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La Brexit non fa alcun passo avanti

Nessun passo avanti è stato fatto nelle trattative fra il governo britannico e la Commissione europea in merito alla Brexit, ovvero in merito all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

La Brexit resta quindi al centro del dibattito all’Europarlamento di Strasburgo,  soprattutto dopo le parole del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, durante la sua relazione in merito ai risultati del vertice della scorsa settimana.

Tusk ha definito le trattative sulla Brexit “una questione nelle mani di Londra”, nello specifico ha precisato che “se la vicenda terminerà con un buon accordo, nessun accordo o nessuna Brexit è una questione che riguarda Londra”.

Infine ha concluso: “In ogni scenario proteggeremo in nostri interessi solo se saremo uniti. Davanti a noi lo stress test più duro. Se falliremo sarà una sconfitta per tutti".

Donald Tusk non ha escluso dunque una possibile permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea. E in effetti l’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha consigliato al governo britannico di indire un secondo referendum proprio allo scopo di scongiurare la Brexit.

Secondo quanto riportato dal Guardian infatti l’Ocse ha stabilito che “ci vorranno almeno quattro anni per negoziare un accordo commerciale con l’Unione Europea e l’inceretezza potrebbe avere pesanti ripercussioni sulla crescita economica”.

Una situazione incerta e complicata dunque che non accenna a risolversi.

 

Anche il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, è intervenuto sul tema della Brexit affermando che "non stiamo negoziando in maniera ostile, vogliamo un accordo equo. I fautori del no deal non hanno amici nella Commissione". 

 

Secondo Michel Barnier, capo dei negoziatori britannici, per arrivare a un accordo con l'Unione Europea ci vorranno tre anni cominciando le trattative a dicembre ma non sembra pensarla così il primo ministro inglese.

Theresa May infatti ha affermato che se non si raggiungerà un accordo sul commercio entro la prossima estate, il Regno Unito lascerà l’Unione nel 2019 senza alcun periodo di transizione.

La partita della Brexit è ancora tutta da giocare.