Vertice mondiale di Johannesburg, l’UE chiede norme più severe sul commercio delle specie in estinzione

Sabato 24 settembre alla 17ª conferenza dell'Onu saranno presenti 182 paesi e l’UE per concordare misure di protezione verso le specie più vulnerabili del pianeta

Bruxelles – Il 24 settembre, alla 17ª conferenza delle parti della convenzione delle Nazioni Unite sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CoP17 CITES), che si terrà a Johannesburg, in Sud Africa, si riuniranno i rappresentanti di 182 paesi e l’UE per concordare misure concrete al fine di proteggere meglio alcune delle specie più vulnerabili del pianeta.

L’Unione europea parteciperà per la prima volta come membro a pieno titolo della CITES e proporrà misure internazionali più severe contro il traffico di specie selvatiche, in linea con il suo piano d’azione contro il traffico di specie selvatiche. L'UE si schiera fermamente a favore del mantenimento del divieto del commercio di avorio.

Durante la 17ª conferenza delle parti della convenzione delle Nazioni Unite sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CoP17 CITES), che si terrà dal 24 settembre al 5 ottobre 2016 a Johannesburg, le parti potranno riesaminare l’attuazione della convenzione CITES, che interessa più di 35 000 piante e animali e assicura che il commercio sia legale, tracciabile e sostenibile, nonché adottare nuove misure vincolanti per la tutela delle specie selvatiche.

A Johannesburg l’UE e gli Stati membri, rappresentati da Karmenu Vella, Commissario per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca, parleranno con una voce sola e presenteranno un programma ambizioso. L'UE proporrà di affrontare il traffico di specie selvatiche e la corruzione a esso associato e di definire norme internazionali sul commercio dei trofei di caccia per garantire che tale commercio possa avvenire solo quando è legale e sostenibile. Inoltre proporrà di includere altre specie marine (squali), varietà di legno (palissandro) e animali esotici da compagnia (rettili) o di migliorarne la protezione ai sensi della CITES (pappagalli e mammiferi) in quanto sono oggetto di commercio internazionale illegale e non sostenibile.

Il Commissario Vella ha dichiarato: "L'UE è orgogliosa di essere leader mondiale nella lotta contro il traffico delle specie selvatiche. Per noi la CoP della CITES è un'ottima occasione per rafforzare ulteriormente la lotta contro il traffico di specie selvatiche e la corruzione che lo alimenta. Mediante la CITES collaboreremo con i nostri partner per attuare integralmente il nuovo piano d'azione contro il traffico di specie selvatiche. Stiamo costruendo un’alleanza globale tra i vari paesi per proteggere le specie selvatiche nei loro habitat, bloccare i punti di transito e sradicare la domanda illegale".

In particolare, l’UE continuerà ad appoggiare il divieto sul commercio internazionale di avorio e premerà per l’adozione di misure forti contro il traffico di avorio e quello che interessa i rinoceronti, le tigri, le scimmie antropomorfe, i pangolini e il palissandro.

Questi sforzi rientrano in un approccio più ampio teso a lottare contro il commercio illegale di specie selvatiche. Quest'anno l’Unione europea ha adottato un piano d’azione globale contro il traffico di specie selvatiche che sarà attuato congiuntamente dalle istituzioni dell’UE e dagli Stati membri fino al 2020.

 

Contesto

Il traffico di specie selvatiche è al quarto posto della classifica delle principali reti criminali internazionali. Negli ultimi anni il fenomeno ha subito una vera e propria impennata. Secondo alcune stime, ogni anno fra le mani della criminalità organizzata passano da 8 a 20 miliardi di euro, cifre equivalenti a quelle del traffico di droga, di armi e di esseri umani. Questo fenomeno non solo minaccia la sopravvivenza di alcune specie emblematiche, ma alimenta anche la corruzione, finanzia gruppi di miliziani, miete vittime umane e priva le comunità più povere di fonti indispensabili di reddito.

La convenzione CITES è uno strumento importante per riportare il traffico sotto controllo, in quanto può adottare misure giuridicamente vincolanti e concordare sanzioni nei confronti dei paesi che non rispettano i loro impegni. L’UE è diventata parte a pieno titolo della convenzione CITES nel 2015. Partecipa per la prima volta in questa veste alla conferenza delle parti, oltre a tutti i 28 Stati membri.

L’Unione europea è stata uno dei principali sostenitori della CITES e intende continuare a fornire un forte sostegno finanziario sia per le attività della convenzione che per la protezione delle specie selvatiche, in particolare in Africa.

 

Per ulteriori informazioni

Scheda informativa: posizione dell’UE in vista della 17ª conferenza delle parti (CoP) della convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES)

Elenco completo delle proposte presentate dall’UE alla CoP17 della CITES

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