Gino Strada è morto, il fondatore di Emergency aveva 73 anni

Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra !
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Io non sono pacifista, sono contro la guerra..!!!

13 agosto 2021 – Gino Strada, fondatore della ONG Emergency , è morto oggi all’età di 73 anni. A riferirlo sono state fonti vicine alla famiglia secondo cui, apprende l’AGI, il chirurgo al momento del decesso si trovava in Normandia. Proprio oggi sul quotidiano La Stampa era uscito un articolo a sua firma sull’avanzata dei talebani in Afghanistan. 

Cosi, con un messaggio sui social la figlia Cecilia . ”Amici, il mio papà Gino Strada non c’è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui: dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite. È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma. Abbracci forti a tutte e tutti”.

Il medico chirurgo, attivista e filantropo soffriva da tempo di problemi cardiologici. Alla notizia della scomparsa del fondatore insieme alla moglie Teresa Santi (1946-2009) della ONG italiana, numerosi ed immediati i messaggi di cordoglio.

.Una notizia inaspettata, dolorosa. Una perdita enorme, siamo frastornati, ci mancherà tantissimo. Gino ha fatto di tutto per rendere migliore il mondo’. Çontinueremo quello che ci hai insegnato’ .commentando molto commossa la notizia della scomparsa di Gino Strada: “Ci eravamo sentiti l’altro ieri, stava benissimo: era in vacanza a riposarsi un po’”. ha commentato la presidente di Emergency Rossella Miccio.

“Un grande medico per i diritti umani e per la pace – scrive su Twitter Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia – La sua morte, per un’assurda coincidenza, arriva mentre tutto ciò che Emergency ha fatto in Afghanistan rischia di andare nuovamente distrutto”.

Gino Strada era nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile 1948, dopo aver terminato il Liceo classico prosegue gli studi laureandosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano nel 1978, all’età di trent’anni,. Specializzandosi poi in Chirurgia d’Urgenza. Durante gli anni della contestazione è uno degli attivisti del Movimento Studentesco.

Gino Strada disapprovava le modalità della politica italiana, dichiarando nel 2013 di non votare da almeno trent’anni. Era ateo ma era stato molto vicino al sacerdote di strada Andrea Gallo.

Attività di chirurgo di guerra

Negli anni ’80, lavora come chirurgo all’ospedale di Rho dove pratica il trapianto al cuore. Si specializza negli Stati Uniti in chirurgia cardiopolmonare nel frattempo si orienta per la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra. Opera negli ospedali degli States e alll’Harefield Hospital (Regno Unito), al  Groote Shuur Hospital di Città del Capo (Sudafrica), dove avvenne il primo trapianto di cuore eseguito da Christian Barnard.

Tra il 1989-1994 collabora con il  Comitato internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto: Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina.

L’ esperienza sul campo motiva Strada e un gruppo di colleghi a fondare  Emergency, un’associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo che, dalla sua fondazione nel 1994 alla fine del 2013, ha fornito assistenza gratuita a oltre 6 milioni di pazienti in 16 paesi nel mondo.

 I momenti delle aree di conflitto e le modalità di cura delle vittime sono state raccolte da Gino Strada in due pubblicazioni: Pappagalli verdi: cronache di un chirurgo di guerra e Buskashì. Viaggio dentro la guerra.

La sua posizione nei confronti della politica italiana è stata ampiamente critica, soprattutto nell’ambito delle decisioni di sostegno alle guerre e alle spese per gli armamenti, da parte dei governi che si sono succeduti guidati da D’Alema, Prodi, Berlusconi, Monti, Renzi, Gentiloni, Conte.

Nel 2001 gli viee assegnato il primo premio Colombe d’Oro per la Pace. Un riconoscimento assegnato annualmente dall’Archivio disarmo a personalità che si distinguono a livello internazionale.  

Nel marzo 2007, nel corso delle trattative per la liberazione del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, Strada ha assunto posizioni precise e rilevanti.

Coniugato con Teresa Santi, conosciuta nel 1971 e sposerà nello stesso anno, Gino Strada rimane vedovo nel 2009 e il ruolo di presidente di Emergency fino ad allora affdato alla moglie passerà alla figlia Cecilia.

Il 13 aprile 2013 viene eletto tra i dieci possibili candidati alla Presidenza della Repubblica alle cosiddette “quirinarie” del Movimento 5 Stelle. Giunto secondo alle spalle di Milena Gabanelli, in seguito alla rinuncia della stessa, diviene un possibile candidato. Poco dopo decide tuttavia di ritirarsi, in favore del terzo possibile candidato, Stefano Rodotà. Successivamente diverrà un aspro critico del Movimento. [13]

Nel 2015 ha ricevuto il Right Livelihood Award, primo italiano di sempre se non si considera il premio del 2008 a Monika Hauser, che ha cittadinanza italiana ma è nata e cresciuta in Svizzera. Nello stesso anno è stato candidato alla successione al Quirinale da parte del Movimento 5 Stelle.

In suo onore è stato intitolato l’asteroide 248908 Ginostrada.

Il 3 febbraio 2017 a Seul (Corea del Sud) ha ricevuto il riconoscimento del SunHak Peace Prize un premio per la pace istituito nel 2015 dalla signora Hak Ja Han Moon, moglie del defunto Sun Myung Moon, fondatore del Movimento dell’Unificazione. Gino Strada è stato vincitore assieme alla signora Sakena Yacoobi. I due sono stati scelti tra 227 candidati da oltre 76 nazioni


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