Regno Unito: il partito unionista dalla parte della May

di Alessandra Caputo

Dopo il risultato deludente delle recenti elezioni il primo ministro britannico Theresa May ha tentato la strada dell’intesa con il Partito Unionista dell’Irlanda del Nord (Dup),  allo scopo di creare un governo di minoranza.

Dopo due settimane di negoziati oggi la premier ha incontrato a Downing Street la leader del Dup, Arlene Foster, con la quale ha effettivamente raggiungo un accordo. Nonostante i dettagli non siano ancora noti è certo che gli unionisti hanno garantito il loro supporto sui voti chiave, anche se a quanto pare non ci sarò una coalizione formale.

In un video diffuso dall’ufficio di Theresa May si vedono i due capogruppo in parlamento, Gavin Wiliamson per i conservatori e Jeffrey Donaldson per il Dup, che siglano l’intesa.

Secondo quanto riportato dalla Bbc al centro dei colloqui ci sono stati i negoziati per la Brexit e un sostegno finanziario per l’irlanda del Nord.

Sono in molti a criticare questo accordo soprattutto per il rischio che possa destabilizzare l’imparzialità del governo di Londra sulla condivisione del potere a Belfast fra nazionalisti cattolici e unionisti protestanti, imparzialità che è attualmente garantita dagli Accordi di Pace per l’Irlanda del Nord.

Il Partito Unionista dell’Irlanda del Nord è stato fondato nel 1971 da Ian Pasley ed è storicamente legato ai gruppi paramilitari lealisti che hanno combattuto insieme ai soldati inglesi durante le rivolte di Belfast fra gli anni Settanta e Ottanta.  

La sua tradizione lo vede accanto a formazioni politiche di estrema destra, la sua leader e prima ministra dell’Irlanda del Nord, Arlene Foster, si è sempre dichiarata pro-Brexit, contraria alle politiche ambientali e anche ai diritti degli omosessuali.

 

 

 

 

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