Bilancio dell’UE: la politica agricola comune dopo il 2020

La Commissione europea: modernizzare e semplificare la politica agricola comune (PAC)

 Bruxelles, 1° giugno 2018 –  Per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE (2021-2027), la Commissione propone di modernizzare e semplificare la politica agricola comune (PAC). Con un bilancio di 365 miliardi di EUR, le proposte assicurano che la PAC resti una politica “a prova di futuro”, continui a sostenere gli agricoltori e le comunità rurali, guidi lo sviluppo sostenibile dell'agricoltura dell'UE e rispecchi l'ambizione dell'UE in materia di tutela ambientale e di azione per il clima. Le proposte odierne conferiscono agli Stati membri maggiore flessibilità e responsabilità per scegliere come e dove investire i propri finanziamenti PAC al fine di raggiungere traguardi ambiziosi stabiliti a livello dell'UE per un settore agricolo intelligente, resiliente, sostenibile e competitivo, assicurando al tempo stesso un sostegno equo e più mirato al reddito degli agricoltori. Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: “La politica agricola comune è una delle nostre politiche principali e incide sulla vita di tutti gli europei. Queste solide proposte contribuiranno ad aumentare la competitività del settore agricolo, rafforzandone al tempo stesso la sostenibilità. Con il nuovo modello di attuazione, diamo più sussidiarietà agli Stati membri per potenziare l'efficacia della politica e monitorarne meglio i risultati.” Phil Hogan, Commissario per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: “La proposta di oggi realizza l'impegno della Commissione a modernizzare e semplificare la politica agricola comune, mettere in atto una vera sussidiarietà con gli Stati membri, assicurare un settore agricolo più resiliente in Europa e accrescere il livello di ambizione in materia di ambiente e clima della politica." Le principali caratteristiche delle proposte avanzate dalla Commissione per una PAC moderna e semplificata sono indicate di seguito. 1. Un nuovo metodo di lavoro. Gli Stati membri godranno di una maggiore flessibilità per quanto riguarda le modalità di utilizzo delle dotazioni loro assegnate e potranno progettare programmi su misura che rispondano più efficacemente alle preoccupazioni degli agricoltori e delle comunità rurali in senso ampio. Gli Stati membri avranno anche la possibilità di trasferire fino al 15% delle proprie dotazioni PAC dai pagamenti diretti allo sviluppo rurale e viceversa, per assicurare il finanziamento delle proprie priorità e misure. Saranno assicurate condizioni di parità tra gli Stati membri attraverso: · piani strategici definiti per l'intero periodo, che stabiliscano le modalità con cui ciascuno Stato membro intende conseguire nove obiettivi economici, ambientali e sociali a livello dell'UE, utilizzando sia il sostegno sotto forma di pagamenti diretti che quello per lo sviluppo rurale. La Commissione approverà ogni piano per assicurare la coerenza e la tutela del mercato unico; · la Commissione seguirà da vicino i risultati di ciascun paese e i progressi verso il raggiungimento dei target concordati. 2. Una politica più equa mediante un sostegno più mirato. I pagamenti diretti rimarranno una componente essenziale della politica, assicurandone la stabilità e la prevedibilità per gli agricoltori. Sarà data priorità al sostegno delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni, che costituiscono la maggioranza nel settore agricolo dell'UE, e agli aiuti ai giovani agricoltori. La Commissione continuerà ad adoperarsi per una distribuzione più equa dei pagamenti diretti tra gli Stati membri mediante la convergenza esterna. Inoltre: · i pagamenti diretti agli agricoltori saranno ridotti a partire da 60 000 € e limitati a 100 000 € per azienda agricola. Si terrà debitamente conto del costo del lavoro. In questo modo si assicura una distribuzione più equa dei pagamenti; · le aziende agricole di piccole e medie dimensioni riceveranno un sostegno più elevato per ettaro; · i paesi dovranno accantonare almeno il 2% della dotazione per pagamenti diretti per aiutare i giovani agricoltori ad avviare la propria attività. Tale iniziativa sarà integrata da un sostegno finanziario per lo sviluppo rurale e diverse misure per facilitare l'accesso alla terra e i trasferimenti di terreni. 3. Ambizioni più elevate in materia di ambiente e di azione per il clima. I cambiamenti climatici, le risorse naturali, la biodiversità, gli habitat e i paesaggi sono tutti aspetti compresi negli obiettivi a livello dell'UE proposti oggi. Il sostegno al reddito degli agricoltori dipende già dall'attuazione di pratiche rispettose dell'ambiente e del clima e la nuova PAC richiederà agli agricoltori di conseguire obiettivi più ambiziosi grazie a misure obbligatorie e basate su incentivi: · i pagamenti diretti saranno subordinati a requisiti ambientali e climatici più rigorosi; · ciascuno Stato membro dovrà offrire regimi ecologici che aiuteranno gli agricoltori ad andare oltre i requisiti obbligatori e che saranno finanziati con una quota delle dotazioni nazionali per i pagamenti diretti; · almeno il 30% di ciascuna dotazione nazionale per lo sviluppo rurale sarà dedicata alle misure ambientali e climatiche; · il 40% del bilancio complessivo della PAC dovrebbe contribuire all'azione per il clima; · oltre alla possibilità di trasferire il 15% delle dotazioni tra i pilastri, gli Stati membri avranno anche la possibilità di trasferire un ulteriore 15% dal pilastro 1 al pilastro 2 per le spese relative alle misure climatiche e ambientali (senza cofinanziamento nazionale). 4. Maggiore utilizzo di conoscenze e innovazioni. Una PAC più moderna si avvarrà delle tecnologie e delle innovazioni più recenti, fornendo un aiuto sul campo agli agricoltori e alle pubbliche amministrazioni, in particolare: · mettendo a disposizione un bilancio di 10 miliardi di € nell'ambito del programma di ricerca dell'UE Orizzonte Europa destinati a progetti di ricerca e innovazione nel settore dell'alimentazione, dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della bioeconomia; · incoraggiando gli Stati membri a utilizzare i big data e le nuove tecnologie per i controlli e il monitoraggio (ad esempio, verificando le dimensioni dell'azienda agricola ai fini delle domande di pagamenti diretti mediante dati satellitari), con una conseguente diminuzione della necessità di effettuare controlli in loco; · promuovendo la digitalizzazione della vita rurale, ad esempio ampliando l'accesso alla banda larga nelle regioni rurali, migliorando così la qualità della vita in queste regioni e contribuendo ulteriormente alla competitività della produzione agricola europea. Prossime tappe Un accordo in tempi brevi sul bilancio complessivo a lungo termine dell'UE e sulle relative proposte settoriali è fondamentale per garantire che i fondi dell'UE comincino a produrre risultati sul terreno quanto prima possibile e che gli agricoltori possano contare sulla certezza e sulla prevedibilità necessarie per prendere le proprie decisioni commerciali e di investimento. Ritardi come quelli registrati all'inizio dell'attuale periodo di bilancio 2014-2020 comprometterebbero la possibilità per gli agricoltori e le amministrazioni nazionali di beneficiare della riduzione della burocrazia, della maggiore flessibilità e dei risultati più efficaci legati alla nuova PAC. I ritardi di approvazione del futuro bilancio ritarderebbero anche l'avvio di migliaia di potenziali nuovi progetti in tutta l'UE che sono concepiti per sostenere gli agricoltori e le comunità rurali e che affrontano tematiche che vanno dal rafforzare la tutela ambientale ad attrarre nuovi agricoltori. Un accordo nel 2019 sul prossimo bilancio a lungo termine consentirebbe una transizione agevole tra l'attuale bilancio a lungo termine (2014-2020) e quello successivo, garantendo la prevedibilità e la continuità dei finanziamenti a beneficio di tutti. Per ulteriori informazioni Schede informative sulle proposte legislative sono disponibili qui MEMO: La politica agricola comune dopo il 2020 .

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