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Riflessione sulla dimensione sociale dell’Europa da qui al 2025 lanciata dalla Commissione europea

Immagine:Valdis Dombrovskis

 

Bruxelles, 26 aprile 2017 – Dopo aver avviato la discussione sul futuro dell'Europa con il Libro bianco presentato il 1° marzo, oggi la Commissione pone l'accento sulla dimensione sociale dell'Europa da qui al 2025.

Il documento di riflessione odierno sulla dimensione sociale dell'Europa darà il via a un processo di riflessione con i cittadini, le parti sociali, le istituzioni dell'UE e i governi degli Stati membri per individuare le risposte alle sfide che le società e i cittadini europei dovranno affrontare nei prossimi anni. Il documento odierno si sforza inoltre di chiarire il contributo che può essere dato a livello di UE per affrontare queste sfide.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l'Euro e il dialogo sociale, la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: "Questo documento di riflessione pone le basi per un dibattito sul tipo di dimensione sociale che vogliamo per l'Europa e sulle iniziative che possono essere adottate a livello europeo in risposta alle sfide attuali. Per giungere a un consenso sulle idee presentate nel documento di riflessione, contiamo sull'attiva partecipazione dei parlamenti nazionali, delle parti sociali e dei cittadini."

Più concretamente, il documento di riflessione sulla dimensione sociale dell'Europa, elaborato sotto la guida del Vicepresidente Dombrovskis e della Commissaria Thyssen, solleva questioni sociali di vasta portata che riguardano non solo il modo in cui viviamo e in cui sono organizzate le società, ma anche il modo in cui è possibile sostenere il nostro tenore di vita, creare nuovi e migliori posti di lavoro, dotare le persone delle giuste competenze e rendere più unita la nostra società, in previsione della società e del mondo del lavoro di domani.

Vengono presentate tre opzioni per il futuro, che rispecchiano le argomentazioni ricorrenti emerse nel corso del dibattito pubblico:

·         limitare la "dimensione sociale" alla libera circolazione: con questa opzione l'Unione manterrebbe in vigore le norme volte a promuovere la circolazione delle persone oltre le frontiere, come quelle relative ai diritti di sicurezza sociale dei cittadini mobili, al distacco dei lavoratori, all'assistenza sanitaria transfrontaliera e al riconoscimento dei diplomi. Tuttavia non vi sarebbero più standard minimi a livello di UE riguardanti, ad esempio, la sicurezza e la salute dei lavoratori, i tempi di lavoro e di riposo o i congedi di maternità/paternità. L'Europa non promuoverebbe più le possibilità per gli Stati membri di scambiarsi le migliori pratiche in materia di istruzione, sanità, cultura e sport; inoltre i programmi sociali e i programmi di riconversione regionali negli Stati membri che beneficiano di cofinanziamenti UE dovrebbero essere interrotti o finanziati da risorse nazionali;

·         chi vuol fare di più in campo sociale fa di più: gruppi di paesi diversi potrebbero decidere di fare collettivamente di più in ambito sociale. Potrebbero farlo i paesi la cui moneta unica è l'euro, per preservare la forza e la stabilità della zona euro ed evitare adeguamenti repentini del tenore di vita dei cittadini, o qualsiasi altra configurazione di paesi partecipanti, concentrandosi eventualmente su altre questioni;

·         i paesi dell'UE a 27 approfondiscono insieme la dimensione sociale dell'Europa: anche se il centro di gravità per gli interventi in ambito sociale dovrebbe rimanere e rimarrebbe al livello delle autorità nazionali e locali, l'UE rifletterebbe su come dare ulteriore sostegno all'azione degli Stati membri, sfruttando appieno tutti gli strumenti di cui dispone. Oltre a fissare standard minimi, la normativa potrebbe armonizzare pienamente a livello di UE i diritti dei cittadini in determinati settori, per concentrarsi sulla convergenza dei risultati sociali.

La discussione sulla dimensione sociale dell'Unione è opportuna e fondamentale in un momento in cui l'Europa a 27 riflette su come impostare il suo futuro. Nello spirito del Libro bianco sul futuro dell'Europa, il documento di riflessione apre il dibattito presentando idee, proposte e opzioni diverse per una dimensione sociale dell'Europa da qui al 2025. Le idee esposte nelle diverse opzioni possono essere combinate e non sono né prescrittive né restrittive: il loro scopo è arricchire e alimentare il dibattito, per poter poi adottare misure concrete.

Al tempo stesso, la Commissione continua ad adoperarsi per promuovere l'Europa sociale in linea con i suoi orientamenti politici [1] e con il suo programma di lavoro [2]. Il varo odierno del Pilastro europeo dei diritti sociali [3] e le iniziative che lo accompagnano costituiscono un'iniziativa faro di questo mandato, per progredire verso mercati del lavoro e sistemi previdenziali più equi, più efficienti e a prova di futuro e sostenere una rinnovata convergenza verso condizioni di vita e di lavoro migliori.

Contesto

La costruzione di un'Europa più sociale ed equa è una priorità fondamentale della Commissione. Sebbene le condizioni economiche e sociali siano recentemente migliorate in tutta Europa, persistono divergenze tra paesi e regioni. La crisi economica ha avuto pesanti ripercussioni sulla vita delle persone e sulle nostre società, ma condividiamo ancora le stesse aspirazioni sociali.

Questo è stato confermato anche dalla dichiarazione di Roma, adottata dai leader dell'UE il 25 marzo 2017 [4], in cui viene sottolineata l'importanza di un'Europa sociale forte che, sulla base di una crescita sostenibile, favorisca il progresso economico e sociale, nonché la coesione e la convergenza, difendendo nel contempo l'integrità del mercato interno e tenendo conto della diversità dei sistemi nazionali e del ruolo fondamentale delle parti sociali, permettendo all'UE a 27 di andare avanti.

Nella loro diversità i paesi dell'UE a 27 hanno la possibilità di rispondere individualmente e collettivamente alle sfide comuni, sapendo che la responsabilità di prepararsi al futuro è in gran parte nelle loro mani. Gli orientamenti possibili esposti nel documento di riflessione sulla dimensione sociale dell'Europa danno un'idea di ciò che potrebbe essere ottenuto a livello europeo e di quali potrebbero essere le limitazioni, in funzione del grado di ambizione e della misura in cui alcuni Stati membri, o tutti, sono pronti a lavorare insieme. Il documento intende anche porre le basi di un dibattito che dovrebbe mirare soprattutto a chiarire due questioni aperte: Quali sfide dovrebbero affrontare insieme i nostri paesi? Quale valore aggiunto possono apportare gli strumenti dell'UE?

Il governo svedese sta preparando insieme alla Commissione un vertice sociale per l'occupazione e la crescita eque, che si terrà a Göteborg il 17 novembre 2017 e offrirà un'ulteriore opportunità di portare avanti la discussione.

Il documento di riflessione sulla dimensione sociale dell'Europa fa seguito al Libro bianco sul futuro dell'Europa [5] presentato il 1° marzo, che delinea le principali sfide e opportunità per l'Europa nei prossimi dieci anni. Il Libro bianco ha segnato l'inizio di un processo in cui l'UE a 27 deciderà il futuro dell'Unione. Per stimolare la discussione la Commissione europea ospiterà, insieme al Parlamento europeo e agli Stati membri interessati, una serie di dibattiti sul futuro dell'Europa che avranno luogo nelle città e nelle regioni del continente.

Il documento sulla dimensione sociale dell'Europa sarà seguito da una serie di documenti di riflessione sui seguenti temi:

·         gestione della globalizzazione;

·         approfondimento dell'Unione economica e monetaria, sulla base della relazione dei cinque presidenti del giugno 2015

·         futuro della difesa europea;

·         futuro delle finanze dell'UE.

Per maggiori informazioni

Documento di riflessione sulla dimensione sociale dell'Europa [6]

Il Vicepresidente Dombrovskis su Facebook [7] e Twitter [8]

Marianne Thyssen su Facebook [9] e twitter [10], #SocialRights