Dubbi sul K2: forse non è la seconda montagna più alta del mondo, dalla spedizione italiana tutta al femminile alle nuove scoperte

Il CAI, (Club alpino italiano) per celebrare l’anniversario della spedizione italiana del 1954 che prima al mondo raggiunse la vetta del Karakorum, il 15 giugno presenterà una squadra di 9 donne per scalare la vetta. Contemporaneamente la notizia dei ricercatori dell’Università di Calcutta, in India, sulla scoperta di una vetta più alta del K2

A settant’anni dalla spedizione italiana del 1954 guidata da Ardito Desio che per prima raggiunse la vetta del K2, al confine tra Pakistan e Cina, il CAI (Club alpino italiano), per celebrare questo anniversario, presenterà una nuova spedizione a giugno, tutta al femminile, per scalare nuovamente la vetta. Settant’anni dopo, nove donne (quattro atlete italiane e una dottoressa italiane, quattro atlete pakistane) il 15 giugno partiranno con destinazione Pakistan per la seconda vetta più alta della Terra. La squadra al completo è composta da giovanissime (la più piccola ha 19 anni) e da ‘prime volte’ alle prese con gli Ottomila: Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim, e il medico Lorenza Pratali.

Il progetto è organizzato dal Club alpino con EvK2Cnr, associazione che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica in alta e altissima quota. Il 29 giugno la squadra arriverà al campo base dove cominceranno le attività preparatorie, per poi tentare la scalata nella seconda metà di luglio. Ma, in questi giorni i ricercatori dell’Università di Calcutta, in India, hanno reso noto alcune scoperte, scoperte che se confermate, annullerebbero il primato del K2 come seconda vetta più alta al mondo, ma potrebbero avere anche delle conseguenze politiche importanti tra India e Pakistan.

Il Dipartimento di Geografia e Geofisica dell’Università di Calcutta in India ha pubblicatoi risultati di una ricerca coordinata dal professor K.J. Macha. Secondo tali risultati il sollevamento della catena himalayana è più forte nella parte orientale, verso Darjeeling e il Bengala, rispetto a ovest dove si alzano le vette del K2.

Secondo le nuove misurazioni, eseguite alla fine del 2023, con la collaborazione dell’Aeronautica Militare Indiana e dell’Accademia delle Scienze del Nepal, il Chomolhari, la cima più alta del Bhutan, invece di 7326, misurerebbe 7461 metri, mentre il Pandim passerebbe da 6691 a 6887 metri. Quindi il Kangchenjunga passerebbe da 8596 a 8701 metri, sorpassando il K2 (8611 o 8616 metri), come seconda vetta più alta del mondo.

 Se la nuova misura fosse confermata, l’impresa dei britannici George Band, Joe Brown, Norman Hardie e Tony Streather, che nel 1955 raggiunsero la vetta del Kangchenjunga, sorpasserebbe la spedizione del 1954 di Ardito Desio.

Calcutta ha promesso di organizzare una spedizione scientifica internazionale per verificare l’esattezza di tali misurazioni.

“Il tentativo di sottomettere il K2 a una montagna bengalese dal nome impronunciabile è un proditorio attacco alla sovranità e all’immagine del Pakistan. Si tratta di una provocazione che potrebbe ridare fuoco alle nostre tensioni con l’India”, proclama un comunicato diffuso dal Ministero della Difesa di Islamabad.

Questa sgradevole mossa dell’India e dei cosiddetti scienziati dell’Università di Calcutta rischia di creare un danno di immagine all’Italia, al Club Alpino Italiano e al Governo, che stanno investendo entusiasmo e risorse per celebrare una nostra grande vittoria”, commentano il senatore Fischnaller e la senatrice D’Aprile, rappresentanti della Südtiroler Volkspartei e del Gruppo Misto nella Commissione Esteri di Palazzo Madama.

Stampa Articolo Stampa Articolo