Catalogna. Attesa per il discorso in Parlamento di Puigdemont

Rajoy ribadisce 'Spagna non si dividerà'.Il sindaco Ada Colau esorta a decisioni che non minino il dialogo. In fuga da Barcellona Albertis,concessionaria delle autostrade, che sposta per le incertezze politiche la sede legale a Madrid

Barcellona – La Catalogna in preda ad una crisi di identità. Da una parte il pugno duro  del capo della Generalitat, Carles Puigdemont, che ha coinvolto i catalani in un referendum per l’indipendenza dalla Spagna e  dall’altra il forte senzo di appartenza al Paese gridato in questi giorni da oltre metà della popolazione scesa per le vie del centro di Barcellona per manifestare contro una secessione che reputa coatta e illegittima. 
Molti non sono affatto d’accordo con Puigdemont e chiedono di tirare il freno, il segretario socialista Pedro Sanchez che in caso di secessione  – ha dichiarato – staremo a fianco del governo, il sindaco di Barcellona Ada Colau la quale si è detta nettamente contraria ad una eventuale dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna. Grande attesa per il discorso di Puigdemont oggi pomeriggio in Parlamento previsto alle 18. Il presidente potrebbe presentare una dichiarazione unilaterale di indipendenza con effetti "progressivi" e con la previsione di avviare in Catalogna un "processo costituente", o aprire una trattativa con la Spagna. Su questo punto Colau ha chiesto al leader catalano e al premier spagnolo Mariano Rajoy di lasciare aperta la porta ad ‘un possibile dialogo e di agire a mente fredda e responsabile”. 

All’ordine del giorno del Parlament stasera non ci saranno punti da trattare  e sono molti a temere che il capo della Generalitat possa approfittarne per autoapprovare  la dichiarazione unilaterale di indipendenza. La Dui come viene chiamata, fa paura e potrebbe produrre conseguenze incalcolabili. Non si conosce ancora quale saranno le armi che Rajoy utilizzerà.Certamente l’immobilismo che finora lo ha caratterizzato la sua politica, questa volta non lo aiuterà. Dara’applicazione ai due articoli della Costituzione, il 155 sulla sospensione parziale dell’autonomia regionale, direzione assolutamente non condivisa dalla sindaca Ada Colau, oppure si avviera’ verso drastiche soluzioni con l’applicazione dell’articolo 116, sullo ‘stato d’emergenza”. Una mossa che potrebbe portare ad un clima di pericolosità e prevedere anche l’utilizzo dei militari.La  ‘Spagna non si dividerà’ continua a ribadire  Mariano Rajoy  e sarà preservata l’unità nazionale". E in una intervista rilasciata al quotidiano tedesco Die Welt, riportata dalla stampa spagnola, Rajoy ha anche detto che "faremo tutto quanto ci consente la legge per garantirlo”.  

Il clima di tensione in Catalogna sale ora per ora per l’esito dell’attesa riunione pomeridiana al Parlament. Ad aggravarlo il panico bancario che ha scosso negli ultimi giorni l’economia catalana e sta mettendo in fuga alcune aziende. Corre ai ripari da rischi e pericoli finanziari  Albertis. La concessionaria autostradale, sta trasferendo, per l’incertezza giuridica generata dall’attuale situazione politica in Catalogna, la propria sede legale da Barcellona a Madrid. La scelta è stata presa  durante una riunione straordinaria del Cda di Albertis sulla quale da tempo sono in corso trattative di acquisto lanciate dalla società Atlantia. Proprio oggi  è stato dato il via libera all’Offerta pubblica di acquisto su Abertis proposta da Atlantia. Ad autorizzarlo la  ‘Consob spagnola’ Comision nacional del mercado de valores. La fusione darebbe vita ad un  colosso mondiale delle reti di trasporto. 

In un incontro privato ieri a Girona, il presidente del Cercle d’Economia Juan José Brugera, noto economista catalano, ha chiesto al presidente della Catalogna Carles Puigdemont di rivedere le proprie posizioni e frenare sull’indipendenza che rappresenterebbe "una bomba per l’economia catalana". Brugera avrebbe chiesto a Puigdemont di annunciare una rinuncia immediata ad una Dui prima della riapertura dell’attività economica di domani mattina, e le reazioni negative dei mercati. Intanto i cittadini catalani in ansia per i loro risparmi stanno  ritirando contanti, cambiando conto ed entità. 

Stampa Articolo Stampa Articolo