UE. Riforma bancaria: accordo raggiunto sulle prime misure chiave

Intesa tra Parlamento europeo, Consiglio e la Commissione UE

Immagine: Valdis Dombrovskis

 

Bruxelles – Mercoledì, 25 ottobre scorso, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno raggiunto un accordo sugli elementi del riesame della direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche (BRRD) e del regolamento e della direttiva sui requisiti patrimoniali (CCR e CRD) proposti a novembre 2016, un passo importante dell'attività continua della Commissione per ridurre i rischi nel settore bancario e in linea con gli sforzi per completare l’Unione bancaria, come indicato nella comunicazione della Commissione dell’11 ottobre 2017.

 

L'accordo sulla BRRD crea una nuova categoria di strumenti di debito non garantito nella classifica di insolvenza dei creditori bancari e stabilisce un approccio armonizzato a livello di UE sul livello di priorità dei detentori di obbligazioni nell’ambito delle procedure di insolvenza e di risoluzione.

L’accordo su CRR e CRD attua i nuovi principi internazionali d'informativa finanziaria (IFRS 9) e contribuirà a mitigarne l’impatto sul capitale delle banche dell’UE e sulla capacità di erogazione di prestiti. Eviterà inoltre potenziali perturbazioni sui mercati dei titoli di Stato derivanti dalle norme che limitano le grandi esposizioni nei confronti di un’unica controparte.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: "Gli accordi di oggi sono i primi risultati del pacchetto di misure di riduzione dei rischi bancari. Norme armonizzate per i detentori di obbligazioni bancarie in una situazione d’insolvenza offrono chiarezza alle banche per creare riserve per assorbire le perdite e tutelare i contribuenti. Si tratta di una tappa fondamentale verso la conformità agli standard mondiali sulla capacità totale di assorbimento delle perdite (TLAC). Questa misura migliorerà anche l’efficacia delle procedure di risoluzione nel settore bancario. Il secondo accordo concede alle banche più tempo per adeguarsi all’introduzione dei nuovi principi contabili IFRS 9 e alla scadenza di alcune deroghe ai limiti delle grandi esposizioni, evitando in tal modo perturbazioni all’erogazione di prestiti e sui mercati dei titoli di Stato."

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