Montagna. Montani (Cai): incontro storico per avviare dialogo

"La legge parte da presupposti buoni, ed è giusto fare ordine visto il numero crescente dei frequentatori...". Così il presidente del Cai, Club alpino italiano Antonio Montani, a margine dell'incontro sul progetto di riforma delle professioni della montagna, ospitato nella sede centrale di Milano

Milano, 15 mar. 2024 – “Un incontro storico: per la prima volta si sono sedute attorno a un tavolo 15 associazioni che fanno accompagnamento in vario modo e vario titolo nell’outdoor. Questo disegno di legge è stato il pretesto per incontrarci e incominciare un dialogo”. Così il presidente del Cai, Antonio Montani, al termine dell’incontro sul progetto di riforma delle professioni della montagna, che il Club alpino italiano ha organizzato e ospitato oggi pomeriggio nella sede centrale di Milano. “L’incontro di oggi- prosegue- può dare frutti che vanno al di là della discussione normativa e creare un momento in cui tutti gli operatori delle professioni della montagna si trovano per capire come fare sistema. Per una crescita che sia di tutti e, quindi, anche della montagna”.Il provvedimento, precisa il presidente del Cai, “la legge parte da presupposti buoni e ha un intento da perseguire, che è quello di fare ordine. Anche se, come abbiamo visto oggi, le posizioni sono abbastanza diverse. Tuttavia, non credo che siano inconciliabili. Sicuramente c’è la necessità di porre ancora l’attenzione su questi argomenti e magari, proprio partendo da questa di legge, per ritrovarsi a fare un ragionamento più ampio”. Montani ribadisce che “come Club alpino italiano abbiamo fortemente voluto ospitare una riunione utile alla valutazione di una proposta di legge che riteniamo necessaria vista l’evoluzione e la diversificazione delle modalità di frequentazione ludica della montagna. L’occasione è stata molto utile anche per un confronto costruttivo su tematiche come l’accompagnamento e la formazione, questioni imprenscindibili visto il numero crescente dei frequentatori dei territori montani. L’invito fatto oggi è quello di trovare un minimo comun denominatore che sia condiviso da tutti gli operatori per portare istanze ai decisori politici”.
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