Divieto universale per la plastica: ecco l’appello del WWF

In corso riunione Comitato intergovernativo a Parigi


Un divieto universale per la plastica: un danno per l’ambiente, ma anche per la salute umana. E’ la denuncia e l’appello del WWF che chiede ai governi, come riporta in un comunicato stampa, che “sostengano i divieti globali e l’eliminazione graduale dei prodotti in plastica monouso ad alto rischio e non necessari” come posate o microplastiche nei cosmetici.

Fino al 2 giugno  governi, imprese, scienziati e accademici, attivisti e rappresentanti delle ONG  partecipano alla seconda riunione del Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC-2) a Parigi per sviluppare il Trattato globale per la plastica con l’obiettivo di porre fine all’inquinamento da plastica a livello planetario. 

Non solo regole stringenti sul circolo del riuso delle plastiche, per la grande organizzazione ambientalista il Trattato dovrebbe prevedere ” il divieto immediato di produzione e vendita di quei prodotti in plastica”. 

La scadenza di questo percorso di riconversione dovrebbe essere il 2035, intanto   Eva Alessi  Responsabile Sostenibilità del WWF Italia ricorda che “Molti Paesi stanno già attuando misure concrete per eliminare la dispersione di plastica nell’ambiente, per ridurre il suo utilizzo e migliorarne il riciclo, dal bando di articoli in plastica monouso come buste o cannucce, alle microplastiche nei cosmetici”.

Tanto si fa seria la situazione che un’associazione italiana molto attiva per il mare AMI ha ideato un numero per le emergenze.  Vi siete imbattuti in un’isola di plastica in pieno mare o in un altro tipo di inquinante in acqua? Da questa estate si puo’ segnalare il vostro avvistamento al numero ‘SOSami’ (   +393510338623)  il nuovo contatto telefonico creato dall’associazione Ambiente Mare Italia. Si invia una foto e si viene geolocalizzati e così anche in vacanza si può diventare attivisti del mare. 

*Foto da pixabay.com

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