità competenti in Europa (in particolare le unità nazionali di informazione finanziaria, che saranno collegate a Europol); la Commissione valuterà la necessità di adottare nuove disposizioni legislative per contrastare il finanziamento del terrorismo e migliorare la confisca dei beni derivati da attività criminali.
  • Rafforzare il dialogo con il settore delle tecnologie dell’informazione: nel 2015 la Commissione lancerà un forum a livello dell’UE con le principali società informatiche per combattere la propaganda terroristica su internet e sui media sociali e per esplorare modi per affrontare le preoccupazioni delle autorità di contrasto sulle nuove tecnologie di cifratura.
  • Rafforzare il quadro giuridico sulle armi da fuoco per contrastarne il traffico illegale e la riattivazione, stabilire norme comuni, condividere più informazioni e intensificare la cooperazione con i paesi terzi.
  • Rafforzare gli strumenti di lotta alla criminalità informatica: è prioritario individuare modi per superare gli ostacoli alle indagini penali online, in particolare su questioni quali la giurisdizione competente e le norme in materia di accesso a prove e informazioni ricavate da Internet.
  • Migliorare le capacità di Europol, anche attraverso la creazione di un centro europeo antiterrorismo che aiuterà l’agenzia dell’UE a intensificare il sostegno alle autorità di contrasto nazionali per le attività di lotta ai terroristi combattenti stranieri, al finanziamento del terrorismo, ai contenuti online di estremismo violento e al traffico illecito di armi da fuoco.

Lavorare in modo diverso

Il nuovo metodo collaborativo della Commissione ha consentito un approccio globale alla sicurezza e portato all’elaborazione di un’agenda che interviene in tutti i settori strategici, dalla giustizia agli affari interni fino agli affari finanziari, ai trasporti e all’ambiente.

Con le politiche in materia di giustizia e affari interni che si collocano ora su un piano di parità con le altre politiche dell’Unione, una delle priorità della Commissione consisterà pertanto nell’applicare l’intera gamma degli strumenti disponibili per lo scambio di informazioni, la cooperazione giudiziaria e di polizia e le attività di formazione e ricerca. Un forte accento sarà posto anche sulla realizzazione delle proposte ancora in sospeso, come la direttiva sul codice di prenotazione (PNR) dell’UE e la riforma della protezione dei dati.

Contesto

Una recente indagine Eurobarometrodimostra che i cittadini sono sempre più preoccupati per la loro sicurezza: la percentuale di persone che ritengono il terrorismo il principale problema per la sicurezza nell’UE è balzata dal 33% in media nel 2013 al 49% odierno (cfr. allegato).

Nel giugno 2014 il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a rivedere la strategia di sicurezza interna dell’UE del 2010 e ad aggiornarla entro la metà del 2015. Il Consiglio “Giustizia e affari interni” del dicembre 2014 ha definito le proprie priorità per l’aggiornamento della strategia.

Nella risoluzione del 17 dicembre 2014 il Parlamento europeo ha chiesto che la nuova strategia fosse lungimirante e facilmente adattabile a situazioni mutevoli, con un approccio coordinato in tutta l’Unione per affrontare i combattenti stranieri, la sicurezza informatica, la tratta di esseri umani, la criminalità organizzata, il riciclaggio di denaro e la corruzione.

Gli orientamenti politici del Presidente Juncker hanno indicato l’agenda in materia di sicurezza come una priorità per la Commissione e il programma di lavoro della Commissione per il 2015 prevede la definizione di un’agenda europea sulla sicurezza.

Stampa Articolo Stampa Articolo