USPI informa. Editoria, andamento pubblicità: +9,2% nel 2021

UNA – Aziende della Comunicazione Unite, pubblica un aggiornamento migliorativo sulle previsioni

Roma, luglio 2021 – L’USPI Unione Stampa Periodica Italiana all’interno della propria attività di analisi e sostegno del comparto Editoria , approfondisce una notizia positiva tra quelle emesse dalle ultime stime sull’andamento della spesa pubblicitaria nel 2021. UNA – Aziende della Comunicazione Unite ha pubblicato un aggiornamento al rialzo della propria previsione (pubblicata ad aprile 2021) che vedeva una ripresa del 7,1% della raccolta pubblicitaria. Ora UNA rivede il dato a rialzo: la previsione di chiusura d’anno è stata portata al 9,2%.

La spesa pubblicitaria in Italia nel corso del 2021, secondo il Centro Studi dell’Associazione delle società che operano nel mercato della comunicazione, supererà gli 8,5 miliardi di euro, portandosi molto vicino al dato 2019, prima del Covid. 

Sicuramente, tra i mezzi principali, il digitale guida la ripresa con un tasso di crescita stimato a +11,8%. Non benissimo invece la raccolta pubblicitaria sulla stampa, che vede solo da maggio una lenta ripresa, che però non riguarda i periodici (ancora al -4,2%) ma più che altro i quotidiani. 

Secondo i più recenti dati, il mercato nel 2021 dovrebbe raggiungere quasi il valore del 2019. A livello di mezzi, a differenza di altre fonti di calcolo, UNA continua ad attribuire il primato della raccolta alla tv (44% del mercato nel 2021) davanti al digital che però cresce velocemente e arriva al 43%, 5 punti percentuali in più rispetto a due anni fa.

Il commento

“È con piacere che commento questi numeri che mostrano un’accelerazione della ripresa rispetto alle previsioni precedenti”, commenta Marianna Ghirlanda, Presidente Centro Studi UNA. “La ragione principale è probabilmente la fiducia che sta influenzando il mercato nel suo complesso a cui, nello specifico del nostro perimetro, si aggiunge l’effetto degli eventi sportivi. Siamo quindi in grado di prevedere che il mercato, se pur non raggiungerà nel 2021 i volumi di investimenti pre-crisi, si avvierà comunque verso un percorso di crescita che proseguirà anche nel 2022. È prematuro, in uno scenario così mutevole, fornire previsioni puntuali per il prossimo anno, ci aspettiamo comunque che il volume totale degli investimenti nel corso del 2022 raggiunga il livello pre-crisi ricoprendo il gap”.

A settembre è atteso un nuovo aggiornamento delle previsioni.

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