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Disinformazione. Commissione UE: rafforzare il codice di buone pratiche

Bruxelles, 9 luglio 2021 – La Commissione europea e i firmatari del codice di buone pratiche sulla disinformazione [1] lanciano oggi alle parti interessate un invito congiunto [2] a diventare firmatarie del codice rafforzato. I nuovi firmatari dovrebbero contribuire a definire il codice riveduto insieme ai firmatari attuali.

Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “Un ambiente online sicuro e affidabile è il risultato di uno sforzo comune e gli attori privati dovrebbero fare la loro parte per limitare la diffusione della disinformazione. Occorre una partecipazione più ampia a un codice di buone pratiche più forte e completo“.

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha aggiunto: “Il codice si è dimostrato un utile strumento di autoregolamentazione per combattere la disinformazione. Ora dobbiamo fare in modo che l’intero settore si assuma la responsabilità di affrontare questa sfida fondamentale. Invito tutte le parti interessate ad aderire al codice.

L’invito è rivolto a un’ampia gamma di parti interessate, tra cui i servizi dei media sociali, i servizi di messaggistica privata, gli operatori dell’ecosistema pubblicitario che si occupano di inserzioni e altri soggetti che forniscono servizi che possono essere utilizzati per monetizzare la disinformazione, come i servizi di pagamento elettronico o le piattaforme di commercio elettronico. Tra i nuovi firmatari potrebbero figurare anche altre parti interessate che contribuiscono a valutare la diffusione della disinformazione, tra cui organizzazioni che elaborano rating dei siti di disinformazione o analizzano la disinformazione e fornitori di soluzioni tecnologiche.

Aderire al codice significa diventare parte di un quadro europeo solido e innovativo che mira a fornire agli utenti una protezione adeguata dall’uso improprio dei servizi online che diffondono disinformazione. Il codice diventerà inoltre uno strumento di coregolamentazione vincolante nell’ambito del quadro legislativo della legge sui servizi digitali [3], un ulteriore incentivo per le piattaforme di dimensioni molto grandi a diventare firmatarie.

L’invito fa seguito ai recenti orientamenti per rafforzare il codice di buone pratiche [4], che suggeriscono una più ampia partecipazione al codice per renderlo una risposta più completa e coordinata alla diffusione della disinformazione. I firmatari attuali hanno avviato ieri il processo di elaborazione del nuovo codice: una prima bozza è prevista per l’autunno, la versione definitiva dovrebbe essere pronta entro la fine dell’anno.