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Tassazione equa: La Commissione europea prepara un elenco comune UE delle giurisdizioni fiscali non collaborative

Immagine: Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane

Bruxelles, 15 septembre 2016 – La Commissione europea procede speditamente con i lavori di elaborazione di un primo elenco UE delle giurisdizioni fiscali non cooperative; è stata infatti presentata una valutazione preliminare ("quadro di valutazione degli indicatori") di tutti i paesi terzi realizzata sulla base di una serie di indicatori chiave.

Spetta ora agli Stati membri dell’UE scegliere quali paesi dovrebbero essere sottoposti a un esame più approfondito nei prossimi mesi per individuare con precisione quelli che non rispettano le norme in materia di fiscalità.

Nel gennaio 2016, nell’ambito del più ampio obiettivo di contrastare l’evasione e l’elusione fiscali, la Commissione ha avviato un processo in tre fasi per compilare l’elenco comune dell’UE [1]. Un elenco comune dell'UE delle giurisdizioni non cooperative avrà un peso molto maggiore rispetto all’attuale mosaico di elenchi nazionali nel trattare con i paesi terzi che rifiutano di conformarsi alle norme internazionali di buona governance in materia fiscale. Un elenco dell’UE impedirà inoltre una pianificazione fiscale aggressiva che abusi delle asimmetrie tra i diversi sistemi nazionali.

L'elenco definitivo delle giurisdizioni non cooperative dovrebbe essere pubblicato entro la fine del 2017. Gli Stati membri hanno già espresso il loro sostegno a questo approccio, che gode anche del fermo sostegno del Parlamento europeo.

Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "L'UE prende sul serio i propri impegni di buona governance a livello internazionale. È ragionevole aspettarsi che i nostri partner internazionali facciano lo stesso. Vogliamo avere un dibattito leale e aperto con i nostri partner su questioni fiscali che ci riguardano tutti a livello globale. L’elenco dell’UE sarà il nostro strumento per trattare con i paesi terzi che rifiutano di adeguarsi alle norme."

Come è stato concepito il quadro di valutazione

Obiettivo del quadro di valutazione [2] della Commissione è aiutare gli Stati membri a decidere con quali paesi l’UE dovrebbe avviare un dialogo sulle questioni di buona governance fiscale. È stato elaborato per avviare i lavori e contribuire ad orientare le scelte degli Stati membri nel decidere quali paesi sottoporre ad esame.

Tutti i paesi terzi e le giurisdizioni fiscali del mondo sono stati esaminati per determinare il rischio che essi presentano di favorire l’elusione fiscale. Tale valutazione preliminare si è basata su un’ampia gamma di indicatori oggettivi e neutri, tra cui dati economici, attività finanziaria, strutture giuridiche e istituzionali e norme basilari in materia di buona governance fiscale.

Come primo passo, il quadro di valutazione presenta dati fattuali su ogni paese rispetto a tre indicatori neutri: legami economici con l’UE, attività finanziaria e fattori di stabilità. Le giurisdizioni che occupano posizioni di rilevo in queste tre categorie sono quindi esaminate rispetto ad altri indicatori di rischio, come il livello di trasparenza o il ricorso potenziale a regimi fiscali preferenziali.

La valutazione preliminare non rappresenta alcun giudizio nei confronti dei paesi terzi, né costituisce un elenco preliminare dell'UE. I paesi possono occupare posizioni di rilevo rispetto agli indicatori del quadro di valutazione per vari motivi, anche quando non costituiscono una minaccia per le basi imponibili degli Stati membri. L'intento è quello di aiutare gli Stati membri a selezionare i paesi che intendono sottoporre a un esame più approfondito sotto il profilo della buona governance fiscale: sarà questa la prossima tappa nel processo di elaborazione dell'elenco dell'UE. L’UE collaborerà strettamente con l’OCSE durante il processo di compilazione dell’elenco e terrà conto della valutazione dell’OCSE sulle norme di trasparenza delle giurisdizioni.

Prossime tappe

La valutazione preliminare è stata presentata il 14 settembre agli esperti degli Stati membri nell'ambito del gruppo "Codice di condotta (Tassazione delle imprese)". Sulla base dei risultati, il gruppo "Codice di condotta" deciderà le giurisdizioni da sottoporre a un esame più approfondito; la decisione dovrebbe essere approvata dai ministri delle finanze entro la fine dell'anno. L'esame dei paesi terzi selezionati dovrebbe iniziare il prossimo gennaio; l'obiettivo è disporre di un primo elenco dell'UE delle giurisdizioni fiscali non cooperative entro la fine del 2017.

Contesto

La compilazione del nuovo elenco rientra nella campagna dell’UE volta a contrastare l’evasione e l’elusione fiscali e a promuovere una maggiore equità fiscale nell’Unione e a livello mondiale. È stata proposta dalla Commissione nel gennaio 2016 nell'ambito della strategia esterna per un’imposizione effettiva e approvata in maggio dai ministri delle finanze dell’UE. Anche il Parlamento europeo ha ripetutamente espresso il proprio sostegno alla compilazione di un elenco dell’UE.

La strategia esterna definisce un processo di elaborazione dell'elenco dell'UE chiaro, equo e obiettivo, articolato in tre fasi.

 

·         1. Quadro di valutazione La Commissione pubblica un quadro di valutazione neutro degli indicatori per contribuire a determinare il livello potenziale di rischio del sistema fiscale di ciascun paese nell’agevolare l’elusione fiscale. La Commissione presenta i risultati del quadro di valutazione agli esperti degli Stati membri nell'ambito del gruppo "Codice di condotta" del Consiglio.

 

·         2. Esame Sulla base dei risultati del quadro di valutazione, gli Stati membri decidono quali paesi terzi devono essere ufficialmente sottoposti a un esame da parte dell’UE. L'esame delle norme di buona governance fiscale dei paesi terzi sarà svolto dalla Commissione e dal gruppo "Codice di condotta". Sarà avviato un dialogo con i paesi interessati per consentire loro di rispondere alle preoccupazioni espresse o discutere una cooperazione approfondita con l’UE in materia fiscale.

 

·         3. Compilazione dell'elenco Una volta completato l'esame, i paesi terzi che si sono rifiutati di collaborare o di avviare un dialogo con l’UE sulla buona governance fiscale saranno inseriti nell’elenco dell’UE.

L’elenco comune dell’UE è da intendersi come un'ultima possibilità. Sarà uno strumento per trattare con i paesi terzi che rifiutano di rispettare i principi della buona governance fiscale quando tutti gli altri tentativi di avviare il dialogo con tali paesi hanno fallito.

Per maggiori informazioni:MEMO/16/2997 [3]