Il progetto europeo CARE all’info Day dell’INMP sulla salute dei migranti – VIDEO

Presentati dall’INMP, Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà di Roma, i risultati raggiunti dal Progetto europeo CARE – Common Approach for REfugees and other migrant’s healt

 VIDEO – http://www.inmp.it/index.php/ita/Progetti/Progetto-CARE2/Notizie-sul-progetto/Il-progetto-CARE-un-approccio-europeo-per-la-salute-dei-migranti-Guarda-il-video,

 

Roma, 14 marzo 2017  – Il video "Il progetto CARE: un approccio europeo per la salute dei migranti" è stato realizzato dall’INMP, per l’Info Day, del 14 marzo scorso, di presentazione dei risultati raggiunti. All’incontro aperto dal direttore generale ""dell’Istituto, Concetta Mirisola, è intervenuto in teleconferenza il  ministro della Salute, Beatrice Lorenzin,  cui sono seguite le relazioni, moderate dalla giornalista Rai Annalisa Manduca, di: Giovanni Nicoletti, Direttore Ufficio II del Segretariato Generale – Ministero della Salute; Prefetto Carmine Valente, Direttore Centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo – Ministero dell’Interno; Antonio Brambilla, Commissione Salute Conferenza Stato Regioni, Responsabile Servizio Assistenza Territoriale Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare Regione Emilia-Romagna;  Filomena Albano, Garante, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza; Giuseppe Lococo, ACNUR per il Sud Europa; Federico Soda OIM, Capo Missione di Collegamento, per l’Italia, Malta e la Santa Sede; Antonio Fortino, Direttore Sanitario INMP.

 Al progetto CARE – Common Approach for REfugees and other migrant’s healt,  con l’obiettivo di promuovere e sostenere la salute dei migranti, coordinato dall’INMP, oltre all’Italia partecipano altre cinque Paesi membri a forte pressione migratoria: Croazia, Grecia, Italia, Malta e Slovenia. Il progetto europeo avviato nell’aprile 2016, nei suoi 12 mesi di durata si è sviluppato in 8 raggruppamenti di attività indirizzate ai differenti aspetti della presa in carico della salute dei migranti e dei bisogni delle società riceventi: gestione della salute all’interno dei centri per migranti in Italia (hotspot di Lampedusa e Trapani-Milo) e in Grecia (Leros e Kos), con team multidisciplinari composti da dermatologi, infettivologi, pediatri, psicologi dell’età evolutiva e mediatori transculturali; sperimentazione di una scheda sanitaria elettronica portatile che racchiude i dati di salute della persona immigrata sin dall’arrivo nel continente europeo, volta ad assicurare la continuità assistenziale; la formazione specifica del personale sanitario sulla multiculturalità e sulle tematiche più rilevanti; l’elaborazione e la sperimentazione di un protocollo olistico per la determinazione dell’età anagrafica dei minori stranieri non accompagnati all’interno degli hotspotpiattaforma per la sorveglianza sindromical’intervento sulle popolazioni per sfatare falsi miti e pregiudizi sulla presenza di migranti.

Temi che – dall’assistenza sanitaria alla ricerca, dalla formazione all’Osservatorio Epidemiologico Nazionale – attraversano tutti gli ambiti di attività dell’INMP, ente pubblico del Servizio sanitario nazionale, vigilato dal Ministero della Salute, che è anche Centro di riferimento della Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legato alle popolazioni migranti, e Centro nazionale per la mediazione transculturale in campo sanitario.

 

“In una fase storica complessa come questa, che vede giungere nei Paesi del sud Europa imponenti flussi di migranti che fuggono da guerre, carestie e da ogni tipo di violenza, siamo orgogliosi dei risultati di questo progetto che vede l’Italia capofila in un percorso di prima accoglienza attento ai bisogni di salute di queste persone, e che finalmente delinea corretti approcci clinici e protocolli ""operativi condivisi – dichiara Mirisola -. La presa in carico della salute dei migranti, a cui con il nostro personale sanitario offriamo assistenza sanitaria, 7 giorni alla settimanasia negli ambulatori specialistici di Roma che negli hotspot di Lampedusa e Trapani-Milo, è una delle priorità dell’Istituto. Il nostro modello è centrato su un’assistenza sanitaria multidisciplinare, di carattere inclusivo e universalistico, perché la salute è un diritto fondativo di tutti, nessuno escluso, come conferma questo progetto, che ha anche il compito di proporre spunti di riflessione utili alla programmazione sanitaria nazionale e regionale, ponendo l’enfasi sull’importanza delle organizzazioni del privato sociale. In questo senso, sono state anche analizzate le sinergie e le complementarietà tra il settore pubblico e quello privato, in Italia, Grecia e Slovenia, registrando le buone pratiche riscontrate sul campo e le evidenze scientifiche che supportano lo sviluppo di politiche pubbliche integrate per migranti e rifugiati. E’ un impegno a tutto campo – conclude il DG Mirisola – che necessita di attività di networking e di relazioni istituzionali internazionali mirate anche alla valutazione delle politiche, perché solo attraverso la conoscenza di quello che funziona e la gestione matura e lungimirante dei fenomeni migratori contemporanei si possono abbattere tutti quei muri, geografici e culturali, che alimentano pregiudizi e irrazionali paure. È la Storia che ce lo impone”.

Per approfondimenti: www.careformigrants.eu

www.inmp.it

 L’INMP, (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà) 

 via di S. Gallicano, 25/A –  Roma

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