Pacchetto d’inverno del semestre europeo: esame dei progressi degli Stati membri nell’attuazione delle priorità economiche e sociali

Bulgaria, Francia, Croazia, Italia, Portogallo e Cipro presentano squilibri economici eccessivi

Immagine:Il Vicepresidente della Commissione europeaValdis Dombrovskis

 

Bruxelles, 22 febbraio 2017 – La Commissione pubblica inoltre una relazione sull'attuazione del patto di bilancio, una relazione che analizza la situazione del debito in Italia e una relazione su un caso di errata rappresentazione delle statistiche in Austria, unitamente a una proposta al Consiglio relativa all'imposizione di un'ammenda a questo paese.

Gli Stati membri stanno progredendo nell'attuazione degli orientamenti strategici individuali ricevuti l'anno scorso in relazione al "triangolo virtuoso" che consiste nel rilanciare gli investimenti, portare avanti le riforme strutturali e garantire politiche di bilancio responsabili. Questa valutazione dei progressi degli Stati membri fa parte del ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche a livello di UE ed è nota come pacchetto d'inverno del semestre europeo. Il pacchetto fa seguito alle previsioni economiche pubblicate la settimana scorsa.

Le 27 relazioni per paese pubblicate oggi (per tutti gli Stati membri tranne la Grecia, attualmente oggetto di un programma specifico di sostegno alla stabilità) contengono un'analisi della situazione delle economie degli Stati membri effettuata dai servizi della Commissione e comprendente, ove pertinente, una valutazione degli squilibri macroeconomici. Dopo la pubblicazione, a novembre, dell'analisi annuale della crescita 2017 e delle raccomandazioni per la zona euro, in cui erano indicate le priorità per l'anno successivo a livello europeo, il pacchetto odierno sposta l'attenzione verso la dimensione nazionale del semestre europeo, in previsione delle raccomandazioni specifiche per paese che saranno presentate in primavera.

La pubblicazione anticipata delle relazioni per paese, che precede la presentazione dei programmi nazionali e l'aggiornamento delle raccomandazioni specifiche per paese, rientra negli sforzi compiuti dalla Commissione Juncker per razionalizzare e rafforzare il semestre europeo. Il suo scopo è consentire un dialogo con gli Stati membri sulle priorità europee e nazionali e rispecchiare la maggiore attenzione riservata agli aspetti occupazionali e sociali.

Il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l'Euro e il dialogo sociale e competente per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: "L'analisi odierna dimostra che la nostra strategia, imperniata sulla promozione degli investimenti, sulla prosecuzione delle riforme strutturali e su politiche di bilancio sane, sta dando i suoi frutti. Per questo motivo, anziché illudere le persone con promesse che non possiamo rispettare, dovremmo mantenere la rotta e adoperarci ulteriormente per sormontare il retaggio della crisi e le carenze strutturali delle nostre economie. Le politiche dell'UE e degli Stati membri dovrebbero mirare a rendere le nostre economie più resilienti e ad estendere a tutti gli effetti positivi della ripresa."

La commissaria Marianne Thyssen, responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: "L'Europa sta facendo progressi reali. L'occupazione è in costante crescita e le retribuzioni iniziano ad aumentare. Ora che stiamo tornando a una crescita moderata, dobbiamo approfittarne per lottare con maggiore energia contro il rischio di povertà e le disparità di reddito e di opportunità."

Il commissario Pierre Moscovici, responsabile per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "Negli ultimi dodici mesi, molti paesi dell'UE hanno compiuto progressi supplementari, anche se non ancora sufficienti, nell'affrontare le sfide economiche fondamentali. In questo periodo di incertezza generalizzata, una cosa è chiara: per sormontare queste sfide occorre un'azione determinata da parte dei governi attualmente in carica e di quelli che seguiranno."

L'analisi contenuta nelle relazioni per paese pubblicate oggi dimostra che, nella maggior parte degli Stati membri, la ripresa economica ha contribuito a ridurre i tassi di disoccupazione, sebbene questi superino ancora i livelli pre-crisi. Gli esami approfonditi contenuti in alcune delle relazioni indicano che i forti disavanzi delle partite correnti sono stati corretti e che l'elevato stock di debito privato, pubblico ed esterno sta diminuendo in proporzione del prodotto interno lordo. Permangono tuttavia diversi rischi: i forti disavanzi delle partite correnti vengono aggiustati solo in misura limitata, mentre in alcuni Stati membri il settore finanziario risente dell'elevato stock di crediti deteriorati.

Nel novembre scorso la Commissione ha avviato esami approfonditi relativi a 13 Stati membri per accertare l'eventuale presenza di squilibri macroeconomici e valutarne l'entità. Si è riscontrato che tutti i 13 Stati membri per i quali quest'anno è stato effettuato un esame approfondito presentavano squilibri o squilibri eccessivi l'anno scorso (rispetto a 18 nell'ultimo ciclo). I risultati degli esami sono riportati nelle corrispondenti relazioni per paese.

La Commissione ha concluso che la Finlandia non presenta squilibri ai sensi della procedura per gli squilibri macroeconomici (MIP). Gli altri 12 Stati membri presentano squilibri (6) o squilibri eccessivi (6). Questi 12 paesi continueranno a essere oggetto di un monitoraggio specifico modulato in funzione dell'entità e della natura dei loro squilibri. Il monitoraggio analizzerà le misure adottate dai singoli Stati attraverso un dialogo intensificato con le autorità nazionali, missioni di esperti e relazioni sui progressi compiuti. I risultati degli esami approfonditi possono essere riassunti come segue:

·         Bulgaria, Francia, Croazia, Italia, Portogallo Cipro presentano squilibri economici eccessivi.

·         Germania, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Slovenia e Svezia presentano squilibri economici.

·         La Finlandia non presenta squilibri economici.

Relazione sul recepimento del patto di bilancio

Oggi il Collegio ha adottato anche una comunicazione e una relazione sul recepimento del patto di bilancio nel diritto nazionale. Il patto di bilancio è un elemento centrale del trattato intergovernativo sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria (TSCG). Il patto vincola 22 Stati membri (la zona euro più Bulgaria, Danimarca e Romania) ai principi della disciplina di bilancio rafforzata e della regola del pareggio di bilancio, con un meccanismo di correzione. Il patto di bilancio è stato concepito come parte della risposta politica dell'UE alla crisi economica e finanziaria. Alcuni suoi elementi sono stati successivamente integrati nel diritto dell'Unione.

Dalla relazione odierna emerge che tutti gli Stati membri firmatari del patto di bilancio ne hanno integrato la sostanza nei quadri di bilancio nazionali. Gli assetti nazionali variano, ma questo è una conseguenza naturale del quadro istituito dal trattato, che stabilisce solo principi e requisiti di portata relativamente generale.

Al momento di sottoscrivere il patto di bilancio si è optato per un trattato intergovernativo in quanto non era possibile concludere il trattato nell'ordinamento giuridico dell'UE. Sono tuttavia previste diverse fasi per l'integrazione del TSCG nel diritto dell'Unione in modo da rafforzare la responsabilità e la legittimità democratiche in tutto il suo territorio.

Relazione sulla situazione del debito in Italia

La Commissione ha inoltre adottato una relazione sull'Italia a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) in cui esamina la conformità del paese con il criterio del debito stabilito dal patto di stabilità e crescita e i tempi previsti per il percorso di riduzione del debito.

La relazione conclude che, a meno che le misure strutturali aggiuntive pari almeno allo 0,2% del PIL che il governo si è impegnato ad adottare al più tardi nell'aprile 2017 siano attuate in modo credibile entro quella data per ridurre il divario e garantire la conformità al braccio preventivo nel 2017 (e quindi nel 2016), il criterio del debito stabilito dal trattato e dal regolamento (CE) n. 1467/1997 dovrebbe essere considerato non soddisfatto.

Tuttavia, la decisione di raccomandare l'avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi sarà presa solo in base alle previsioni di primavera 2017 della Commissione, tenendo conto dei dati sui risultati di bilancio per il 2016 e dell'attuazione degli impegni di bilancio assunti dalle autorità italiane nel febbraio 2017.

Relazione su un caso di errata rappresentazione di dati statistici e proposta di decisione del Consiglio relativa all'imposizione di un'ammenda all'Austria

Oggi la Commissione ha adottato anche una proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che impone all'Austria un'ammenda di 29,8 milioni di EUR per errata rappresentazione di alcuni dati sul debito pubblico. A seguito di un'indagine e di contatti con le autorità austriache, la Commissione ha riscontrato che una grave negligenza da parte di soggetti governativi del Land Salzburg aveva determinato un'errata rappresentazione dei dati statistici del 2012 e del 2013 relativi al disavanzo e al debito dell'Austria comunicati a Eurostat per il periodo 2008-2012. I dati relativi al debito e al disavanzo dell'Austria sono stati corretti nell'aprile 2014 e successivamente pubblicati senza riserve da Eurostat.

Prossime fasi nell'ambito del semestre europeo

Le relazioni per paese della Commissione e i risultati degli esami approfonditi saranno discussi in sede di Consiglio. Successivamente la Commissione terrà incontri bilaterali con gli Stati membri per discutere le singole relazioni. I vicepresidenti e i commissari si recheranno negli Stati membri per incontrare gli esponenti di governo e parlamento, le parti sociali e le altre parti interessate. Queste discussioni, frutto del maggior coinvolgimento degli Stati membri prima della pubblicazione delle relazioni per paese, dovrebbero proseguire nel periodo che precede la preparazione dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità o di convergenza.

La Commissione propone che gli Stati membri coinvolgano strettamente i parlamenti nazionali e le parti sociali e che garantiscano la titolarità del processo di riforma da parte di un maggior numero di soggetti interessati. In particolare, gli Stati membri saranno invitati a spiegare in che modo le autorità regionali e locali sono associate alla preparazione del programma, visto che il successo dell'attuazione dipende anche dai vari livelli di governo.

In primavera la Commissione proporrà una nuova serie di raccomandazioni specifiche per paese.

Contesto

La pubblicazione anticipata delle relazioni per paese rientra negli sforzi compiuti dalla Commissione Juncker per razionalizzare e rafforzare il semestre europeo, in linea con la relazione dei cinque presidenti e con le tappe annunciate dalla Commissione per il completamento dell’Unione economica e monetaria dell’Europa. Le modifiche sono state introdotte per consentire fin dall’inizio del semestre europeo un vero dialogo sulle priorità europee, comprese le sfide per la zona euro, e da avere più tempo per discutere con gli Stati membri e le parti interessate a tutti i livelli. Le relazioni odierne rispecchiano inoltre la maggiore attenzione che la Commissione riserva agli aspetti legati all’occupazione e alla sfera sociale nel quadro del semestre europeo.

L'anno scorso, inoltre, la Commissione ha reso più chiara e trasparente la procedura per gli squilibri macroeconomici riducendo il numero di categorie di squilibri da sei a quattro: nessuno squilibrio, squilibri, squilibri eccessivi e squilibri eccessivi con azione correttiva (procedura per gli squilibri eccessivi). Questo era stato annunciato ad ottobre 2015 nella comunicazione sulle tappe verso il completamento dell’Unione economica e monetaria.

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