Roma. Al teatro Vascello va in scena “Dio Ride”con Moni Ovadia

Un pittoresco affresco del mondo ebraico, quello dell’aforisma, del riso e del pianto, dell’esilio e della bettola, della canzone e del silenzio, un modo di rispondere con umorismo e ironia, nonostante tutto, alle difficoltà e alle tragedie della vita.

dal 4 al 9 febbraio 2020 

martedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 21 – sabato ore 19 – domenica ore 17

DIO RIDE Nish Koshe

di e con Moni Ovadia   

e con le musiche dal vivo della Moni Ovadia Stage Orchestra
Maurizio Dehò, Luca Garlaschelli, Albert Florian Mihai, Paolo Rocca, Marian Serban

regia Moni Ovadia

luci Cesare Agoni, Sergio Martinelli
scene, costumi ed elaborazione immagini Elisa Savi
progetto audio Mauro Pagiaro

produzione CTB Centro Teatrale Bresciano, Corvino Produzioni

È sul modello di Oylem Goylem, di cui ricorre il 25°""anniversario, il nuovo spettacolo di Moni Ovadia Dio ride il cui sottotitolo, Nish Koshe in yiddish vuol dire “così così”.

Protagonista è il vecchio ebreo errante, con nuove storie e nuove musiche eseguite dal vivo da un gruppo di cinque straordinari musicisti: «Una zattera in forma di piccola scena approdava in teatro venticinque anni fa – scrive Ovadia – trasportava cinque musicanti e un narratore di nome Simkha Rabinovich, che raccontava storie di gente esiliata e ne cantava le canzoni. Dopo un quarto di secolo, Simkha e i suoi compagni tornano per continuare la narrazione di quel popolo in permanente attesa, per indagarne la vertiginosa spiritualità con lo stile che ha permesso loro di farsi tramite di un racconto impossibile eppure necessario, rapsodico e trasfigurato, fatto di storie e canti, di storielle e musiche, di piccole letture e riflessioni alla ricerca di un divino presente e assente, redentore che chiede di essere redento nel cammino di donne, uomini e creature viventi verso un mondo di giustizia e di pace». Sul palco con Ovadia – autore, interprete e regista – ci sono i musicisti della Moni Ovadia Stage Orchestra (Maurizio Dehò, Luca Garlaschelli, Albert Florian Mihai, Paolo Rocca e Marian Serban), che suonano dal vivo.

Artista ironico e auto-ironico, narratore dotato di una lucidità e di una profondità fuori dal comune e intellettuale poliedrico, Ovadia ha alle spalle una solida carriera artistica, quasi interamente dedicata alla conservazione e alla diffusione dell’antica cultura yiddish e dell’Europa dell’Est. Bulgara la nascita, greco-turca la famiglia del padre, ebraico-serba quella della madre. questo il suo albero genealogico: un crocevia di culture che dalla biografia si riflette sulla vocazione artistica.

Biglietti: intero € 25 – ridotto over 65 € 18 – ridotto under 26 € 15

Costo aggiuntivo €1 per l’eventuale servizio di prenotazione
Info 06.5881021 / 06.5898031

www.teatrovascello.it

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