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Per i bimbi zurighesi 3 lingue tedesco, francese e italiano

Immagine: L’aula consiliare zurighese

 

Il Gran Consiglio zurighese ha respinto, lunedì 14 novembre, con 96 voti contro 68, una petizione sostenuta da più di seimila firme con cui si chiedeva che alle scuole elementari s'insegnasse una sola lingua straniera. Come ha riassunto la deputata liberal-radicale Caecilia Haenni, accettare il principio sarebbe stato compiere un passo indietro. A suo dire, il livello della scuola non deve tendere verso il basso. Esponenti della maggioranza avevano peraltro fatto notare che si sarebbe rischiato un intervento della Confederazione, che a questo punto avrebbe potuto imporre un idioma nazionale, invece dell'inglese, ciò che non è nell'interesse di una piazza economica. Il Governo è dello stesso avviso del Legislativo e nel 2006 i cittadini avevano già rifiutato una proposta simile; due anni più tardi, il popolo aveva poi approvato con grande convinzione l’adesione al concordato scolastico Harmos.

 

In quanto Paese ufficialmente quadrilingue (si parla il tedesco, il francese, l’italiano e il “romancio” del cantone dei Grigioni) la Svizzera ha adottato per la scuola obbligatoria una concezione per l’insegnamento delle lingue ambiziosa, ma adeguata alla sua peculiare situazione linguistica. Essa prevede l’apprendimento di una seconda lingua nazionale e dell’inglese a partire dalla scuola elementare. In 23 Cantoni questa concezione è oggi adottata: in 22 Cantoni i bambini imparano la prima lingua straniera al più tardi a partire dal 5° anno di scuola obbligatoria e la seconda dal 7° anno. Il Cantone Ticino, dove è obbligatorio l'insegnamento di tre lingue straniere, ha un modello specifico.

 

Nella Svizzera plurilingue lo studio delle lingue straniere a scuola riveste tradizionalmente una grande importanza. Dell’insegnamento di una seconda lingua nazionale a tutti i bambini a partire dalla scuola elementare si è cominciato a parlare alla fine degli anni ’60. I primi Cantoni hanno introdotto il cosiddetto «francese precoce» o il «tedesco precoce» negli anni ’70. Alla fine degli anni ’90 lo studio della seconda lingua nazionale era stato introdotto a partire dal 6° o 7° anno di scuola obbligatoria in quasi tutti i Cantoni.

 

A partire dal 2000, nella maggior parte dei Cantoni è diventato obbligatorio anche lo studio dell’inglese dall’inizio del livello secondario. Si può dunque dire che da circa 16 anni la maggior parte degli alunni in Svizzera studi obbligatoriamente, nel periodo di frequenza scolastica, due lingue straniere. Negli anni ’90 è emersa la necessità di elaborare una nuova concezione per l’insegnamento delle lingue.

Il fattore scatenante è stato costituito da un lato dalle nuove conoscenze nel campo di ricerca dell’apprendimento delle lingue e della didattica delle lingue straniere, mentre dall’altro lato alcuni Cantoni pianificavano l’anticipo dello studio dell’inglese alla scuola elementare. I Cantoni hanno dovuto confrontarsi con il compito di trovare una soluzione coordinata a livello nazionale.