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Strategie UE:abusi sessuali online sui minori tra le misure per un nuovo ecosistema della sicurezza

BRUXELLES – La Commissione europea il 24 luglio 2020, ha presentato una nuova strategia [1] dell’UE sull’Unione della sicurezza per il periodo 2020-2025, incentrata sui settori prioritari in cui l’UE può apportare un valore aggiunto per aiutare gli Stati membri a rafforzare la sicurezza di tutti coloro che vivono in Europa. La strategia definisce gli strumenti e le misure da sviluppare nei prossimi 5 anni per garantire la sicurezza nel nostro ambiente fisico e digitale: dalla lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, passando attraverso la prevenzione e l’individuazione delle minacce ibride e l’aumento della resilienza delle nostre infrastrutture critiche, fino al rafforzamento della cibersicurezza e alla promozione di ricerca e innovazione.

Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, ha dichiarato: “La sicurezza è una questione trasversale che interessa praticamente tutti gli ambiti della società e copre una molteplicità di settori d’azione. Con la nuova strategia dell’UE sull’Unione della sicurezza, collegheremo misure diverse per costruire un vero ecosistema della sicurezza. È giunto il momento di superare la falsa dicotomia tra il mondo online e quello offline, tra il mondo digitale e quello fisico e tra le preoccupazioni e minacce interne ed esterne in materia di sicurezza. Dalla protezione delle nostre infrastrutture critiche alla lotta contro la criminalità informatica, passando per la lotta contro le minacce ibride, non possiamo tralasciare nessun aspetto per preservare la nostra sicurezza. Questa strategia fornirà un quadro di riferimento per le nostre politiche sulla sicurezza che dovranno essere sempre pienamente fondate sui nostri valori comuni.

Ylva Johansson, Commissaria per gli Affari interni ha dichiarato: “Il fatto di sapere che siamo in sicurezza – online, in luoghi pubblici, a casa, e che i nostri figli lo sono – rafforza la fiducia e la coesione nella società. Con la strategia sull’Unione della sicurezza presentata oggi, ci concentriamo sui settori in cui l’UE può fare la differenza per quanto riguarda la protezione delle persone in tutta Europa, anticipando e affrontando minacce in continua evoluzione. Nei prossimi anni il mio lavoro sulla sicurezza interna dell’UE si concentrerà sulla costruzione di un sistema che sia all’altezza del suo compito: le azioni contro gli abusi sessuali su minori, contro la droga e le armi da fuoco illegali proposte oggi ne costituiscono l’inizio“.

La strategia stabilisce 4 priorità per un’azione a livello dell’UE.

1.     Un ambiente della sicurezza adeguato alle esigenze del futuro

I cittadini dipendono da infrastrutture chiave, online e offline, per viaggiare, lavorare o beneficiare di servizi pubblici essenziali; gli attacchi contro queste infrastrutture possono causare enormi perturbazioni. La preparazione e la resilienza sono fondamentali per una ripresa rapida. La Commissione presenterà nuove norme dell’UE per la protezione e la resilienza delle infrastrutture critiche, sia fisiche che digitali.

I recenti attentati terroristici hanno preso di mira spazi pubblici, tra cui luoghi di culto e nodi di trasporto, sfruttando il fatto che si tratta di ambienti aperti ed accessibili. La Commissione promuoverà il rafforzamento della cooperazione pubblico-privato in questo settore, assicurando una maggiore protezione fisica dei luoghi pubblici e sistemi di rilevamento adeguati.

Gli attacchi informatici sono divenuti più frequenti e più sofisticati. Entro  la fine dell’anno la Commissione intende completare la revisione della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (la principale normativa europea sulla cibersicurezza) e delineare le priorità strategiche in materia di cibersicurezza per garantire che l’UE possa anticipare l’evoluzione delle minacce e rispondervi.

Inoltre, la Commissione ha anche individuato la necessità di un’unità congiunta per il ciberspazio che serva da piattaforma per una cooperazione strutturata e coordinata.

Infine l’UE dovrebbe continuare a costruire e mantenere solidi partenariati internazionali per prevenire, scoraggiare e rispondere agli attacchi informatici e per promuovere le norme dell’UE volte ad aumentare la cibersicurezza dei paesi partner.

2.    Affrontare le minacce in evoluzione

I criminali sfruttano sempre di più gli sviluppi tecnologici per i loro fini, facendo registrare un aumento di malware e furti di dati. La Commissione farà in modo che le norme vigenti dell’UE contro la criminalità informatica siano adatte allo scopo e attuate correttamente e prenderà in considerazione misure contro il furto di identità.

La Commissione esaminerà misure per rafforzare la capacità di contrasto nelle indagini digitali garantendo che siano disponibili strumenti, tecniche e competenze adeguati, tra cui l’integrazione nella politica di sicurezza dell’intelligenza artificiale, dei big data e del calcolo ad alte prestazioni.

È necessaria un’azione concreta per contrastare, in un quadro che garantisca il rispetto dei diritti fondamentali, le minacce principali di cui sono vittima i cittadini, come il terrorismo, l’estremismo o gli abusi sessuali su minori. La Commissione presenta oggi una strategia per una lotta più efficace contro gli abusi sessuali online sui minori [2].

La lotta contro le minacce ibride, che mirano a indebolire la coesione sociale e a minare la fiducia nelle istituzioni, e il rafforzamento della resilienza dell’UE costituiscono elementi fondamentali della strategia sull’Unione della sicurezza. Tra le misure chiave figura un approccio dell’UE in materia di lotta contro le minacce ibride – che comprende la diagnosi precoce, l’analisi, la consapevolezza, la costruzione della resilienza e la prevenzione nonché la risposta alle crisi e la gestione delle conseguenze -, integrando le considerazioni ibride nel più ampio processo di elaborazione delle politiche. La Commissione e l’Alto rappresentante continueranno a portare avanti congiuntamente questo lavoro, in stretta cooperazione con i partner strategici, in particolare la NATO e il G7.

3.    Proteggere gli europei dal terrorismo e dalla criminalità organizzata

La lotta contro il terrorismo inizia con l’affrontare i problemi della polarizzazione della società e della discriminazione oltre ad altri fattori che possono rafforzare la vulnerabilità delle persone nei confronti del discorso radicale. I lavori sulla lotta alla radicalizzazione saranno incentrati sull’individuazione precoce, la costruzione della resilienza, il disimpegno e sulla riabilitazione e sul reinserimento nella società. Oltre alla lotta contro le cause profonde, sarà essenziale perseguire efficacemente i terroristi, compresi i combattenti terroristi stranieri; per raggiungere questo obiettivo, sono in corso misure volte a rafforzare la legislazione in materia di sicurezza delle frontiere e a utilizzare meglio le banche dati esistenti. La cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali sarà fondamentale anche nella lotta contro il terrorismo, ad esempio per bloccare tutte le fonti di finanziamento del terrorismo. 

La criminalità organizzata rappresenta un costo enorme per le vittime e per l’economia, con perdite annue che, secondo le stime, oscillano tra 218 e 282 miliardi di €. Tra le misure chiave figura un programma per la lotta contro la criminalità organizzata per i prossimi anni che comprende anche la tratta di esseri umani. Più di un terzo dei gruppi della criminalità organizzata attivi nell’UE sono coinvolti nel traffico di droghe illecite. La Commissione presenta oggi un nuovo programma di lotta contro la droga [2], al fine di intensificare gli sforzi per una riduzione della domanda e dell’offerta di droga e rafforzare la cooperazione con i partner esterni.

I gruppi della criminalità organizzata e i terroristi sono anche attori fondamentali nel traffico delle armi da fuoco illegali. La Commissione presenta oggi un nuovo piano d’azione dell’UE contro il traffico di armi da fuoco [2]. Per garantire che il crimine non paghi, la Commissione riesaminerà l’attuale quadro relativo alla confisca dei proventi di reato.

Le organizzazioni criminali trattano come merce i migranti e le persone bisognose di protezione internazionale. La Commissione presenterà a breve un nuovo piano d’azione dell’UE contro il traffico di migranti incentrato sulla lotta contro le reti criminali, promuovendo la cooperazione e sostenendo il lavoro delle autorità di contrasto.

4.    Un forte ecosistema europeo della sicurezza

In Europa i governi, le autorità di contrasto, le imprese, le organizzazioni sociali e i cittadini hanno la responsabilità comune di rafforzare la sicurezza.

L’UE contribuirà a promuovere la cooperazione e lo scambio di informazioni, allo scopo di combattere la criminalità e far applicare la legge. Tra le misure chiave figurano il rafforzamento del mandato di Europol e l’ulteriore sviluppo di Eurojust per collegare meglio tra loro le autorità giudiziarie e le autorità di contrasto. La collaborazione con i partner al di fuori dell’UE è essenziale anche per garantire la sicurezza delle informazioni e delle prove. Sarà rafforzata anche la cooperazione con Interpol.

La ricerca e l’innovazione sono strumenti potenti per contrastare le minacce e per anticipare i rischi e le opportunità. Nell’ambito del riesame del mandato di Europol, la Commissione prenderà in considerazione la creazione di un polo europeo dell’innovazione per la sicurezza interna.

Competenze specifiche e una maggiore consapevolezza possono andare a beneficio sia degli organismi di contrasto che dei cittadini. Anche una conoscenza di base delle minacce alla sicurezza e di come combatterle può avere un impatto concreto sulla resilienza della società. La consapevolezza dei rischi della criminalità informatica insieme a competenze di base su come proteggersi sono elementi che possono integrare la protezione offerta dai fornitori di servizi per contrastare gli attacchi informatici. L’agenda europea per le competenze [3], adottata il 1º luglio 2020, sostiene lo sviluppo di competenze lungo tutto l’arco della vita anche nel settore della sicurezza.

Contesto

Negli ultimi anni sono emerse nuove e sempre più complesse minacce transfrontaliere e intersettoriali per la sicurezza, che evidenziano la necessità di una più stretta cooperazione in tale ambito a tutti i livelli. La crisi causata dal coronavirus ha inoltre posto la sicurezza europea al centro dell’attenzione ed è un banco di prova per la resilienza delle infrastrutture critiche in Europa, la preparazione alle crisi e i sistemi di gestione delle crisi.

Gli orientamenti politici [4] della Presidente von der Leyen insistono su una migliore cooperazione per proteggere tutti coloro che vivono in Europa. La strategia dell’UE sull’Unione della sicurezza presentata oggi delinea le azioni, le misure e gli strumenti prioritari per realizzare questo obiettivo, sia nel mondo fisico che in quello digitale e in tutte le componenti della società.

La strategia si basa sui progressi già realizzati nell’ambito dell’agenda europea sulla sicurezza [5] 2015-2020 e si concentra sulle priorità approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

Riconosce inoltre l’interconnessione crescente tra sicurezza interna ed esterna. Molti filoni di lavoro si baseranno su un approccio integrato dell’UE e l’attuazione della strategia sarà portata avanti in piena complementarità e coerenza con l’azione esterna dell’UE nel settore della sicurezza e della difesa, sotto la responsabilità dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

La Commissione riferirà periodicamente sui progressi compiuti e informerà e coinvolgerà a pieno titolo in tutte le azioni pertinenti il Parlamento europeo, il Consiglio e i portatori di interessi.