Traffico di beni culturali: aperta la consultazione pubblica sul piano d’azione dell’UE

In quanto "criminalità a basso rischio ad alto profitto", il traffico di beni culturali può essere utilizzato dalle reti della criminalità organizzata per finanziare altre operazioni e azioni criminali. L'obiettivo della strategia comunitaria è interrompere le attività criminali connesse al traffico illecito di opere d'arte e proteggere il patrimonio culturale.

Bruxelles, 24 maggio 2022 – C’è tempo fino al 15 luglio per partecipare alla consultazione pubblica che la Commissione europea ha avviato per definire il prossimo piano d’azione sulla lotta contro il traffico illecito di beni culturali.

La necessità di un’azione più incisiva dell’UE in materia di traffico di beni culturali è stata individuata nella strategia dell’UE per l’Unione della sicurezza del luglio 2020 e nella strategia dell’UE per la lotta alla criminalità organizzata per il periodo 2021-2025. Tali strategie definiscono un approccio globale alla lotta contro la criminalità organizzata, compreso il commercio illecito di beni culturali.

Il piano d’azione fornirà un quadro strategico globale per coordinare gli sforzi volti a combattere il traffico illecito di beni culturali.

Gli obiettivi generali del piano d’azione sono:

  • sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni alla problematica;
  • migliorare lo scambio di informazioni e la cooperazione (anche con i paesi terzi);
  • rafforzare lo sviluppo delle capacità e delle competenze.

Il piano esaminerà inoltre le modalità per migliorare la tracciabilità online e offline dei beni culturali.

Secondo Interpol, oltre la metà dei circa 850 000 beni culturali sequestrati in tutto il mondo nel 2020 è stata confiscata in Europa. Tra questi figurano oggetti numismatici (monete, denaro o medaglie), dipinti, sculture e materiale archeologico e bibliotecario. Questo dimostra l’importanza e l’impatto dell’azione europea contro i reati connessi ai beni culturali.

Perché è importante fermare il traffico di beni culturali

Non stiamo parlando di furti su commissione volti ad arricchire collezioni personali, ma di veri e propri saccheggi e commerci che costituiscono una fonte di reddito per i gruppi terroristici, in particolare in paesi e regioni di conflitto come la Siria, l’Iraq, la Libia e il Sahel, con un impatto devastante sul loro patrimonio culturale. Inoltre, il mercato dell’arte è particolarmente vulnerabile a una serie di reati finanziari, tra cui il riciclaggio di denaro e sono sempre più frequenti le connessioni con la criminalità organizzata di stampo mafioso e camorristico: secondo la valutazione di Europol della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità (SOCTA 2021), il traffico di beni culturali rimane un’attività criminale stabile e guidata dalla domanda, con livelli potenzialmente crescenti nel prossimo futuro.

Creare un valore aggiunto con misure trasversali

Il piano d’azione non conterrà misure giuridiche – si legge nel documento della Commissione-. La lotta contro il traffico di beni culturali è complessa e riguarda un’ampia gamma di settori strategici in cui l’UE dispone di competenze di sostegno, condivise ed esclusive”. Inoltre “Data la dimensione internazionale del fenomeno e tenendo conto della legislazione e delle iniziative già esistenti dell’UE nei settori politici correlati, l’azione a livello dell’UE dovrebbe essere più efficace ed efficiente e apportare un valore aggiunto tangibile rispetto alle azioni intraprese dai singoli Stati membri“.

L’invito a partecipare

Tutte le parti interessate, compresi gli operatori del mercato dell’arte, i ricercatori, i musei, la società civile, le autorità pubbliche, le organizzazioni internazionali e i cittadini, sono invitate a partecipare alla consultazione pubblica. I risultati contribuiranno a orientare l’elaborazione del piano d’azione.

La consultazione pubblica è disponibile qui e rimarrà aperta fino al 15 luglio.

Photo by Zach Key on Unsplash

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